Mercedes e Honda ottengono il rinvio del divieto "party mode"
Due Costruttori di motori hanno chiesto alla FIA di posticipare al GP d'Italia a Monza il divieto del "party mode" in qualifica, spostando di una settimana la decisione di obbligare le squadre ad usare la stessa mappatura elettronica della power unit sia nel giro secco cronometrato che in gara. Scopriremo che il provvedimento potrebbe avere degli effetti più ampi del previsto.

Due Costruttori di power unit hanno chiesto alla FIA di rinviare l’abolizione del “party mode” dal GP del Belgio a Spa-Francorchamps e la Federazione Internazionale ha acconsentito di posticipare il provvedimento al GP d’Italia a Monza.
La richiesta è partita da Mercedes e Honda che avrebbero bisogno di tempo per rivedere le mappature del motore, necessitando di un rinvio per poter fare delle prove al banco, onde evitare possibili danni ai 6 cilindri nell’utilizzo di una sola mappatura elettronica in qualifica e in gara.
Se la lettera scritta alle squadre dal segretario generale della FIA, nella quale si enunciava il divieto del “party mode” da Spa, era finalizzata a controllare chi stava usando in modo troppo… libero le potenzialità della power unit, non si capisce perché si sia concessa una dilazione di tempo di una (sola) settimana.
Se l’intenzione era di cogliere in… flagrante chi potrebbe sfruttare una maggiore energia elettrica in uscita dalla MGU-K, il tentativo è già andato a buca, permettendo a chi ha bisogno di mettersi a posto.
Non dimentichiamoci, infatti, che i tecnici della FIA con la TD 36/20 hanno chiesto alle squadre di consegnare entro oggi, venerdì 21 agosto, gli schemi elettrici che collegano i due motori elettrici (MGU-K e MGU-H) per vederci più chiaro su come viene gestita la potenza elettrica (massimo 120 kW pari a 163 cavalli) e la ricarica di 2Mj al giro.
Non deve stupire, quindi, che siano proprio i due motoristi più chiacchierati ad aver chiesto un rinvio del divieto di “party mode”. In Belgio, allora, vedremo ancora un’appendice del giro secco estremo, tenuto conto del fatto che quella nella Ardenne sarà la settima gara stagionale, per cui chi ha ancora in vita il motore 1, passerà da Monza alla seconda unità che nascerà già in funzione delle nuove regole.
“Non è giusto – ha commentato un autorevole personaggio del paddock – chi si trova in difficoltà nell’adeguare le sue power unit poteva semplicemente depotenziare il propulsore. Non si avvisa il furbo che si posticipano i controlli…”.
La considerazione non fa una piega, ma fa capire che il provvedimento della FIA avrà più ripercussioni di quanto si è lasciato intendere nei commenti di Barcellona quando si è dibattuto molto il provvedimento. Usare una sola mappa per il weekend di gara non significa esclusivamente sfruttare la massima potenza nel giro da qualifica, ma anche dover rinunciare alle mappature per safety car, pista bagnata o risparmio di carburante. Ne vedremo delle belle…
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