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F1: McLaren propone il voto segreto per definire le regole

Zak Brown, amministratore delegato di Woking, in una lettera aperta pubblicata sul sito McLaren ha proposto che la F1 passi al voto segreto per liberare i team clienti dall'obbligo di sostenere le linee guida dettate dai Costruttori, contravvenendo anche ai propri interessi. Ma siamo sicuri che con i franchi tiratori cambierebbero le alleanze? Il tema è stato discusso fra i team principal e ci sono visioni piuttosto diverse.

Zak Brown, CEO, McLaren Racing

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Nella conferenza stampa dei team principal, tenutasi ieri a Portimao, Zak Brown è voluto tornare su una proposta lanciata giovedì attraverso una lettera aperta pubblicata sul sito della McLaren. L’amministratore delegato della squadra inglese ha sottolineato un aspetto non certo inedito nel contesto della Formula 1, ovvero quello delle alleanze tra alcune squadre, ed in particolare i legami che esistono tra i team ufficiali e quelli che utilizzano la stessa power unit.

“Uno dei principi fondamentali che differenzia la Formula 1 da molte altre categorie del motorsport – ha spiegato Brown – è una concorrenza aperta tra i vari Costruttori presenti nel campionato. Ma nel contesto attuale alcune squadre, quando di tratta di esprimersi nelle sedi in cui vengono definiti i regolamenti tecnici e sportivi, votano seguendo le linee guida del loro team di riferimento (alludendo al legame con le squadre fornitrici di motori)".

"Ci sono stati dei casi in cui un membro di un team, per soddisfare le esigenze del suo partner di riferimento, ha votato provvedimenti che andavano contro i suoi stessi interessi, e questo non mette i fan al primo posto, come dovrebbe essere”.

La proposta di Brown è quella di modificare il sistema di voto nelle riunioni della F1 Commission, passando allo scrutinio segreto. La richiesta è ovviamente legittima, ma di fatto la proposta dell’AD McLaren si scontra con una realtà (quella delle alleanze) presente da decenni in Formula 1 e che difficilmente uno scrutinio segreto riuscirebbe a spezzare.

“In un contesto in cui a votare sono trenta o quaranta aventi diritto – ha commentato un addetto ai lavori – un voto segreto avrebbe senso, ma in Formula 1 ci sono dieci squadre, di cui quattro fornitrici di motori la cui posizione sarebbe nota prima ancora di iniziare a votare. Dando per scontato che ci possa anche essere un franco tiratore, credo che ci si impiegherebbe davvero poco a scoprirlo tra le sei squadre restanti”.

Non è un caso che la proposta arrivi dalla McLaren, squadra abbastanza isolata all’interno della geografia attuale della Formula 1.

Pur utilizzando la power unit Mercedes, la squadra inglese non ha rapporti preferenziali con la squadra campione del mondo come possono vantare Aston Martin e Williams, ed è ovviamente al di fuori da altre cordate come Red Bull-AlphaTauri, e Ferrari-Haas, con Alfa Romeo vincolata un po' meno con Maranello rispetto al team statunitense.

Fuori dai giri c’è anche la Renault, squadra che continua a monitorare il parco squadre attuale nella speranza di tornare ad avere un team clienti, ma al momento senza grandi opportunità.

La proposta è stata accolta senza rimostranze da Ferrari, Mercedes e Alpine, mentre Red Bull, pur dichiarandosi disposta ad accettare la richiesta della McLaren, tramite Christian Horner ha fatto intendere di non gradire molto l’idea.
“Ho sentito parlare di questa proposta – ha confermato Horner – e personalmente penso che sia un peccato dover pensare di ricorrere al un voto segreto per tutelare l’indipendenza dei team. Ma se è quello che ci vuole per consentire ad alcune squadre di liberarsi dalla pressione esercitata da chi fornisce la power unit, non abbiamo un grosso problema nell’accettare la proposta”.

Curiosa la risposa in merito data da Toto Wolff:
“In passato abbiamo visto più volte l’AlphaTauri assumere la stessa posizione della Red Bull, così come la Haas nei confronti di Ferrari, ma nel nostro caso non abbiamo mai cercato di influenzare una squadra. Ovviamente si è discusso quando all’ordine del giorno c’è stato un argomento comune, come nel caso di decisioni legati al motore, ed è chiaro che le squadre votino nei loro interessi comuni. Ritengo l'idea del voto segreto accettabile. Ma dubito che Franz Tost o Gunther Steiner non accetteranno istruzioni…”.

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