F1 | McLaren: quel ricciolo che estremizza il flusso della MCL38
Norris nella SQ era a 93 millesimi da Verstappen, mentre nella qualifica del GP d'Austria il divario dalla Red Bull è cresciuto a oltre quattro decimi. Oltre alle sbavature di Lando hanno contribuito i cambiamenti di setup pensati in funzione delle gara. L'idea è di sfruttare meglio la nuova ala anteriore con alcune soluzioni estreme.
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
La McLaren non riesce mai a esprimere il vero potenziale contenuto nella MCL38. Nella Sprint Race Lando Norris si è dato dell’allocco da solo per aver lasciato la porta aperta a Max Verstappen dopo il bel sorpasso portato all’olandese in curva 3 al giro 4: non solo Max ha ripreso il comando della corsa, ma anche il compagno di squadra, Oscar Piastri, ne ha approfittato per infilarlo, rivelando poi un passo in gara delle due vetture papaya che non era in grado di sfidare la RB20 che è sembrata essere nuovamente la monoposto di riferimento, almeno sulla pista di “casa”.
Se nella SQ la sfida nel giro secco con Norris si è risolta a favore di Verstappen per 93 millesimi di secondo, nella qualifica per il GP di ieri pomeriggio la musica è decisamente cambiata perché l’olandese ha rifilato un pesante distacco di oltre quattro decimi.
La Red Bull è molto cresciuta, così come sono molto migliorate nel giro secco Ferrari e Mercedes, mentre la McLaren ha abbassato il proprio tempo solo di qualche centesimo, in maniera poco significativa rispetto alla migliore concorrenza.
Lando Norris, McLaren MCL38, Oscar Piastri, McLaren MCL38
Foto di: Steven Tee / Motorsport Images
È vero che ieri pomeriggio sono cresciute le temperature e nella conca di Spielberg non si respirava, ma è altrettanto vero che gli altri hanno trovato la strada per migliorare il giro secco, mentre il team diretto da Andrea Stella sembra aver preso un’altra strada.
Consapevoli che Max non era raggiungibile (la RB20 ha dimostrato di disporre nella sequenza di curva veloci che vanno dalla 7 alla 10 un carico aerodinamico che non ha nessun altro), i tecnici di Woking devono aver scelto di lavorare per la corsa, consapevoli di avere un buon margine per stare davanti a Mercedes e Ferrari. Senza il track limit che è costato a Oscar Piastri il terzo tempo, la McLaren avrebbe raggiunto in pieno l’obiettivo, avendo preparato la MCL38 più per la sfida di oggi nell’arco dei 71 giri previsti.
McLaren MCL38: nuova la cover del braccio superiore della sospensione anteriore
Foto di: Filip Cleeren
Sulla carta il GP d’Austria ha un solo pretendente (Verstappen), ma sulle vetture papaya hanno cercato di lavorare per permettere a Lando di stare nella finestra del DRS di Max, dopo che nella garetta avevano constatato come ad ala mobile aperta ci fosse una sensibile differenza prestazionale a favore della Red Bull.
La McLaren, insomma, se ha dato l’impressione di aver fatto un arretramento fra venerdì e sabato (quattro decimi sono decisamente troppi…), vuole vendere cara la pelle. Che si senta in bagarre lo dimostra il fatto di aver portato degli aggiornamenti tecnici a Spielberg, in un appuntamento che propone un format con un solo turno di prove libere.
La MCL38 dispone di una nuova ala anteriore pensata per le piste veloci: oltre ad aver distribuito in modo diverso la corda degli ultimi due flap (più carichi all’esterno e meno all’interno) per laminare i flussi in modo diverso (è stata di conseguenza cambiato il profilo della cover del braccio superiore della sospensione anteriore), è stata completamente ridisegnata l’area intorno alla paratia laterale.
McLaren MCL38, dettaglio della nuova ala anteriore
Foto di: Giorgio Piola
Gli aerodinamici di Woking capeggiati da Peter Prodromou hanno esasperato il concetto dell’out wash, incrementando la portata dell’aria all’esterno della ruota anteriore, in modo da ripulire la scia e migliorare il comportamento della vettura nel veloce.
Un solo turno di libere, evidentemente, non è bastato per capire come agire in funzione della gara e la riapertura del parco-chiuso dopo la garetta ha permesso degli interventi sul setup utili a sfruttare meglio il materiale a disposizione.
Dettaglio dell'ala anteriore della McLaren al GP d'Austria
Foto di: Giorgio Piola
Dettaglio dell'ala anteriore della McLaren al GP d'Austria
Foto di: Giorgio Piola
Dettaglio dell'ala anteriore della McLaren al GP d'Austria
Foto di: Giorgio Piola
La deriva verticale è più arrotondata, così come il flap incurvato esterno è stato rivisto, ma il cambiamento più importante riguarda il modo in cui i tre flap si allacciano alla paratia in un solo punto, dando come la sensazione che si sia aperta la linguetta di una lattina.
McLaren ha aumentato la portata del flusso: oltre al canale che hanno cercato di aprire tutti (si notino i fissaggi metallici che fanno da argine nella parte più interna dell’ala), si aggiunge questo soffiaggio più estremo fra i flap che spinge la ricerca in quest’area nevralgica della macchina a una soglia che va oltre quella a cui eravamo abituati.
Aspettiamo il risultato della corsa per vedere se in McLaren hanno già saputo capitalizzare il potenziale tirato fuori in Austria o se bisognerà aspettare una pista piatta come Silverstone per scoprire dove potrà arrivare la MCL38...
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