Mercedes: la chiamata sbagliata nel rispetto degli accordi
Valtteri Bottas ha sbottato dopo il terzo posto nel GP 70° anniversario sostenendo che la Mercedes ha dormito nelle strategie. In effetti la squadra di Brackley, per mantenere l'integrità nei rapporti fra i due piloti, non ha richiamato ai box per primo Hamilton al secondo pit, perché altrimenti la Red Bull avrebbe marcato Valtteri e Max sarebbe rimasto in pista portando magari le sue gomme medie a cottura. Un errore che è costato la vittoria alle frecce nere.

La classifica del Gran Premio del 70° anniversario è stata influenzata maggiormente dai meriti della Red Bull e di Max Verstappen o dai problemi riscontrati sulle due Mercedes? L’analisi dei 52 giri completati oggi a Silverstone non è tra le più semplici.
L’effetto è molto chiaro, ovvero sia Lewis Hamilton che Valtteri Bottas hanno dovuto lottare con problemi di blister sulle due gomme destre, la causa è meno chiara. Rispetto a sette giorni fa sono cambiate tre variabili: le pressioni degli pneumatici, le mescole più morbide e un assetto più scarico che in qualifica si è confermato efficiente, ma in gara ha mostrato dei limiti.
Ma c’è qualcosa in più, che spiega anche il malumore tra il personale Mercedes che si è visto chiaramente a fine gara. Un problema che riguarda le procedure della squadra in merito alle gerarchie, voluto da tempo dal team per non generare tensioni durante le gare: chi è davanti si ferma per primo.
Ricapitoliamo: la Red Bull è stato l’unico top-team a prendere una decisione cruciale già sabato mattina, prima della sessione di qualifica, ovvero utilizzare le gomme hard nella sessione Q2 e puntare su quella mescola per il primo stint di gara.
È stato un primo importante tassello verso il successo colto ventiquattr’ore dopo. Il primo obiettivo della Red Bull era quello di sopravanzare Nico Hulkenberg al via, e Verstappen ha svolto egregiamente il suo compito, poi è scattata la fase-2, ovvero cercare di restare il più vicino possibile alle due Mercedes.
Dopo il pit-stop di Bottas e Hamilton (rispettivamente ai giri 13 e 14) le due Mercedes sono passare alle hard, mescola con cui Verstappen ha proseguito in testa alla gara fino al giro 26, quando il pilota Red Bull è passato alle medie.
Tornato in pista Max ha superato di slancio Bottas, ma non ha allungato sul finlandese come previsto, dando l’impressione che con la mescola media la Red Bull non avesse la possibilità di allungare sulla Mercedes.
Poi, improvvisamente, il box ha richiamato Bottas in pit-lane, seguendo la solita procedura, visto che il finlandese era davanti a Hamilton, una chiamata che però non è piaciuta a Bottas (e dopo la gara il finlandese si è fatto sentire) e per di più colta subito dal box della Red Bull, che ha richiamato a sua volta Verstappen ai box per coprire la mossa strategica della Mercedes.
A quel punto Bottas ha capito di non avere più chance per vincere la gara, se non un sorpasso in pista molto improbabile, considerando il ritmo tenuto da Verstappen con le medie.
E a rendere più amaro il pomeriggio di Bottas è stato l’analisi delle sue gomme:
“Abbiamo visto che in realtà era rimasta molta gomma sul set di Valtteri – ha confermato dopo la corsa Toto Wolff - e abbiamo così prolungato lo stint di Lewis”.
Una beffa per Bottas e un plus per Hamilton, che a dispetto del blistering accusato dal suo set si è fermato ben nove giri più tardi rispetto al suo compagno di squadra, garantendosi la possibilità di poter spingere al massimo con l’ultimo treno di gomme, superando di slancio il compagno di squadra a due giri dal termine.
Una giornata storta per il muretto della Mercedes, tante volte lodato per la freddezza delle sue scelte ma che oggi a Silverstone ha perso una chance per provare a vincere la corsa per seguire le solite procedure. Una parte dello sconforto a fine gara era dovuto anche a questo.
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