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Analisi
Formula 1 GP d'Azerbaijan

F1 | McLaren: Piastri ha costruito la vittoria disobbedendo al muretto

L'australiano avrebbe dovuto solo mettere pressione a Leclerc, aspettando che la Ferrari avesse un calo di prestazioni: "Non ho aspettato - racconta Oscar - avevo una solo opportunità e me la sono giocata, altrimenti non avrei vinto il GP di Baku. La squadra di Woking ora sembra raccogliere quanto semina anche con Norris.

Oscar Piastri, McLaren F1 Team

Oscar Piastri, McLaren F1 Team

Foto di: Dom Romney / Motorsport Images

Sulla forma mondiale della McLaren non ci sono discussioni. Dallo scorso mese di maggio è diventato chiaro che la MCL38 è il riferimento per tutti gli avversari, ma per tanti motivi Oscar Piastri e Lando Norris nel corso dell’estate hanno capitalizzato meno di quanto la performance pura della monoposto avrebbe consentito di fare.

Oggi a Baku la squadra diretta da Andrea Stella ha iniziato a piantare la prima bandiera, prendendo la leadership della classifica mondialeCostruttori. Il sorpasso ai danni della Red Bull era annunciato da tempo, non c’è nulla di sorprendente, ma la squadra aveva bisogno di mettere il tutto nero su bianco.

Rispetto ad altre giornate in cui il dopogara McLaren è stato caratterizzato da un sapore agrodolce, al termine del Gran Premio d'Azerbaijan ci sono stati grandi sorrisi, compreso anche quello di Lando Norris. Su tutto, però, ha spiccato la magnifica corsa di Piastri, un mix di performance, strategia e sangue freddo che ci si può aspettare da campioni consumati. Invece Oscar prima di Baku di Gran Premi ne aveva disputati 37 nell’arco di un anno e mezzo, diciotto mesi intensissimi per un ragazzo arrivato all’esordio in Formula 1 a 22 anni.

Oscar Piastri, McLaren MCL38

Oscar Piastri, McLaren MCL38

Foto di: Andrew Ferraro / Motorsport Images

C’era stato anche chi aveva un po' storto il naso quando lo scorso anno Oscar aveva concluso la sua prima stagione in Formula 1 ottenendo la metà dei punti di Norris. Oggi va così, i giudizi arrivano in fretta, senza basi analitiche e con scarsa conoscenza della materia, anche all’interno del paddock. Si era arrivati a mettere in discussione anche la scelta McLaren di lasciare a casa Daniel Ricciardo (a stipendio pieno) per un ragazzo che in fondo, andava ‘benino’ e poco più.

La realtà è che in un anno e mezzo dall’esodio di Melbourne 2023 la McLaren ha avuto la conferma di avere in casa un top-driver, che (sia chiaro) è lontanissimo dall’aver completato il suo percorso di crescita. Quanto visto oggi nei 51 giri di Baku è però un campionario di valore assoluto, freddo nella prima parte di gara, spietato nell’attacco a Leclerc con un sorpasso che ha molte possibilità di diventare quello dell’anno e una successiva difesa degna del miglior Fernando Alonso.

“Se non avessi provato il sorpasso su Charles non sarei qui con la coppa del vincitore”, ha raccontato Piastri. Può sembrava una frase banale, ma in McLaren la strategia prevedeva di mettere sotto pressione la Ferrari di Leclerc aspettando un calo di performance.

“Già nel primo stint ho visto Charles allontanarsi – ha spiegato Piastri – così ho ignorato quanto mi aveva detto l’ingegnere, perché se la Ferrari fosse stata in grado di finire la gara mi sarei ritrovato beffato, non era entusiasmante l’idea di arrivare secondo. Ma sapevo di avere una sola opportunità, non ne avrei avuta una seconda, è stata una manovra ad altro rischio e sono rimasto piacevolmente sorpreso di essere riuscito a fare la curva!”.

La monoposto di Oscar lo ha assecondato bene, ma sarebbe bastata una piccolissima sbavatura per perdere la leadership a favore di Leclerc, rimasto negli specchietti della McLaren numero 81 per trenta tornate. Le bontà tecniche della macchina sono note da tempo, ma in più occasioni era mancato qualcosa, tra strategie, scelta di mescole, sbavature dei piloti ed altri piccoli ma cruciali dettagli. Oggi tutto è andato nel migliore dei modi, consentendo a Piastri di salire in cattedra con un valore aggiunto notevole, inclusa la personalità che serve per andare anche oltre le indicazioni della squadra.

Lando Norris, McLaren MCL38, effettua il pit stop ai box

Lando Norris, McLaren MCL38, effettua il pit stop ai box

Foto di: Sam Bloxham / Motorsport Images

Un piccolo e importante aiuto Piastri lo ha ricevuto da Norris, ingaggiato per un giro nel ruolo di ‘tappo’ su Sergio Perez, molto vicino all’undercut su Oscar. Lando ha svolto egregiamente il compito, e Piastri dopo la sosta ai box è uscito di un soffio davanti alla Red Bull. Anche Norris alla fine ha sorriso. Per come si erano messe le cose dopo le qualifiche chiudere con un ‘+3 punti’ su Verstappen non era per nulla scontato. Il bilancio di tappa avrebbe potuto essere diverso, sia in positivo che in negativo, ma sul piatto va messa anche l’ennesima conferma che la McLaren si adatta ad ogni tipologia di pista e mescola. Il tutto fa sperare in vista di Singapore.

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