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Mercedes, cambiano le carte in tavola: Red Bull fa paura

I tre giorni di test collettivi in Bahrain hanno tolto le poche certezze che c'erano: a Sakhir la tradizionale superiorità Mercedes non si è vista, mentre a dettare legge è stata la Red Bull con Verstappen e Perez. La Ferrari resta una sorta di mistero in un centrocampo nel quale è difficile delineare dei valori: Tsunoda si è messo in luce con l'AlphaTauri, ma è la McLaren ad ambire a essere la terza forza. E Hamilton torna a casa con più preoccupazioni che certezze.

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Foto di: Haas F1 Team

Il quadro che emerge al termine dei test completati oggi sul circuito di Sakhir vede più sorprese che conferme, una situazione a cui gli appassionati di Formula 1 (e gli stessi addetti ai lavori) non erano più tanto abituati.

I ventimila chilometri percorsi in tre giorni dalle dieci monoposto in pista hanno sentenziato che la Mercedes non si presenta da favorita alla prima gara in calendario. Possibile? Sì, e non si tratta di una visione pessimista alla Toto Wolff, quanto dell’analisi di quanto visto a Sakhir.

Lewis Hamilton ha collezionato più testacoda in tre sessioni che nelle ultime tre stagioni, a conferma che al di là dei verdetti del cronometro c’è qualcosa che non quadra nel rodaggio del progetto W12.
“Non riesco a individuare un’area di difficoltà – ha spiegato Lewis - è qualcosa a livello generale che sento soprattutto durante i giri veloci”.

La monoposto sfugge all’improvviso al controllo del campione del Mondo, il quale a sua volta non è riuscito ad adattarsi alla situazione, come invece sembra aver fatto in parte Valtteri Bottas, apparso l’unico volto non corrucciato nel box Mercedes.
“Il pacchetto non ha ancora espresso il suo potenziale, ma non ho dubbi che lo farà presto. Da parte mia ho avuto abbastanza tempo per le prove di cui avevo bisogno, mi sento pronto e lo saremo anche come squadra”.

I tecnici della Mercedes hanno ora a disposizione una settimana di tempo per valutare i riscontri emersi, ma non sarà un lavoro dei più semplici. Nel team sono convinti che una volta ‘sbloccato’ il progetto mostrerà il suo potenziale, che a tratti in effetti si è intravisto, ma se il piano è quello di presentarsi al via della prima tappa stagionale con ambizioni da Mercedes, è già corsa contro il tempo.

Oltre al problema di bilanciamento della vettura c’è anche un allarme affidabilità, suonato nel box campione del Mondo ma anche in quello Aston Martin. Solitamente i giorni tra i test pre-campionato e la prima gara stagionale nella sede di Brackley si lavorava già sui dettagli, ovvero proprio quello che potrà fare a partire da domani la Red Bull.

Tre giorni perfetti per Verstappen e Perez

Leader al mattino con Sergio Perez (molto a suo agio), leader con Max Verstappen nel pomeriggio, che ha ottenuto il miglio crono della tre-giorni. Il tutto condito da simulazioni di gara che hanno fornito ottime indicazioni, ed un’affidabilità praticamente impeccabile. Sarà vera gloria?

Come anticipato nei giorni scorsi, nessuno nel box Red Bull vuole fare proclami, anche perché nessuno è ancora pronto a mettere la mano sul fuoco su una Mercedes nel ruolo di comprimaria.
“Possiamo dire che è stato un buon fine settimana – ha commentato Verstappen - ma ovviamente questo non ci dà alcuna garanzia poiché ogni squadra ha svolto programmi di lavoro differenti".

“Ci sono ancora alcune cose su cui vogliamo lavorare, ma in generale è stato un buon inizio, la macchina mi ha trasmesso buone sensazioni. Poi, come sempre, sarà la classifica della prima qualifica dell’anno a farci capire i valori in campo”.

Max tira il freno, però tutto sembra andare nella sua direzione. Nel team non hanno nascosto apprezzamenti anche nei confronti di Perez, che un obiettivo lo ha già raggiunto con un inserimento perfetto in un contesto non semplice come quello Red Bull, e per una squadra abituata da due anni a giocare con una sola punta, è una buona notizia.

I misteri del ‘Midfield’

Il centrocampo sarà uno dei maggiori motivi di interesse della stagione 2021. I test hanno reso ancora più complesse le valutazioni in una zona di classifica in cui navigano Aston Martin, McLaren, Ferrari, Alpine e AlphaTauri.

Vettel e Stroll hanno concluso l’ultima giornata di prove nelle ultime due posizioni, tra problemi di affidabilità e setup, mentre in casa Alpine i riscontri sono ancora interlocutori. McLaren sembra al momento candidarsi al ruolo di terza forza, ma anche per Ricciardo e Norris non mancano i grattacapi sul fronte della gestione degli pneumatici, come evidenziato nelle simulazioni di gara.

Nel box Ferrari la situazione è ancora più complessa. La SF21 soffre in condizioni di caldo, mentre nei più freschi long-run pomeridiani Sainz ha raccolto qualche indicazione positiva. La squadra ha confermato che l’obiettivo di queste prove era la raccolta dati, ma lo si può fare anche girando su tempi più competitivi, che al momento non si sono visti.

Sainz ha concluso la giornata in terza posizione, ma sono riscontri da prendere con le pinze, come conferma anche l’exploit di Yuki Tsunoda, la sorpresa di giornata.

Il rookie giapponese dell’AlphaTauri si è tolto la soddisfazione di concludere i test con il secondo crono assoluto, salendo in cattedra nell’ultima ora di prove quando le condizioni della pista si sono confermate molto performanti.

Non tutti i piloti sono scesi in pista per una simulazione di qualifica, ma quello di Tsunoda resta comunque un exploit significativo. Il pupillo della Honda, nonostante sia ai suoi primi chilometri al volante di una Formula 1, ha confermato un invidiabile sangue freddo, e le immagini on-board dei suoi giri veloci hanno confermato una notevole pulizia di guida.

Sorridono in casa Alpha Tauri, sia per al sorpresa Tsunoda che per le conferme arrivate da Pierre Gasly, il quale ha completato nella sessione del mattino delle incoraggianti simulazioni di gara. Un lavoro meno appariscente ma cruciale nell’economia di una stagione in cui la squadra di Faenza spera di entrare nell’ambito gruppo di centrocampo.

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