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Analisi
Formula 1 GP d'Australia

F1 | Mercedes: la W15 peggio delle monoposto sbagliate di Elliott

La squadra di Brackley è in un buco nero: la monoposto di Allison ha un comportamento imprevedibile e in Australia è arrivato un doppio stop che pesa, visto che il bottino dopo tre GP è desolante: 26 punti contro i 65 della vituperata W13 e i 56 della W14. Per Wolff non è questione di risorse, ma arriveranno dei rinforzi a partire da Resta.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W15,  Yuki Tsunoda, VCARB 01

La Mercedes W13, monoposto famosa per essere stata il ‘canguro’ che nel 2022 ha messo fine alla striscia vincente del team di Brackley, dopo le prime tre gare stagionali aveva all’attivo 65 punti. Dodici mesi dopo la W14 lascio Melbourne (sempre terza gara dell’anno) a quota 56, quest’anno il bottino dopo il weekend di Albert Park è di 26 lunghezze. Il trend, insomma, non è dei migliori, e i numeri non fanno che confermare ciò che si vede in pista e quanto riportano i piloti.

Da quando in Formula 1 ha preso piede la tendenza a parlare di ‘finestra’ di funzionamento, sembra che non ci siano più monoposto nate male. Quando una macchina non va si parla di una vettura che riesce ad esprimere il suo teorico potenziale solo in una ristrettissima condizione. Il risultato è però lo stesso, i Gran Premi si disputano ancora nel mondo reale, dove ci sono temperature che variano, vento più o meno intenso, traffico e asfalti più o meno aggressivi.

L'incidente di George Russell, Mercedes W15, alla conclusione del GP d'Australia

L'incidente di George Russell, Mercedes W15, alla conclusione del GP d'Australia

Sul bilancio della trasferta di Melbourne ha pesato il doppio ritiro dovuto a cause tecniche (la power unit di Hamilton) e l’incidente che ha visto protagonista Russell, il quale non sarebbe comunque andato oltre la settima posizione finale. Un doppio ‘zero’ che ha fatto scivolare la Mercedes al quarto posto della classifica Costruttori, dietro Red Bull, Ferrari e McLaren.

A preoccupare i tecnici della squadra è l’imprevedibilità del comportamento della monoposto. Dopo un venerdì definito da Hamilton come tra i più difficili da quando è in Mercedes, la sessione FP3 (con la quarta e quinta posizione di Russell e Lewis, ad un decimo dal leader Leclerc) ha fatto credere che i problemi fossero alle spalle. Tre ore dopo, in qualifica, ecco di nuovo la doccia fredda, con Russell settimo ad oltre otto decimi da Verstappen e Hamilton clamorosamente fuori dalla Q3. La gara ha poi confermato gli esiti delle qualifiche, la W15 in termini di ritmo è stata sempre molto lontana da dove vorrebbe essere.

Toto Wolff deluso dall'avvio di stagione della Mercedes

Toto Wolff deluso dall'avvio di stagione della Mercedes

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

“Se dicessi che mi sento ottimista mentirei – ha commentato Toto Wolff – la gara ha evidenziato i nostri problemi in modo brutale. In alcune fasi ci è mancato chiaramente il ritmo, poi alla fine è sembrata andare un po' meglio, ma non siamo certo dove vorremmo essere. Abbiamo iniziato la stagione convinti che questa monoposto fosse migliore rispetto a quella precedente, ma se guardiamo l’anno scorso vediamo che alcuni degli avversari che erano parecchio indietro rispetto a noi oggi sono molto più avanti. Vorrei darmi un pugno sul naso, ma d’altro canto abbiamo davanti a noi degli esempi che ci confermano come si possono cambiare le cose se si lavora bene. Ma non posso negare che questo momento per noi è molto, molto difficile”.

Tutti sono sotto esame, lo stesso Wolff si è posto delle domande sul suo operato. “Ho sempre detto che se qualcuno ha delle idee migliori delle mie deve farmele presente, sono il primo ad essere interessato a dare una svolta a questa squadra, il più rapidamente possibile. Abbiamo un problema tecnico, non filosofico o organizzativo, non capiamo alcuni comportamenti della macchina che in passato avremmo colto".

"Abbiamo verificato tante cose, non eravamo sicuri della nostra sospensione, non eravamo sicuri della rigidità del nostro supporto del cambio, avevamo una cremagliera dello sterzo che vibrava, e tutte queste cose oggi sono a posto. Il problema fondamentalmente è che ciò che vediamo in galleria del vento non è correlato da quanto accade in pista. Non è una questione di risorse, ai tempi della Williams sapevo cosa mancava, ma qui non credo che ci serva qualcosa in più di ciò che abbiamo. Sappiamo che sulla monoposto accade qualcosa che non riusciamo a vedere, è come un interruttore on-off”.

George Russell, Mercedes F1 W15

George Russell, Mercedes F1 W15

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Gli ingegneri sono sottoposti ad un tour de force che ricorda quello del 2022, quando nella sede di Brackley l’attività per guarire la W13 dal mal di ‘bouncing’ era quasi ‘H24’. Ora, però, il problema è più subdolo. Nelle qualifiche di Melbourne tutti i team di vertice hanno abbassato di sette decimi i riscontri della sessione FP3, le due Mercedes sono rimaste sugli stessi tempi.

A Jeddah Hamilton e Russell si erano lamentati del comportamento della monoposto sulle curve veloci, in Australia le difficoltà maggiori sono stati i tratti lenti. Il lavoro è focalizzato sul fondo, la conferma è arrivata dalla scelta di riportare a Melbourne la prima specifica vista nei test in Bahrain, risolvendo una parte dei problemi e innescandone degli altri.
“È evidente che abbiamo molto su cui lavorare – ha confermato il capo degli ingegneri Andrew Shovlin - dobbiamo abbassare la testa, affrontare le sfide una per una e puntare a fare un passo avanti già a Suzuka”.

Non sarà semplice. Il bonus ‘fiducia’ giustamente guadagnato grazie alla striscia vincente più lunga nell’intera storia della Formula 1 è ormai esaurito. Per il terzo anno consecutivo la Mercedes lotta in posizioni di rincalzo e ciò che preoccupa maggiormente è l’assenza di segnali di risalita.

A fine 2024 arriverà a Brackley l’ingegner Simone Resta insieme ad altri nuovi acquisti visti come dei rinforzi di peso. Ma come abbiamo già visto in altre occasioni in Formula 1, a volte il ‘rinforzo’ è un modo soft per iniziare un rimpasto, ed alla luce dei risultati inanellati dalla squadra a partire dal 2022, appare ormai indispendabile.

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