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Mercato F1: Hamilton e Ricciardo firmano solo dei biennali

L'inglese campione del mondo cerca un aumento di stipendio dalla Mercedes, mentre l'australiano non si vuole legare a lungo senza sapere quale sarà il destino della nuova F1. Norris alternativa a Vandoorne in McLaren, ma non solo...

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia sul podio con uno shoey

Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing festeggia sul podio con uno shoey

Sutton Motorsport Images

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, e Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, sul palco
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09, effettua un pit stop
Tifosi di Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, firma un autografo a un giovane tifoso
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1
Dettaglio del numero sul cofano motore di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W09
Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1, nella drivers parade
Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 festeggia nel parco chiuso
Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H lotta con Valtteri Bottas, Mercedes-AMG F1 W09 EQ Power+
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Daniel Ricciardo, Red Bull Racing RB14 lotta con Kimi Raikkonen, Ferrari SF71H
Il vincitore della gara Daniel Ricciardo, Red Bull Racing
Fernando Alonso, McLaren, con Stoffel Vandoorne, McLaren
Lando Norris, McLaren

C’è chi è impegnato al tavolo delle trattative e chi siede alla finestra in attesa di capire cosa accadrà. Si parla di 2021, data attualissima in Formula 1, soprattutto per motoristi e… piloti.

Tra questi ultimi ci sono due top-driver come Lewis Hamilton e Daniel Ricciardo, entrambi in scadenza di contratto con i team attuali e spettatori interessati in merito alle decisioni che prenderanno Liberty Media, FIA e le squadre sulla Formula 1 che verrà.

Vogliono vederci chiaro prima di decidere se legarsi o meno ad un team nel lungo periodo, ma difficilmente riusciranno ad avere una visione nitida sul Circus del futuro, e finiranno per firmare un contratto biennale con scadenza fine 2020.

Quando si cambiano le regole c’è sempre chi prende un vantaggio iniziale, come è accaduto alla Mercedes con il ciclo ibrido, e per un pilota che punta a vincere è fondamentale avere il fiuto per capire in anticipo chi potrà essere subito vincente.

Ma con le regole ancora da definire, l’impresa è impossibile. Il mercato dei top-driver si avvia, quindi, ad allinearsi tutti verso un’unica scadenza, meglio aspettare che firmare alla cieca.

Lewis Hamilton, che è stato il primo in Bahrain a chiarire di non voler impegnarsi oltre il 2020, prende comunque tempo per altri motivi.

Mercedes: Lewis vuole l'aumento

La trattativa con la Mercedes avrà un esito già scontato, ma Lewis si ritiene un ‘asset’ fondamentale del progetto Formula 1 della Casa tedesca (concetto ribadito dopo il Gran Premio di Cina anche da Toto Wolff) e tira la corda per capitalizzare al massimo sul fronte economico.

In Mercedes non sono preoccupati, ed in linea di massima sembrano disponibili a garantire al Campione del Mondo un aumento di stipendio. Le preoccupazioni, al massimo, ci sono per garantirgli la Project One che Hamilton vuole inserire nel contratto.

Molto più aperta è invece la situazione sulla seconda monoposto. Anche per Valtteri Bottas c’è un contratto da rinnovare, e il finlandese grazie alle ultime due gare sembra aver imboccato la strada giusta per poter sedersi con validi argomenti sul tavolo delle trattative.

Ma a differenza di dodici mesi fa, quando non c’erano alternative di qualità sul mercato, quest’anno sul taccuino di Toto Wolff non mancano altre opzioni. Ricciardo, ovviamente, ma non bisogna dare per scontato che la Mercedes possa offrire facilmente un pacchetto accattivante rispetto alla concorrenza Red Bull e Ferrari.

La convivenza con Hamilton è un punto interrogativo, ed entrare nel team con un salario che di fatto sarebbe al massimo la metà di quello di Lewis, può essere già un indizio delle gerarchie interne. Per questo l’opzione del secondo rinnovo con Bottas appare al momento la scelta più quotata in casa Mercedes, soprattutto se il finlandese si confermerà sul livello visto in Bahrain e Shanghai.

Red Bull: e derby Gasly-Sainz

Se Ricciardo decidesse di lasciare il team, in casa Red Bull c’è già un piano ‘B’ pronto. Un’eventualità che non si augurano Helmut Marko e Christian Horner, ma oggi più che possibile. Soprattutto il manager austriaco ha sposato da tempo la causa Verstappen, che vede come la sua impresa più audace nel ruolo di talent-scout, e la cosa non deve aver fatto bene al morale di Ricciardo.

Nel paddock la partenza dell’australiano è data per probabile, a patto che nelle destinazioni naturali (Ferrari o Mercedes) si liberi un sedile, eventualità possibile ma non certissima. Il podio cinese è sembrato una rivincita non solo per Ricciardo, ma anche per Bottas e Raikkonen, quindi meglio non dare nulla per scontato.

Se Ricciardo saluterà la squadra attuale, in Red Bull hanno già pronta l’opzione Carlos Sainz, in forza alla Renault ma contrattualmente legato al gruppo che gli ha finanziato la carriera. Anche qui non è però scontato che venga ricomposto quel tandem Verstappen-Sainz che per una stagione è stato in forze alla Toro Rosso, perché anche Pierre Gasly è sotto osservazione.

L’exploit del Bahrain ha confermato che se la monoposto lo asseconda, il francese sa garantire un buon valore aggiunto, quindi non è un’opzione da escludere.

McLaren: due poltrone... per tre

Anche in McLaren ci saranno delle scelte da fare nei prossimi mesi. Ovviamente non quella relativa a Fernando Alonso, perché sarà il pilota spagnolo a decidere se restare o meno nel team, e da questa scelta dipenderanno le successive valutazioni.

Sia Stoffel Vandoorne che il leader del campionato di F.2, Lando Norris, sono piloti legati contrattualmente alla McLaren.

Se però Alonso deciderà di disputare il suo diciannovesimo Mondiale di Formula 1, per Zak Brown sarà tempo di scelte. Confermare Vandoorne significherà perdere l’opzione su Norris (pilota gestito dallo stesso Brown), viceversa sarà il belga a salutare la squadra.

La strada di un Norris messo in panchina per una stagione come terzo pilota non è percorribile, perché l’entourage del pilota britannico sta già sondando alternative da poter mettere sul tavolo qualora la McLaren ventilasse la proposta di pazientare per una stagione.

Norris non vuole perdere tempo, e sa bene che se arriveranno i risultati attesi in Formula 2, un nome come il suo (contrattualmente svincolato) sul mercato farà gola. Ed anche lo stesso Vandoorne ha avuto segnali di interessamento da due altri team: meglio non farsi trovare impreparati.

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