Mercedes: il plenum raffreddato fa discutere, ma non preoccupa
La Red Bull ha ammesso di aver inviato alla FIA una lettera di chiarimento sull'aria che in certe condizioni di utilizzo del motore riesce a essere più fresca dei 10 gradi che il regolamento impone più alti della temperatura ambiente. Toto Wolff si dice tranquillo, ma se la soluzione sarà ritenuta legale verrà copiata dagli avversari, visto che potrebbe valere una ventina di cavalli di potenza in più ai bassi regimi.
Foto di: Giorgio Piola
La prima notizia è che effettivamente la Red Bull ha mandato una richiesta di chiarimento regolamentare alla FIA sulla power unit Mercedes. Lo hanno confermato tanto Toto Wolff che Christian Horner nella conferenza stampa dei team principal.
La squadra di Milton Keynes vuole vederci chiaro dopo aver registrato nei dati GPS da Silverstone in poi la capacità della W12 di sprigionare una ventina cavalli in più durante la fase di accelerazione, lasciando intendere che a Brixworth hanno trovato il modo di raffreddare l’aria destinata al plenum del motore, bypassando il sensore della FIA che deve verificare che la temperatura sia mediamente 10 gradi sopra quella dell’ambiente.
Toto Wolff interrogato sulla questione non è sembrato troppo preoccupato per l’azione intrapresa dalla Red Bull, smentendo l’esistenza di una soluzione speciale utile a inctementare la potenza del motore.
Il regolamento tecnico di F1 all’articolo 5.6.8 stabilisce che: "La temperatura dell'aria del plenum del motore deve essere superiore di oltre dieci gradi alla temperatura ambiente".
Tuttavia, la misurazione tiene conto di una media sul giro, perché questa varia a seconda dell’utilizzo del motore e della portata di aria che arriva dall’intercooler: più fredda ai bassi regimi, più calda a quelli alti, per cui ci possono essere momenti nei quali non arrivi ai previsti dieci gradi in più.
La conformità viene misurata dal sensore FIA che la Federazione Internazionale decide dove montare nel plenum: il controllo viene effettuato in qualifica e in gara, ma, tenendo conto delle oscillazioni di cui abbiamo detto sopra, non sono conteggiati il primo giro della gara, quelli effettuati in safety car e tutte le tornate percorse con un tempo superiore del 20% al giro più veloce della sessione.
Ovviamente non si prendono in considerazione nemmeno i giri di uscita e rientro ai box e tutti quelli nei quali eventualmente si sono verificati dei problemi tecnici. In Mercedes son perfettamente consapevoli dell’azione della Red Bull, ma non sembrano preoccupati per la piega che la questione potrà prendere…
"Ne ho sentito parlare per la prima volta un paio di giorni fa - ha ammesso Wolff - . Mi piacerebbe se disponessimo di una soluzione speciale, ma non è così. Ma è giusto che vengano poste delle domande alla FIA perché questo è il modus operandi della Formula 1: è del tutto normale”.
Il dubbio è che il plenum, molto più grande rispetto alla versione dello scorso anno riesca a gestire un passaggio d’aria che varia in funzione della portata, saltando la lettura del sensore e portando ai bassi regimi un flusso più fresco.
Christian Horner ha ammesso la richiesta di chiarimento: “Vogliamo accertare se la soluzione è accettabile agli occhi dell'organo di governo e poi, se lo fosse, ne seguiremmo subito l’esempio. Noi abbiamo subito diverse richieste di chiarimento quest’anno, ma la discussione è sempre aperta fra i tecnici , c’è un processo continuo. E questa volta tocca a noi vederci chiaro…”.
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