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Formula 1 GP del Qatar

F1 | Max fa il vuoto, le McLaren si flagellano, male le Ferrari

Il campione del mondo rifila mezzo secondo alle Mercedes e si permette un raro errore nell'ultimo run perché la decima pole era già in cassaforte. Norris e Piastri vengono penalizzati per i track limit e le McLaren sono solo sesta e decima. Male le Ferrari in difficoltà su una pista con poco grip: Leclerc è quinto, mentre Sainz solo 12esimo. Esplodono le crisi di Perez (Red Bull) e Stroll (Aston Martin).

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19

La decima pole position stagionale di Max Verstappen andrà in archivio con un margine di mezzo secondo su George Russell. In realtà il gap non dice tutto in merito alla superiorità mostrata dal leader del mondiale nelle qualifiche di Losail, perché Verstappen ha abortito l’ultimo tentativo in Q3 per un errore (forse la vera notizia di giornata) che lo ha costretto a rientrare in pit-lane.

Nessun problema, ovviamente, per il suo bottino di giornata, il primo giro è stato sufficiente ad assicurargli la prima posizione. Con l’ultimo set di gomme ha provato qualcosa in più, conscio di avere già fieno sufficiente in cascina, confermando di essere umano anche lui.

Lando Norris con George Russell: il pilota McLaren è stato retrocesso da secondo a decimo per un track limit

Lando Norris con George Russell: il pilota McLaren è stato retrocesso da secondo a decimo per un track limit

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

La griglia di partenza della gara di domenica ha preso forma in pista e nei minuti dopo la bandiera a scacchi, quando la direzione gara ha analizzato le segnalazioni di track-limit. A pagare pegno sono state le due McLaren, confermatesi competitive come le avevamo lasciate a Suzuka, e questo rende più amaro il verdetto dei commissari sportivi, che hanno cancellato il miglior crono a Norris (scivolato da secondo a decimo) e a Piastri (da quarto a sesto). La parte piena del bicchiere è la conferma della bontà tecnica della monoposto confermatasi molto competitiva anche a Losail, quella vuota le sbavature dei due piloti che hanno ridimensionato molto il bottino di giornata.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

A beneficiare maggiormente delle disavventure della McLaren è stata la Mercedes, che raccoglie un bottino superiore alle aspettative della squadra, con una seconda e terza posizione, Fernando Alonso e Charles Leclerc, passato dalla settima alla quinta posizione. La sessione di qualifica è stata condizionata molto dall’evoluzione della pista, gommatasi progressivamente aumentando il grip. Nel box della Scuderia si è capito già in Q1 che non sarebbe stata una gran serata, e nella Q2 è arrivata la conferma con l’eliminazione di Sainz. Una doccia fredda per lo spagnolo, che ha lamentato l’instabilità del retrotreno aumentata progressivamente al variare delle condizioni della pista.

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Charles Leclerc, Ferrari SF-23

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

In Q3 Leclerc è riuscito ad abbassare il suo crono di sei decimi, senza però andare oltre la settima posizione, diventata poi quinta dopo la retrocessione delle due McLaren. Charles ha commesso un errore in cambiata nell’ultimo giro, ma i problemi maggiori sono emersi in curva 1 e 13, e nell’ottica di una gara ancora lontana per Leclerc la partenza dalla terza fila (sul lato pulito) alla fine sembra essere un bonus superiore a quello che la Ferrari avrebbe meritato sul campo. Impossibile oggi avere un’idea del passo gara, il ritmo sarà scoperto dalle squadre nella Sprint di domani, così come dell’usura delle gomme, particolarmente temuta in vista della gara di domenica, che si preannuncia a due soste.

Sergio Perez, Red Bull Racing

Sergio Perez, Red Bull Racing

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Una certezza è invece l’ennesima delusione di Sergio Perez. Anche lui, come i piloti della McLaren, è stato penalizzato dalla cancellazione del tempo per track limit, ma il problema per il messicano è aver commesso l’errore in Q2, senza avere un secondo crono come paracadute. Risultato: dodicesima posizione ed altro weekend che inizia in ripida salita.

Ormai il motto è “domani è un altro giorno”, e quella di domani sarà effettivamente una giornata intensa, ma le possibilità di invertire la rotta diventano sempre più frequentemente una conferma dello stato di crisi. Domenica scatterà dietro a Tsunoda, e non è ciò di cui ha bisogno per cacciare fantasmi sempre più ingombranti che aleggiano sul suo futuro. Idem per Stroll, diciassettesimo ad una vita da Alonso e nervosissimo a fine qualifica. Ma qui la questione è di famiglia, e in quel contesto si deciderà il da farsi.

Al termine delle qualifiche non è mancata qualche polemica in merito alle cancellazioni dei giri che hanno rimodellato la classifica. La direzione gara ed i commissari sportivi hanno impiegato qualche minuto più del solito per analizzare tutti i casi (molti) segnalati dal personale di pista e dai sensori. È vero che nell’attesa dei verdetti si rischia di intervistare piloti che apprendono in diretta televisiva di essere stati retrocessi (come accaduto oggi) ma meglio prendere una decisione corretta impiegando qualche minuto in più che rischiare di sbagliare nella fretta.

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