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Medical Car F1: van der Merwe rischia di saltare le ultime gare

Il pilota della Medical Car di F1, Alan van der Merwe sembra destinato a saltare le ultime gare della stagione, anche se dovesse guarire dal COVID-19.

Alan van der Merwe, Medical Car Driver, FIA, e Dr Ian Roberts, parlano con la stampa

Charles Coates / Motorsport Images

Nonostante avesse già contratto il virus lo scorso anno, van der Merwe è risultato positivo poco prima del Gran Premio di Turchia, così come il delegato medico Ian Roberts. Entrambi, dunque, sono stati messi in isolamento e non sono potuti partire alla volta di Istanbul.

Van der Merwe ha successivamente confermato sui social media di non essere stato vaccinato contro il COVID-19 per motivi personali.

Per avere accesso in Qatar ed in Arabia Saudita sarà necessario però esibire la conferma dell'avvenuta vaccinazione, così come è inteso che lo stesso dovrebbe valere per accedere all'area paddock di Abu Dhabi.

Van der Merwe è quindi uno dei tanti membri della Formula 1 che partecipano abitualmente alle gare, ma che non potranno essere presenti negli ultimi tre eventi della stagione.

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Ha usato Twitter per spiegare le ragioni delle sue scelte personali, confermando che si aspetta di dover saltare alcune gare.

"In Svizzera (sono mezzo svizzero) e in altri paesi sviluppati, il precedente contagio vale come un vaccino", ha scritto. "Confido che quei paesi sappiano cosa stanno facendo, ma rispetto anche i paesi con regole più restrittive e non ci andrò".

Ha aggiunto: "Sono pienamente consapevole che potrei essere potenzialmente non utilizzabile e che la mia libertà di movimento sarà limitata in base alle mie scelte. Ma non sceglierò la convenienza rispetto alla mia salute, anche se non significa che sto prendendo delle decisioni in maniera egoista. Tutti noi vogliamo essere sani".

The Medical car on track

The Medical car on track

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Il direttore di gara, Michael Masi, ha confermato che le restrizioni impediranno ad alcuni membri del personale della Formula 1 di essere presenti in quelle gare.

"Da quello che abbiamo capito, ci sono un paio di paesi in cui non sarà possibile entrare a meno che tu non sia vaccinato", ha detto Masi quando gli è stato domandato della situazione da Motorsport.com. "Che alla fine non è diverso da quelle parti del mondo dove magari non è permesso entrare nel paese se non si è vaccinati contro la malaria".

"Devi soddisfare certi requisiti. E, da quel punto di vista, la FIA è ovviamente tenuta a rispettarli per entrarli, come faranno tutte le squadre e gli altri addetti ai lavori".

Masi ha spiegato che entrambi i membri della Medical Car sono risultati positivi e che quindi non c'è stato un caso di quarantena precauzionale.

"Se uno fosse risultato positivo e l'altro negativo, si sarebbe presentato. Ma purtroppo sono risultati entrambi positivi. L'unica cosa che i due possono supporre è che hanno passato tanto tempo in macchina insieme in Russia".

Van der Merwe e Roberts sono stati sostituiti in Turchia dall'equipaggio che occupa la Medical Car in Formula E: al volante c'era Bruno Correia, affiancato dal dottor Bruno Franceschini.

Masi ha spiegato che le incertezze dell'era COVID, la F1 era già pronta alla sostituzione in caso di necessità: "La cosa positiva è che ho parlato sia con Ian che con Alan durante il fine settimana e stanno abbastanza bene. Quindi erano disponibili anche per aiutare i due Bruno ad acclimatarsi in questo ruolo se fosse stato necessario".

"In generale, siamo molto fortunati, perché tutti i direttori di gara dei campionati FIA parlano molto fra di noi. Avete visto Eduardo Freitas, il direttore di gara del WEC, che ha fatto il direttore di gara a Portimao, ma anche Scott Elkins e Niels Wittich, che sono il direttore di gara della Formula E ed il suo vice, che hanno fatto un certo numero di eventi come miei vice".

"Quindi per noi è abbastanza normale lavorare tutti insieme. Ed è lo stesso per i medici. Bruno Correia, per esempio, è stato uno dei consulenti dei piloti di F2 e F3 in questa stagione".

"Siamo effettivamente una grande famiglia ed è fantastico che entrambi abbiano potuto essere così disponibili con poco preavviso. E sono da sempre una sorta di prime riserve nel caso in cui succeda qualcosa del genere. Cosa che ovviamente nessuno di noi si augura".

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