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F1: manca davvero lo spettacolo o è un problema di regia?

Ci si lamenta spesso che la Formula 1 sia noiosa, ma se in realtà il problema nascesse da una regia internazionale che spesso manca i numerosi duelli che avvengono in pista per poi riproporli soltanto tramite replay?

Lando Norris, McLaren MCL35M, precede Pierre Gasly, AlphaTauri AT02

Lando Norris, McLaren MCL35M, precede Pierre Gasly, AlphaTauri AT02

Drew Gibson/LAT

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In Formula 1 manca lo spettacolo. Questa teoria, portata avanti nel corso degli anni, ha fatto da fondamenta per l’idea della Sprint Qualifying. Una gara di 100 Km andata in scena nel sabato di Silverstone che, nelle intenzioni dei suoi creatori, avrebbe dovuto rendere più intenso il weekend britannico ma che, in realtà, ha lasciato interdetti gli appassionati e confuso i piloti.

Max Verstappen, abile a bruciare Hamilton al via, al termine dei 17 giri in programma ha tagliato il traguardo in prima posizione conquistando così il diritto di scattare dalla pole domenica, ma una volta abbandonato l’abitacolo della sua Red Bull non sapeva se e cosa festeggiare.

Analizzando a mente fredda quanto visto nello scorso weekend, sorge però una domanda: in Formula 1 manca davvero lo spettacolo o non si è in grado di valorizzare quello esistente?

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

La domanda è lecita. In una stagione ad altissima tensione, che proprio a Silverstone ha raggiunto il suo apice, come si può affermare che la Formula 1 sia noiosa?

Sin da inizio anno la lotta per il titolo tra Hamilton e Verstappen ha letteralmente incollato allo schermo milioni di telespettatori, e quando uno dei due ha mostrato una netta superiorità in pista ci hanno pensato i piloti del gruppo di metà classifica ad animare le gare con duelli ravvicinati.

Quante di queste lotte sono state inquadrate in diretta dalla regia internazionale? Poche.

McLaren, Ferrari, Alpine, AlphaTauri e Aston Martin sono spesso racchiuse in pochi centesimi in qualifica, se non millesimi, ed in gara i rispettivi piloti viaggiano regolarmente incollati regalando uno spettacolo di cui molte volte il pubblico a casa è privato.

Basti pensare a quanto accaduto in Francia, al Paul Ricard. Su un tracciato considerato noioso, quest’anno si sono contati oltre 40 sorpassi quasi tutti magicamente mancati in diretta dalla regia internazionale e mandati in onda soltanto tramite replay.

Lo stesso si può dire per quanto accaduto in Austria quando, con un Verstappen ormai pronto a celebrare un successo mai messo in discussione, non si è data attenzione alla lotta ravvicinata tra Raikkonen e Vettel conclusa con un contatto nel finale dovuto ad una incomprensione tra i due campioni del mondo.

Cosa dire poi dell’entusiasmante duello di Monaco tra Vettel e Gasly, con il francese che ha tentato di beffare all'esterno il quattro volte iridato in uscita dai box, precocemente cestinato per far spazio ad un insulso replay di Stroll?

Sebastian Vettel, Aston Martin AMR21

Sebastian Vettel, Aston Martin AMR21

Photo by: Erik Junius

Ma c’è di peggio. Dove la regia internazionale fatica terribilmente è in qualifica. In quello che ad oggi è il momento di maggiore tensione del weekend, si riesce sempre a sbagliare.

Un esempio su tutti? Pensate a quanto fatto da George Russell nelle qualifiche del venerdì di Silverstone. Quel pilota dotato di un piede destro fatato, dopo essere riuscito ad accedere per la seconda volta consecutiva in Q3 al volante di una Williams modesta, stava deliziando il pubblico britannico con un giro capolavoro che gli sarebbe valso l’ottavo tempo.

Anche davanti alla TV gli spettatori stavano godendo di uno spettacolo superbo fino a quando dalla regia internazionale non si è preferito staccare dalle immagini in pista per inquadrare un cartellone posto nell’ingresso della corsia box raffigurante il volto di Russell.

Una scelta che sui social ha fatto infuriare gli appassionati e della quale ancora oggi non se ne comprende l’utilità.

Volete un altro esempio? Prendiamo la tanto discussa Sprint Qualifying del sabato. Inutile nascondere che l’attesa per capire cosa ne sarebbe venuto fuori era elevata, e c’è da dire che il primo giro è stato molto emozionante. Ma è possibile che in una gara di appena 17 giri si sia deciso di mandare in onda decine di replay dei sorpassi di Alonso?

Lando Norris, McLaren MCL35M, Fernando Alonso, Alpine A521

Lando Norris, McLaren MCL35M, Fernando Alonso, Alpine A521

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Come è stato possibile, poi, perdersi in diretta il contatto tra Russell e Sainz che ha costretto il ferrarista ad una rimonta furiosa dal fondo dello schieramento?

Si potrà replicare che l’attenzione era tutta focalizzata sui due contendenti per il titolo. Verissimo, ma una volta che Verstappen ha chiuso la porta in faccia ad Hamilton a metà circuito ed ha preso il largo già nel primo giro, l’azione vera c’è stata nelle retrovie. 

Dove la regia è migliorata, stranamente, è stata la gara della domenica anche se, complice il ritorno del pubblico sugli spalti, si è assistito in più di una occasione a quelle stucchevoli inquadrature dei tifosi che hanno oggettivamente stufato. Fortunatamente non si è visto nessun bambino piangere per il ritiro di Verstappen, altrimenti sarebbe diventato lui il protagonista della corsa...

Facendo questa premessa si può ritenere ancora fondata la motivazione alla base della Sprint Qualifying? Qual è stato il valore aggiunto che questo nuovo format ha portato alla Formula 1?

Di spettacolo in pista, sia durante le qualifiche vere del venerdì che nel corso della domenica, ce n’è stato in abbondanza, segno che il timore dei vertici della F1 e di Liberty Media di non attrarre pubblico è infondato.

La preoccupazione di una Formula 1 noiosa nasce forse dal monopolio Mercedes visto negli ultimi sette anni? Se si guarda soltanto alle statistiche si potrebbe rispondere di sì, ma analizzando nel dettaglio i campionati dal 2014 ad oggi si può notare come in ben 4 occasioni (2016, 2017, 2018 e 2021) la lotta per il titolo sia stata intensa ed il risultato in gara tutt’altro che scontato.

Perché, poi, infierire sull’unico momento, la qualifica, che da sempre regala adrenalina a palate agli spettatori? Ci si lamenta che il venerdì sia una giornata noiosa, con poco interesse per le due sessioni di prove libere? Benissimo, che si decida allora di modificare proprio il format delle Libere e non si snaturi l’essenza della Formula 1.

Soprattutto, che si decida di valorizzare quanto avviene in pista con una regia internazionale degna. Lo spettacolo c’è ed è adrenalinico. Adesso basterebbe semplicemente affidarlo ad una regia che sia in grado di riprenderlo in diretta.

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