F1, Marco Ferrari: "Nella trattativa c'è anche il Mugello"
Il Segretario Generale di ACI Csai ha confermato che nei discorsi intavolati con la F1 c'è la possibilità di un secondo GP in Italia al Mugello.
Se qualche mese fa si poteva parlare soltanto di "sparate" giornalistiche, l'opportunità che l'Italia possa ospitare due Gran Premi di Formula 1 ora appare più concreta.
Liberty Media ha diffuso un calendario che al momento comprende solamente i primi otto eventi della stagione, tutti in Europa, perché al momento non è ancora possibile definire con certezza dove si potrà andare a disputare della gare fuori dal Vecchio Continente e dove invece saranno costretti ad alzare bandiera bianca.
Ed in particolare ad essere finiti nell'incertezza sono i tracciati cittadini, come Baku e Singapore per esempio, sui quali l'idea di non creare assembramenti appare un'utopia anche senza la presenza di pubblico ad assiepare le tribune.
In questo scenario, qualche giorno fa, vi avevamo parlato della possibilità che ci possa essere uno slot per il Mugello se dovesse saltare qualche trasferta extraeuropea. Cosa che è stata confermata anche da Marco Ferrari, Segretario Generale di ACI Csai, in un'intervista video concessa a Motorsport.com.
"Questo è lo spirito ed è un tema su cui si sta discutendo" ha ammesso proprio in chiusura, senza però voler dare troppi dettagli sullo stato di avanzamento della discussione.
Anche perché, prima di pensare ad una seconda gara, c'è da organizzare nei dettagli il Gran Premio d'Italia, che si disputerà il 6 settembre a Monza e che è tra gli eventi già confermati da Liberty Media.
"Prima di tutto, c'è la trattativa per il contratto di Monza, perché abbiamo modificato quello che scadeva nel 2024. Questo è un anno particolare e quindi i termini del contratto andavano rivisti" ha spiegato.
Rispetto al passato, infatti, non sarà l'organizzatore a versare una tassa d'ingresso, ma sarà la F1 a fornire un contributo economico per l'evento, visto che sulla carta il GP dovrebbe essere disputato a porte chiuse.
"Sinteticamente, il punto potrebbe essere questo, ma ci sono anche molte altre sfaccettature da sistemare" ha aggiunto, riferendosi anche alla ricerca di uno sponsor per chiudere il budget. "Il Presidente (Angelo Sticchi Damiani) ha detto chiaramente che a noi fare il Gran Premio a porte chiuse non ci interessa più di tanto, anche perché la biglietteria è una delle principali fonti di ricavo".
A proposito di biglietteria, in realtà la vendita dei tagliandi è iniziata, anche se Ferrari ha spiegato che è più una precauzione per non farsi trovare impreparati, perché vede molto difficile che per settembre si possa pensare ad un evento a porte aperte.
"Questa è una possibilità, molto difficile da realizzare, ma ce la vogliamo tenere fino all'ultimo come qualcosa di praticabile, soprattutto perché il Presidente è un ottimista di natura e quindi non molla fino alla fine".
"La speranza sarebbe ovviamente quella di farlo a porte aperte, perché un Gran Premio a porte chiuse perde il suo fascino, soprattutto a Monza. E mi viene in mente l'immagine di tutto il pubblico sotto al podio, che probabilmente è la più bella dell'intera Formula 1".
Se a settembre si potesse correre a porte aperte a Monza, tuttavia, questo potrebbe creare problemi ad un'eventuale seconda gara al Mugello, dove sarebbe veramente difficile gestire il traffico con la presenza di pubblico. Ma il punto non è questo secondo Ferrari.
"Il Mugello o qualsiasi altra seconda gara in Italia non è legata ad un problema di porte chiuse o porte aperte. E' stata pensata per garantire un certo numero di appuntamenti in Europa. E tutto questo si era acceso la settimana scorsa, quando per Silverstone era nato il problema della quarantena annunciata dal governo britannico".
"Per questo c'era stata preoccupazione e si erano perseguite altre strade. Io credo che adesso, con un doppio Gran Premio a Silverstone, probabilmente diminuirà l'interesse a fare altri GP doppi" ha proseguito, provando quasi a frenare sul tema.
Quelle poche parole che ha aggiunto prima di salutarci però lasciano ancora la porta aperta...
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