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Mercedes: la quota 100 di Hamilton rende... felice la Red Bull

Lewis ha vinto il GP della Russia, ma dietro alla sua W12 dall'acqua è spuntata la Red Bull di Verstappen che ha rovinato la festa per il ritorno alla vittoria dell'epta campione. La squadra campione del mondo archivia un successo storico, ma il bilancio di tappa è avaro per la Stella, al punto che chi ride di più sono gli uomini di Milton Keynes che guardano al futuro con molto ottimisno pensando al titolo.

Max Verstappen, Red Bull Racing, 2a posizione, e Lewis Hamilton, Mercedes, 1a posizione

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

È un giorno storico per Lewis Hamilton. La bandiera a scacchi di Sochi ha consegnato al campione del mondo il successo numero cento e la leadership nella classifica generale, oltre a riportarlo sul podio dopo oltre due mesi di assenza.

Erano attese grandi celebrazioni, team radio ad alto tasso emozionale, urla di gioia per qualcosa che è già consegnata ai libri di storia della Formula 1 e del motorsport. Invece dopo la bandiera a scacchi tutto è stato sorprendentemente pacato, Hamilton è uscito dalla vettura senza neanche l’abituale saluto al pubblico in piedi sulla monoposto e ha raggiunto la squadra a passo veloce, senza nessuna enfasi.

Il ‘body language’, ben conosciuto trattandosi di un pilota che ha vinto ben cento gare in Formula 1, non ha lasciato dubbi: qualcosa ha rovinato la festa.

Non è necessaria una grande indagine per scoprire il motivo del profilo basso delle celebrazioni Mercedes. Quando Hamilton ha tagliato il traguardo è stato informato che alle sue spalle aveva concluso la corsa Max Verstappen, e questo ha cambiato drasticamente lo scenario.

Dopo Monza la tappa di Sochi era considerata dalla Mercedes quella in cui le due W12 avrebbero espresso il massimo potenziale, dato confermato dalle prove di venerdì. Il tutto, poi, è stato abbinato alla decisione della Red Bull di montare una power unit nuova a Max Verstappen, costretto così a scattare dall’ultima posizione dello schieramento.

Una tavola apparecchiata in modo perfetto per portare a casa una doppietta e permettere ad Hamilton di allungare con decisione nella classifica piloti. Invece a quattro giri dal termine Lewis era secondo, e ormai rassegnato ad assistere da posizione privilegiata al primo successo in Formula 1 di Lando Norris. L’altra Mercedes, quella di Bottas, navigava nelle retrovie dopo una gara anonima.

La pioggia di Sochi è stata un affare per Lewis?

Poi, come previsto, dal quarantaseiesimo giro nel secondo settore del circuito di Sochi è iniziata a cadere la pioggia, inizialmente stabile per poi salire improvvisamente di intensità. La Mercedes ha gestito bene la situazione ed Hamilton ha approfittato del suicidio di Norris arrivando a cogliere una vittoria diventata nel corso della gara un obiettivo molto più in salita nel previsto.

Al di là della soddisfazione per i traguardi raggiunti, la variabile ‘pioggia’ che ha permesso a Hamilton di arrivare al successo numero 100 non è detto che sia stata un grande affare in ottica campionato.

Prima dell’arrivo della pioggia Hamilton si trovava in seconda posizione, mentre Verstappen (con le gomme medie ormai al limite) gestiva senza più grandi ambizioni la settima piazza. Questo scenario avrebbe comportato 18 punti per Lewis e 6 per Max, ovvero un parziale di +12 a favore di Hamilton.

La brutta notizia per la Mercedes è che l’opportunità che ha permesso al suo pilota di vincere la corsa, ha consentito allo stesso Verstappen di recuperare ben sei posizioni, raggiungendo un risultato a dir poco insperato alla vigilia della gara.

Max lascia così la Russia avendo concesso all’avversario solo 7 punti, ma con una power unit in più a disposizione, il tutto, ricordiamolo, su una pista chiaramente favorevole alla Mercedes.

In questo quadro si spiega bene come la festa di Hamilton e della Mercedes sia stata ridimensionata, ed infatti dopo la gara l’espressione più soddisfatta è quella vista sui volti del team Red Bull.
“Penso che per noi il risultato di oggi sia di fatto come una vittoria – ha ribadito Horner - passare dal ventesimo posto in griglia alla seconda posizione, beh… se ci avessero offerto la quinta piazza prima della corsa avremmo firmato subito! Siamo reduci da due gare disputate su piste considerate due roccaforti della Mercedes, e alla fine Max è a soli due punti da Lewis nella classifica piloti. È un bilancio incoraggiante, mancano ancora diverse gare e… siamo li”.

“Siamo li”, dice Horner, ma in prospettiva sembrano molto più avanti. Le piste che arriveranno sono (sulla carta) un terreno di caccia migliore per la Red Bull, e Max può contare su una power unit in più.

Quando anche Hamilton sarà costretto ad omologare il quarto motore, dovrà sperare di riuscire a concretizzare quanto è riuscito oggi a Verstappen, uno scenario non dei più semplici. Ma soprattutto nel box Red Bull sembra esserci una serenità che per anni ha caratterizzato il garage confinante e questo è, probabilmente, l’aspetto più preoccupante per la Mercedes e incoraggiante per Max.

“Penso che la qualifica abbia giocato un ruolo decisivo – ha riassunto Toto Wolff – sapevamo che la rimonta di Valtteri sarebbe stata difficile, e alla fine abbiamo chiuso con una vittoria ed un quinto posto che di fatto è un buon bottino. Ma Max ha recuperato in modo spettacolare, e questo non va bene per il campionato".

"Quindi, in poche parole, dobbiamo solo continuare ad essere molto aggressivi nel modo in cui affrontiamo la parte restante della stagione, non dobbiamo avere un approccio difensivo, ma solo tirare avanti. Perché né noi, né i nostri avversari, in questa stagione molto combattuta abbiamo dimostrato di saper massimizzare il massimo dei punti in ogni weekend”.

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