
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
McLaren: pochi soldi, ma sviluppi tecnici azzeccati
La squadra di Woking è la sorpresa del mondiale 2020: con il secondo posto di Carlos Sainz e il quarto di Lando Norris al GP d'Italia, la McLaren controlla il terzo posto nel mondiale Costruttori. Pur vivendo un momento difficile dal punto di vista finanziario per effetto del COVID-19, il team diretto da Andreas Seidl sta raccogliendo ottimi risultati con la MCL35, la macchina di James Key che porta in pista continui aggiornamenti.

La scelta migliore che ha fatto Zak Brown per rilanciare la McLaren è stata la chiamata di Andreas Seidl nel ruolo di team principal.
L’ex Porsche è stato abile nel mettere ordine nella squadra di Woking, abolendo il sistema di lavoro a matrice e, dopo una transizione affidata a Pat Fry, ha dato la piena responsabilità tecnica a James Key, ottimamente coadiuvato da Andrea Stella, l’ex ferrarista coordinatore degli ingegneri.

Andreas Seidl, Team Principal, McLaren
Photo by: Steven Tee / Motorsport Images
La McLaren, fedele al ruolo di Costruttore, non si è mai lasciata tentare dall’adozione delle monoposto copia: sebbene il Gruppo sia in crisi per gli effetti del COVID-19, il team sta raccogliendo risultati che vanno ben oltre le più rosee aspettative nonostante i tagli di personale (circa 70 dipendenti) e le ristrettezze di budget.
Certo la crisi profonda della Ferrari e la mancata affermazione della Renault che, nonostante i ripetuti tentativi, non riesce a riagganciare i top team, hanno facilitato il compito, ma a Woking stanno lavorando bene tant’è che si sono installati stabilmente al terzo posto nel mondiale Costruttori.

Carlos Sainz Jr., McLaren, secondo classificato nel GP d'Italia, con il suo trofeo
Photo by: Charles Coates / Motorsport Images
La MCL35, fra l’altro, sfrutta al massimo le potenzialità della power unit Renault, raccogliendo da team cliente più risultati del team ufficiale di Enstone.
L’unità francese ha fatto un importante salto di qualità, sebbene schieri lo stesso motore del 2019 che ha beneficiato di qualche “aiutino” nello sfruttamento dell’ibrido e nello sfruttamento di certe zone grigie delle norme.

Lando Norris, McLaren
Il terzo posto di Lando Norris al Red Bull Ring e il secondo di Carlos Sainz a Monza (lo spagnolo ha sfiorato la prima vittoria) non sono stati casuali, ma frutto di una monoposto consistente, con un progetto di base sano.

Carlos Sainz a Monza con la McLaren MCL35
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
La monoposto di Woking aveva stupito già alla sua presentazione nell’inverno, mostrando un muso stretto in linea con i dettami lanciati dalla Mercedes. Gli aerodinamici hanno lavorato in funzione di una riduzione della resistenza all’avanzamento che ha dato buoni riscontri. Il carico anteriore si è cercato anche con l’adozione di un vistoso cape che nasce dall’estensione dei piloni che reggono l’ala anteriore.

La parte anteriore del telaio della McLaren MCL35 con la forma a chiglia
Photo by: Giorgio Piola
L’accuratezza della realizzazione della MCL35 è sottolineata dalla forma del telaio che nella parte inferiore non è squadrata ma ha una sofisticata sezione a chiglia. Questa soluzione rivela una certa accuratezza nel definire gli aspetti base del progetto.

McLaren MCL35, dettaglio della sospensione anteriore con il bracket
Photo by: Giorgio Piola
La McLaren non ha rinunciato a sollevare la sospensione anteriore per migliorare il passaggio dei flussi aerodinamici: il triangolo superiore quest’anno dispone di un bracket che alza e disassa gli attacchi dei bracci, dopo aver svolto i primi esperimenti in materia al GP di Francia dell’anno prima. Anche il triangolo inferiore è stato sensibilmente alzato, sotto, rispetto alla versione 2019.

McLaren MCL35, dettaglio della sospensione anteriore con i bracci sollevati
Photo by: Giorgio Piola
Pur disponendo di meno risorse di molti team che le sono alle spalle, la squadra di Woking ha indirizzato il budget in modo efficiente con sviluppi aerodinamici continui che hanno dato buoni riscontri in pista.

I barge board McLaren MCL35 di inizio anno
Photo by: Giorgio Piola

I barge board della McLaren MCL35 da Spielberg
Photo by: Giorgio Piola

McLaren MCL35 ecco le modifiche che hanno debuttato a Monza
Photo by: Giorgio Piola
È interessante notare l’evoluzione continua in una delle aree nevralgiche delle monoposto 2020, vale a dire l’area che comprende le barge board e i deviatori di flusso laterali che, ormai si sono fusi in un unico, grande elemento aerodinamico che influenza e indirizza i flussi verso il retrotreno secondo modalità che vengono cercate al CFD e validare in galleria.

I barge board della McLaren MCL35 dei test invernali
Photo by: Giorgio Piola
La McLaren è stata una delle prime, infatti, a credere nei doppi boomerang che univano le due parti, ma poi via via lo sviluppo è stato capillare rispetto alla versione embrionale che si era notata nei test invernali di Barcellona.

I nuovi barge board della McLaren MCL35apparsi a Spielberg in luglio
Photo by: Giorgio Piola
A Spielberg, per esempio, sono comparsi due convogliatori di flusso ancorati alla parete verticale principale che erano collocati sotto al boomerang sempre più appariscente.

McLaren MCL35i barge board integrati ai deviatori di flusso che ha portato al debutto Sainz a Monza
Photo by: Giorgio Piola
A Monza, proprio Carlos Sainz ha portato al debutto in gara una soluzione che era stata provata fugacemente nelle libere di Spa-Francorchamps: ci riferiamo alla “griglia” comparsa al piede del deviatori di flusso laterali oggi composti da tre elementi, il primo dei quali, alla sua base, regge quattro vorticatori legati fra di loro da supporti metallici.

McLaren MCL35, dettaglio dello sfogo delle pance e del fondo al GP d'Ungheria
Photo by: Giorgio Piola
Per migliorare il raffreddamento della power unit Renault in Ungheria era stato montato un piccolo deflettore nel bordo di uscita dalle pance per favorire l'estrazione dell'aria calda dai radiatori del motore, mentre Sainz in Austria aveva sperimentato un diverso fondo davanti alle ruote posteriori per gestire il "tyre-squirt".

McLaren MCL35, dettaglio del diffusore e della sospensione posteriore
Photo by: Giorgio Piola
Nel GP d’Italia c’è stata anche l’ennesima (piccola ma continua) evoluzione del diffusore posteriore con generatori di vortice più grandi del solito nella carte centrale: nell’immagine di Giorgio Piola si può osservare come il braccio di convergenza e quello del triangolo inferiore diano forma con la cover in carbonio a una sorta di secondo estrattore, in linea con le soluzioni più estreme promosse da Mercedes e Red Bull che hanno ancorato un braccio alla struttura deformabile posteriore.

McLaren MCL35 con assetto molto scarico per il GP d'Italia
Photo by: Giorgio Piola
Ovviamente per il “Tempio della velocità” la McLaren ha adottato ali molto scariche alla ricerca delle velocità massime (Norris in scia è arrivato a 351,5 km/h, mentre Sainz si è attestato a 349,8 km/h).
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