Mercedes: ecco i nodi del contratto di Hamilton
Ola Kallenius vuole chiudere il nuovo contratto con Hamilton, ma Leiwis non è intenzionato ad accettare un anno di accordo più delle opzioni. Non sono i soldi a ritardare la firma, ma la durata del matrimonio. La Mercedes minaccia di non firmare il Patto della Concordia per uscire dalla F1 se non gli verrà riconosciuto il ruolo che merita nel Circus e nell'incertezza del futuro pare non voglia legarsi all'esa-campione a lungo senza garanzie.

Lewis Hamilton deve decidere. Di solito arrivava alla fase più calda dell’estate già con il rinnovo del contratto in tasca. Questa volta sta prendendo tempo, facendo innervosire il presidente del Gruppo Daimler, Ola Kallenius, che ha preso in mano la trattativa.
Lo svedese ha chiuso il rinnovo con Valtteri Bottas che si porta a casa per la prima volta un assegno di 15 milioni di euro, una cifra che in passato non aveva mai nemmeno annusato. Il finlandese è arrivato a stabilizzare la sua posizione molto prima dell’esa-campione, meritandosi la fiducia del manager svedese anche se solo per un anno.
E, a quanto ci è dato sapere, Hamilton non ne sta facendo una questione di soldi, consapevole che nell’era del COVID-19 sarebbe impensabile rilanciare compensi straordinari nel momento in cui la Mercedes è costretta a tagliare costi e personale.
La questione in ballo deve essere la durata del contratto: all’inglese deve essere stato proposto un accordo di un anno più un’opzione per i successivi. Per Lewis è una sorta di atto di sfiducia per un pilota che con le sue vittorie ha dato smalto al marchio della Stella, ma lo scenario difficile da decrittare si sta chiarendo con il passare dei giorni.
E, se queste circostanze dovessero essere confermate, allora diventa evidente come il britannico non abbia ancora appagto la sua voglia di successo e voglia iniziare anche l'era delle monoposto a effetto suolo dopo aver dominato l'era ibrida.
Il team principal, Toto Wolff, ha dichiarato che la Mercedes non è disposta a firmare il nuovo Patto della Concordia che, a sentire Mattia Binotto, team principal Ferrari, dovrebbe essere siglato il 12 agosto.
La Casa tedesca contesta che non gli venga riconosciuto da Liberty Media il ruolo di team dominante nell’era ibrida e potrebbe arrivare a minacciare di lasciare la F1 alla fine del 2021 se i promotori non andranno incontro alle richieste della Stella. Insomma si sta aprendo un fronte politico che può avere forti ripercussioni sul sistema.
E in questo clima di incertezza (a Brackley starebbero valutando la costruzione di una Hypercar per partecipare eventualmente al mondiale Endurance con una GT derivata dalla One) si può spiegare la reticenza Mercedes nell’offrire al loro super-campione un contratto di lunga durata che potrebbe non essere onorato.
La situazione è molto intricata e la guerra che si è scatenata intorno al caso Racing Point non fa che intorbidire ancora di più le acque, anche se alla fine è difficile pensare che non si trovi un punto di incontro fra la Mercedes e Hamilton.
Tanto Valtteri Bottas che Toto Wolff danno per scontato che l’avventura di Lewis prosegua ma c’è un termine oltre il quale Kallenius non vorrebbe andare (pare sia qualche giorno prima di Spa). Sono scaramucce in un ambiente che è in fibrillazione sebbene stia esprimendo il più grande dominio nella storia della Formula 1. Strano no?
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