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F1 | Marko: “Ferrari la miglior PU, ma il degrado è peggiorato”

In una lunga intervista, Helmut Marko ha parlato dell'ottimo avvio di stagione della Red Bull in confronto ai propri avversari. Il consulente della squadra di Milton Keynes ha sottolineato i progressi della Ferrari sui rettilinei, evidenziando però come il degrado rimanga un problema. Inoltre, Marko crede che Mercedes non troverà una soluzione a breve termine.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19, Charles Leclerc, Ferrari SF-23

La stagione 2022 di Formula 1 ha visto un confronto aperto tra Red Bull e Ferrari, quantomeno fino a quando i problemi della Rossa costrinsero il team di Maranello ad abbandonare i propri sogni iridati.

Da metà stagione in poi, la squadra di Milton Keynes sembrava aver preso il volo, mentre il Cavallino aveva dovuto fare i conti con dei guasti sul piano dell’affidabilità e una competitività che non sembrava essere più al livello dei rivali. Uno scenario che si è confermato anche nella prima gara del 2023 in Bahrain, dove Red Bull ha vinto il confronto in particolar modo in gara, dominando senza lasciar nulla alle avversarie.

Seppur su un tracciato congeniale a quelle che sono sembrate le migliori caratteristiche della monoposto, la RB19 è sembrata un passo in avanti rispetto alla concorrenza, potendo partire da una base solida su cui si è lavorato per affinare i punti deboli.

La sua progenitrice poteva già vantare buone velocità di punta, confermate anche sulla nuova vettura, a cui però si è aggiunto carico aerodinamico per migliorare il comportamento in curva e il bilanciamento complessivo.

Ferrari ha invece seguito la strada opposta, puntando sulla ricerca dell’efficienza aerodinamica per risolvere quello che era stato un problemi del 2022, ovvero le prestazioni sugli allunghi. Un lavoro che ha dato i suoi risultati, come hanno ben evidenziato i numeri in Bahrain, giunto però a discapito di altre qualità che poteva vantare la F1-75, costringendo anche i piloti a reinterpretare i loro stili di guida.

Helmut Marko non è sorpreso che la scuderia del Cavallino e Mercedes non abbiano cambiato concept passando alla soluzione Red Bull come altre squadre, preferendo invece mantenere la propria strada nel tentativo di risolvere i punti deboli dei rispettivi progetti. Aspettative che, tuttavia, non sembrano essere state totalmente rispettate.

Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Carlos Sainz, Ferrari SF-23, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

“Abbiamo ipotizzato che le squadre, in primis Ferrari e Mercedes, avrebbero lavorato sui loro punti deboli”, ha spiegato il consulente della squadra di Milton Keynes in un'intervista rilasciata al canale YouTube della testata gemella di Motorsport.com, Formel1.de.

“Prendiamo la Ferrari. La velocità massima è migliorata in modo significativo, ma l'usura degli pneumatici, l'aspetto cruciale, non è migliorata affatto. Anzi, direi che è quasi peggiorata rispetto a noi. Per quanto riguarda la Mercedes, la partenza è altrettanto accidentata come l'anno scorso. L'unica cosa è che non credo che troveranno una soluzione in tempi brevi”.

In Bahrain, infatti, Red Bull è stata l’unica squadra di vertice a potersi permettere di effettuare due stint sulla gomma soft, mentre tutti gli altri hanno dovuto optare per l’utilizzo di due treni a mescola dura per giungere al traguardo.

Un altro tema toccato è stato quello delle Power Unit, che nel 2022 avevano caratterizzato la sfida a distanza sia sul piano della potenza massima che dell’affidabilità. Rispetto agli anni precedenti, l’unità del Cavallino era stata effettivamente in grado di colmare l’ampio gap da Honda e Mercedes, pagando però un aggressivo programma di sviluppo con numerosi problemi di affidabilità.

La Power Unit Honda sulla Red Bull Racing RB19.

La Power Unit Honda sulla Red Bull Racing RB19.

Photo by: Giorgio Piola

Per questo, durante l’ultimo anno gli ingegneri della Rossa hanno lavorato duramente per evitare i guasti dell’anno passato, in modo che la Power Unit Ferrari possa esprimersi ai livelli di potenza pronosticati. Al netto del problema accusato da Leclerc nella prima tappa di Sakhir a un componente accessorio che non si era mai verificato nei test ai banchi, secondo le indicazioni raccolte da Helmut Marko la SF-23 disporrebbe del motore più potente della griglia.

“Non disponiamo di dati precisi sulle unità di potenza, ma sulla base di vari confronti e informazioni ottenute, in generale riteniamo che il motore più potente sia quello della Ferrari, poi quello della Honda e infine quello della Mercedes, praticamente alla pari. La Renault si colloca in fondo alla classifica”.

 

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