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F1 | Mercedes: isteresi delle gomme e non isteria per Lewis

Mike Elliott, direttore tecnico della Stella, è sceso in campo dopo Miami per spiegare come mai Hamilton sia stato preceduto dal compagno di squadra Russell. Il sette volte campione del mondo ha contestato la strategia scelta dal muretto di Brackley, mentre l'analisi dei dati ha dimostrato che le scelte fatte erano giuste. Purtroopo Lewis ha pagato a caro prezzo l'ingresso della Safety Car e il riscaldamento delle gomme isteretico...

Lewis Hamilton, Mercedes W13, George Russell, Mercedes W13

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Il consueto debriefing Mercedes, questa volta condotto da Mike Elliott, ha affrontato la spinosa questione della gestione delle strategie nel Gran Premio di Miami.

Quando al giro 41 c’è stato il contatto tra Lando Norris e Pierre Gasly la direzione gara ha congelato la corsa in regime di VSC, per poi far entrare in pista la Safety Car dopo circa un minuto.

Mike Elliott, direttore tecnico Mercedes

Mike Elliott, direttore tecnico Mercedes

Photo by: Mercedes AMG

In quel frangente George Russell, che non aveva ancora effettuato il suo pit-stop obbligatorio, si è fermato ai box passando dalle gomme hard alle medie, sfilando dalla quinta alla settima posizione. Il box Mercedes ha ritenuto corretto non fermare Lewis Hamilton, che prima dell’incidente di Norris aveva raggiunto Valtteri Bottas iniziando a fare pressione per strappargli la quinta posizione.

Quando la gara è stata congelata dalla Safety Car, Hamilton (sesto) ha visto arrivare alle sue spalle Russell con gomme medie nuove, e si è aperto via radio con il team: “La strategia che avete scelto non è l’ideale per me, ragazzi”.

George Russell, Mercedes W13, Lewis Hamilton, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Un successivo dialogo è stato stroncato da Lewis: “Dovete dirmi voi cosa fare!”. Per la seconda volta nelle ultime tre gare Hamilton ha visto la sua gara compromessa (nei termini del confronto interno con Russell) dalla Safety Car, ed il nervosismo è iniziato a montare.

C’è voluta l’analisi post-Gran Premio per far capire a Lewis cosa non ha funzionato a suo favore, e preso atto dello scenario, Hamilton ha commentato che sarebbe stato comunque meglio partire con le gomme hard al posto delle medie.

In realtà la scelta fatta da Lewis con i suoi ingegneri era di fatto corretta e senza la Safety Car Lewis sarebbe arrivato quinto, ovvero primo degli ‘altri’, subito dietro le Red Bull e le Ferrari.

Mike Elliott ha spiegato perché non era possibile nessuna altra strategia con Lewis quando la gara è stata congelata da VSC e SC. “Al giro 40 Hamilton aveva raggiunto Bottas e stava preparando un attacco – ha chiarito Elliott – appena è uscita la VSC abbiamo ovviamente chiamato Russell ai box".

"Se la corsa fosse ripresa normalmente tutto sarebbe stato lineare, ma dopo poco è entrata in pista la SC che ha giocato molto a sfavore per Lewis. A quel punto, restando in pista, Hamilton si è ritrovato Russell alle spalle con gomme medie nuove, se invece lo avessimo fermato si sarebbe trovato dietro a George e con gomme nuove ma dure, perché non disponeva di un altro set di medie, e se avessimo optato per le soft ci saremmo esposti ad un rischio di surriscaldamento dopo pochissimi giri”.

Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Valtteri Bottas, Alfa Romeo C42, Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

“In più con le hard nuove il warm-up delle gomme sarebbe stato problematico, cosa evidenziata dallo stesso Lewis dopo il pit-stop. Questo perché la maggior parte del calore che assorbe una gomma proviene da quello che viene chiamato riscaldamento isteretico, ovvero il pneumatico flette costantemente e quel tipo di movimento costante sulla gomma aggiunge calore".

"Nel corso di uno stint le gomme si usurano progressivamente, e con meno gomma in movimento cala anche il calore che viene prodotto. Quello che abbiamo visto a Miami è che all'inizio dello stint le gomme hard erano più calde e man mano che diventavano più consumate si sviluppava sempre meno calore e la temperatura si abbassava diventando più gestibile. Considerando tutto, abbiamo deciso di lasciare Lewis nelle stesse condizioni di Bottas (che non si è fermato) che era il suo avversario diretto e lasciando alla pista il suo confronto con Russell”.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Il nervosismo di Hamilton è giustificato dalle circostanze poco fortunate che lo hanno danneggiato in questo inizio di stagione. Senza le Safety Car che hanno colpito Lewis a Melbourne e Miami, la classifica del mondiale (che al momento vede Russell in quarta posizione a quota 59 punti e Lewis, sesto, staccato di 23 punti) vedrebbe il gap di sole 13 lunghezze, con tre gare a favore di Hamilton e due di Russell.

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Un quadro ben diverso rispetto all’attuale, nel quale Hamilton ad esclusione della prima gara dell’anno in Bahrain, non ha mai concluso una corsa davanti al compagno di squadra. Per quanto le circostanze sfortunate siano chiare, Lewis inizia a sentire la pressione di un compagno di squadra che non è ‘solo’ un giovane di grandi speranze, ma di fatto rappresenta il futuro della Mercedes in Formula 1.

George Russell, Mercedes-AMG

George Russell, Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Un futuro che Lewis vorrebbe non proprio dietro l’angolo, considerando che, oltre alle 18 tappe che l’attendono nel 2022, c’è davanti a lui anche tutta la stagione 2023. Sarà anche solo sfortuna, ma Hamilton inizia a far fatica ad accettarla e la pressione aumenta gara dopo gara.

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