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Analisi
Formula 1 GP d'Olanda

F1 | McLaren dominante: Norris sbaglia ancora la partenza ma vince

Lando coglie la seconda vittoria in casa di Verstappen: l'inglese firma pole, successo e giro più veloce con una McLaren che rifila 20 secondi a Verstappen con una Red Bull involuta che ha corso con due diverse configurazioni e quella di Perez sembrava migliore. Il mondiale Costruttori è una realtà possibile per Woking, quello piloti un miraggio.

Lando Norris, McLaren MCL38, taglia il traguardo

Lando Norris, McLaren MCL38, taglia il traguardo

Foto di: Andrew Ferraro / Motorsport Images

La McLaren soffia sul collo della Red Bull. La seconda vittoria stagionale di Lando Norris è stata in stile Verstappen, una dimostrazione di forza a tutto campo arrivata dopo la ormai consueta partenza poco felice.

Paradossalmente è stato proprio l’avvio al rallenty a rendere più cocente la sconfitta subita da Max. Dopo essere volato in testa alla prima curva, sembrava esserci tutto per l’ennesima replica di un copione ben noto, fuga fino all’uscita dalla zona DRS e un progressivo incremento del margine. Non è andata così. Norris ha atteso dieci giri (il primo passaggio con Lando in zona DRS è stato il dodicesimo) poi è arrivato uno scatto con un sorpasso (al diciottesimo passaggio) che è quasi sembrato un doppiaggio.
“Abbiamo sbagliato la scelta del carico aerodinamico sulla monoposto di Max – ha poi ammesso Christian Horner – e ci siamo ritrovati ad essere lenti sul rettilineo”.

Lando Norris, McLaren F1 Team, sul podio con il trofeo del vincitore

Lando Norris, McLaren F1 Team, sul podio con il trofeo del vincitore

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

La spacconata di Norris (sempre alla Verstappen) è arrivata con il giro più veloce nell’ultima tornata della corsa, preparato con la massima ricarica dell’ibrido, che ha portato Lando al massimo bottino di giornata. I punti di distanza da Max sono scesi a 70, un numero che cozza un po' con l’entusiasmo di chi sogna di rivedere aperto un mondiale.

Da una parte c’è una monoposto, la McLaren, che sembra essere per Norris un’arma micidiale, dall’altra la logica aritmetica che fa fatica a sottrarre a Verstappen il suo quarto titolo mondiale. La domanda però ci sta, anche se a Norris sentirsi chiedere se crede all’obiettivo mondiale sembra dia proprio fastidio.

Oscar Piastri, McLaren MCL38

Oscar Piastri, McLaren MCL38

Foto di: Alastair Staley / Motorsport Images

“Devo fare meglio. Ho lavorato duramente per tutto l'anno e sono ancora 70 punti dietro a Max, quindi è abbastanza stupido pensare al titolo. Prendo una gara alla volta e continuo a fare quello che ho fatto finora, non ha senso pensare al futuro, non mi interessa. Sono solo... sì, concentrato su una gara alla volta. Quindi non è una domanda che devo sentirmi porre ogni singolo fine settimana”.

L’ex simpatico Norris sta vivendo sulla sua pelle la tensione di chi si trova a correre per i massimi obiettivi, una zona in cui si vive una Formula 1 molto diversa rispetto a chi corre per altri obiettivi. Ma anche questo fa parte del processo di crescita.

Di certo c’è che Lando avrà a disposizione una buona monoposto nelle nove restanti prove del mondiale, la superiorità vista a Zandvoort difficilmente sarà confermata in tutti i layout, ma questa McLaren sarà della partita ovunque.
“Se quanto visto questo weekend dovesse confermarsi in tutte le prossime gare, beh, sarei molto, molto preoccupato – ha ammesso Horner - ma al momento è solo la quarta volta quest'anno che il vantaggio di Max si è ridotto in questa misura. Quella di oggi è anche la seconda vittoria di Lando, è bene ricordarlo, ma allo stesso tempo sappiamo che dobbiamo trovare più prestazione. Eravamo a +78 punti prima di questo weekend (Horner si riferisce al gap tra Verstappen e Norris) ed ora siamo a +70. Ovviamente il nostro obiettivo è assicurarci di estendere il vantaggio, non vederlo continuare a diminuire”.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB20, in lotta con Lando Norris, McLaren MCL38

Max Verstappen, Red Bull Racing RB20, in lotta con Lando Norris, McLaren MCL38

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Altra cosa è la situazione nel mondiale Costruttori, dove la corsa della McLaren sembra ormai inarrestabile. Dopo Zandvoort il divario dalla Red Bull è sceso a trenta punti, nonostante Piastri non abbia contribuito alla causa come avrebbe potuto.
“Credo che senza la posizione persa in partenza Oscar avrebbe potuto concludere la gara davanti a Max – ha ammesso Andrea Stella – il suo ritmo era ottimo ma ha pagato il via”. Il minimo sindacale Piastri lo ha portato a casa precedendo Perez, e a proposito del messicano, Horner dopo la gara ha rivelato un retroscena.

“Abbiamo fatto girare le due monoposto con specifiche diverse, il lato positivo è che ora abbiamo molte più informazioni. Direi che il pacchetto di Checo è stato senza dubbio il migliore, ma dovevamo provare”. Una valutazione a due volti, da una parte il gap accusato da Verstappen sotto la bandiera a scacchi non rispecchia fedelmente i valori tecnici, dall’altra Perez, anche con la specifica valutata performante, non è andato oltre la sesta posizione. Il suo futuro continua ad essere a rischio.

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