F1 | McLaren MCL36: un tunnel per simulare il doppio fondo?
Andiamo a scoprire alcune particolarità tecniche che valorizzano il progetto della MCL36 e che evidenziano la qualità della ricerca aerodinamica portata avanti a Woking dallo staff di James Key.
Foto di: McLaren
F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola
Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.
Una monoposto coraggiosa, ma non rivoluzionaria. La McLaren MCL36 finora è sicuramente la nuova F1 che ha colpito di più: il gruppo tecnico di James Key non ha esitato a stravolgere i concetti classici delle macchine ibride degli ultimi anni, per interpretare da subito i concetti più adatti alle monoposto a effetto suolo.
La squadra di Woking sulla papaya (la livrea più fluo non ha registrato grandi consensi) ha introdotto dei concetti andati in disuso, ma che i nuovi regolamenti riportano di grande attualità: la sospensione anteriore pull rod e quella posteriore push rod ne sono una chiara testimonianza dettata non solo da esigenze aerodinamiche, ma anche meccaniche.
McLaren MCL36: la conferma del pull davanti
McLaren MCL36: la sospensione anteriore pull rod
Photo by: McLaren
L’indicazione del tirante anteriore era stata “imbeccata” dalle immagini teaser che la McLaren aveva pubblicato sulla MCL36 in assemblaggio: spostare i cinematismi interni della sospensione sul pavimento della scocca era un’idea sensata, considerando che la FIA ha imposto un muso molto basso che la favoriva, potendo abbassare i pesi e il baricentro.
Key, però, rischiava di avere un limitato passaggio d’aria sotto al telaio, per cui la parte inferiore del muso mostra una sciancratura che ne riduce la sezione senza minarne la capacità di assorbire gli urti frontali.
McLaren MCL36: schema push nel posteriore
Dettagli della McLaren MCL36 con il push rod nella sospensione posteriore
Photo by: McLaren
Nel posteriore, invece, c’è stata l’inversione degli schemi con l’introduzione del push rod: a Woking hanno voluto evitare che il tirante nell’attacco al cambio interferisse con i canali Venturi e hanno spostato ammortizzatori e molle in alto, liberando l’area sottostante per ingrandire la vistosa zona a Coca Cola. Da quanto abbiamo capito si tratta di un concetto che ritroveremo anche sulla vera Red Bull RB18.
McLaren MCL36: multilink dietro
McLaren MCL36 con i bracci superiori multilink (1) e il puntone dello schema push rod (2)
Photo by: Giorgio Piola
Nella sospensione posteriore c’è però un altro aspetto interessante: non c’è il triangolo superiore, sostituito da due bracci multilink, con quello anteriore che si infulcra sotto a quello posteriore. La McLaren al “supermarket” Mercedes non avrebbe comprato i cinematismi del retrotreno, né la scatola della trasmissione, ma l’ingranaggeria del cambio. Bracci sfalsati permettono passaggi di aria utili all’aerodinamica e alla generazione di vortici.
McLaren MCL36: ala anteriore lavorata
McLaren MCL36: ecco l'ala anteriore a cucchiaio e con i gradini dei flap
Photo by: McLaren
L’ala anteriore è piuttosto elaborata: abbiamo detto che il muso, più corto del consentito, si attacca al secondo profilo, mentre quello principale nella parte centrale evidenzia un cucchiaio (frecce rosse).
Tutti i flap nella porzione più vicina alla paratia laterale mostrano un leggero “scalino” (freccia blu) che, associato alla bandella leggermente arcuata (freccia bianca), creano un canale utile a spingere il flusso all’esterno della ruota anteriore riproponendo concetti aero che la FIA non vorrebbe più vedere, vale a dire spigoli che possano generare dei vortici che possono andare a “sporcare” la scia limitando la possibilità alle vetture che seguono di restare vicine alla coda di chi precede. Gli stessi bordi del cucchiaio potrebbero avere effetti simili.
McLaren MP4-21: l'ala a cucchiaio usata nel 2006
Photo by: Giorgio Piola
Il tema del muso a cucchiaio per la McLaren non è affatto nuovo: ecco in un disegno di Giorgio Piola che evidenzia una realizzazione più macroscopica che si era vista sulla MP4-21 del 2006.
McLaren MCL36: presa dei freni scavata
McLaren MCL36: la presa dei freni piatta a confronto con quella Aston Martin AMr22 (nel tondo)
Photo by: Giorgio Piola
Molto curata è la presa d’aria dei freni anteriori (pinze AP Racing da quest’anno e soliti dischi CI): è scavata nella cover in carbonio che avvolge la parte interna del cerchio e che carena parte della gomma superiormente: se riuscirà a raffreddare l’impianto sarà una soluzione destinata a fare scuola.
McLaren MCL36: un canale per il doppio fondo
Dettaglio del tunnel della McLaren MCL36: la scocca è stata scavata
Photo by: McLaren
Un particolare del telaio è interessante: fra la scocca adeguatamente sagomata e la paratia più interna del canale Venturi gli aerodinamici di Woking hanno pensato un… canale che potrebbe avere l’ambizione di pescare l’aria che viene indirizzata dal cucchiaio dell’ala anteriore per mandarla fino al diffusore posteriore, cercando in modo più limitato l’effetto del doppio fondo a cui ambisce l’Aston Martin.
McLaren MCL36: un flap crea un soffiaggio con il supporto dello specchietto (freccia rossa) e c'è una pinna dall'Halo (blu)
Photo by: McLaren
Nella parte superiore delle pance si osserva un piccolo flap verticale che crea un soffiaggio con il supporto dello specchietto retrovisore, mentre sul lato esterno dell’attacco dell’Halo al telaio c’è un profilino orizzontale.
McLaren MCL36: raffreddamento sufficiente?
McLaren MCL36: lo sfogo di aria calda centrale
Photo by: McLaren
Il tema del raffreddamento fa discutere anche per le pance: la forma mantiene i concetti noti McLaren. Fiancate (più basse della MCL35M) che si stringono subito dietro ai radiatori montati in posizione inclinata) con l’intento di liberare una grande zona a Coca Cola.
Più in alto, sulla linea di cintura dell’abitacolo, la sezione diventa rettangolare e permette di nascondere il plenum del motore Mercedes che, invece, sulla AMR22 si nota: E’ cos’ che si convoglia l’aria calda in coda all’altezza del beam wing, magari contribuendo con i gas dello scarico a migliorare l’effetto estrazione del diffusore.
Il dubbio è che lo sfogo basti a soddisfare le esigenze di raffreddamento della power unit della Stella: l’anno scorso c’erano state perplessità simili e poi si videro cofani più grandi a forma di megafono, anche se non c’erano stati allarmi per le temperature del propulsore.
McLaren MCL36: una palpebra anche dietro
McLaren MCL36: la presa dei freni posteriori si trova fra una palpebra in carbonio e la gomma
Photo by: McLaren
La presa d’aria dei freni posteriori si trova fra la vistosa palpebra in carbonio e la gomma: lo sfogo dell’aria calda avviene dietro a questo condotto, sullo stesso lato.
La McLaren è la prima F1 2022 a utilizzare il supporto dell’ala mono pilone che si integra al comando del DRS, cercando la massima efficienza aerodinamica. L’ala posteriore è a cucchiaio nel profilo principale e non è piatta nemmeno nel flap mobile.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments