
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
F1 | Mercedes: c'è il doppio diadema sopra all'Halo, ma non basta
La squadra di Brackley anche in Ungheria soffre più del previsto con una W13 che non trova il giusto equilibrio anche se sono state introdotte delle soluzioni per aumentare il carico aerodinamico. Oltre all'adeguamento delle ali si sono notati i due soffiaggi sull'Halo, riprendendo concetti che si erano visto sulla W12. Hamilton in qualifica dovrebbe avere una mappa di motore più spinta rispetto a quella di Russell non essendoci problemi di affidabilità e consumo.

La Mercedes non lesina risorse nello sviluppo della W13: i tecnici di Brackley sapevano che la pista dell’Hungaroring non sarebbe stata favorevole alla freccia d’argento dopo aver portato due vetture sul podio in occasione del GP di Francia.
La Stella non trova un equilibrio in questa stagione travagliata fatta di cocenti delusioni e tiepide soddisfazioni: in Ungheria è messa in dubbio anche la posizione di terza forza che sembrava definitivamente acquisita.

George Russell, Mercedes W13
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Nelle libere del venerdì hanno messo il muso davanti anche due team clienti con lo stesso motore, McLaren e Aston Martin, segno che le carenze non derivano tanto dalla power unit realizzata a Brixworth, quanto dal telaio e dalla forma aerodinamica con mini-pance.
Eppure nel team campione del mondo non si arrendono all'idea di interrompere lo sviluppo della W13 che è già stato programmato almeno fino a Monza. A Brackley insistono nel raccogliere dati nella speranza di trovare delle soluzioni che consentano a Lewis Hamilton e George Russell di disputare una seconda parte di campionato più consistente, ma non ci sono certezze perché la freccia d'argento alterna prestazioni troppo mutevoli che il team non riesce a controllare.

L'Halo della Mercedes W13 dotato del doppio soffiaggio nel diadema superiore
Photo by: Mercedes AMG
Oltre agli adeguamenti delle ali per la pista magiara da massimo carico aerodinamico, abbiamo visto apparire un doppio soffiaggio sull’Halo, riprendendo il diadema in carbonio che avevamo già osservato l’anno scorso sulla W12. La Mercedes cerca quella downforce che il fondo non riesce a produrre come riescono a fare quelli di Ferrari e Red Bull.
Lewis Hamilton oggi dovrebbe disporre di una power unit M13 E Performance più potente di quella affidata al più giovane compagno di squadra: il sette volte campione del mondo potrà contare su una mappatura più spinta, considerato che il motore non ha problemi di affidabilità e non mostra di essere troppo assetato di benzina.

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