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F1 | Magnussen: "Ora la VF-23 è più vicina al mio stile di guida"

Il secondo appuntamento della stagione è andato in archivio con una bella prestazione per Kevin Magnussen, decimo sul traguardo dopo un bel duello con Yuki Tsunoda. Il danese si è detto soddisfatto dei progressi compiuti dal team a livello di set-up, che hanno avvicinato la VF-23 al suo stile di guida consentendogli di trovare maggior fiducia nella vettura.

Nico Hulkenberg, Haas VF-23, Kevin Magnussen, Haas VF-23

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

La prima tappa in Bahrain si era rivelata piuttosto deludente per la Haas, tornata a casa con entrambe le vetture fuori dai punti nonostante la bella top ten centrata al sabato con Nico Hulkenberg. La domenica, Kevin Magnussen aveva dovuto fare i conti con una strategia, pensata per risalire dal fondo, che non aveva dato i risultati sperati.

Il danese, infatti, non era stato in grado di superare la Q1, dovendo fare i conti con un feeling in auto che non lo aveva soddisfatto. Mancandogli quella fiducia necessaria per attaccare le curve e in frenata come avrebbe voluto, il weekend si era trasformato in una rincorsa in salita sin dal principio.

Tuttavia, in Arabia Saudita la squadra americana ha finalmente raccolto il suo primo punto della stagione con un decimo posto conquistato proprio da Magnussen al termine di una corsa in cui, nel primo stint, aveva anticipato la sosta per balzare davanti all’Alfa Romeo di Guanyu Zhou.

Nonostante questa tattica abbia funzionato solamente in parte, perché in occasione dell’uscita Safety Car si era visto passare davanti anche quei piloti che non si erano ancora fermati, giro dopo giro l’alfiere della Haas è stato in grado di recuperare e riavvicinarsi alla top ten.

Negli ultimi passaggi, il danese si è resto protagonista in tre occasioni di un duello con il Yuki Tsunoda, uno di quei piloti che era riuscito a fare un bel passo in avanti grazie alla neutralizzazione dopo lo stop di Lance Stroll a bordo pista. Nonostante potesse contare su gomme più vecchie del giapponese dell’AlphaTauri, Magnussen è comunque stato in grado di avere la meglio, sfoderano l’attacco decisivo a poche tornate dal termine.

Un risultato importante, giunto nonostante un problema ai freni al sabato non gli avesse dato modo, ancora una volta, di sfruttare il massimo potenziale in qualifica, aspetto in cui Hulkenberg riesce ad essere invece più incisivo. Il tedesco si è spesso dimostrato un pilota molto abile sul giro secco, quindi le sue prestazioni in questo avvio di campionato non devono giungere come una sorpresa.

Kevin Magnussen, Haas VF-23, Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT04

Kevin Magnussen, Haas VF-23, Yuki Tsunoda, AlphaTauri AT04

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

Dall’altra parte, tuttavia, anche Magnussen sta compiendo progressi importanti dopo aver sottolineato una certa difficoltà di adattamento alla vettura, date alcune scelte all’assetto che non si conciliavano con il suo stile di guida. Grazie a un buon lavoro profuso al simulatore nella sosta tra i due Gran Premi, il danese ha iniziato a trovare i primi correttivi che hanno permesso di avvicinare la monoposto alle sue preferenze.

“Il set-up con cui abbiamo iniziato la stagione non si adattava bene al mio stile di guida. Penso che abbiamo trovato nuove idee che mi piacciono di più. Non sono cambi rivoluzionari, ma significa anche molto per un pilota in termini di feeling”, ha spiegato il portacolori della Haas.

Con una midfield così compatta, questi progressi saranno fondamentali per riuscire a posizionarsi il più avanti possibile in griglia, in modo da non dover sempre essere nella posizione di cacciatori piuttosto che di lepri.

Kevin Magnussen, Haas F1 Team

Kevin Magnussen, Haas F1 Team

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Il Team Principal Gunther Steiner è certo che, quantomeno sul giro secco, la VF-23 abbia infatti potenzialità: “Sulla singola tornata, siamo veloci quando Alpine. Entrambi [i nostri piloti] possono andare in Q3”.

Dopo il primo appuntamento della stagione vi era il dubbio che la monoposto statunitense potesse rivelarsi piuttosto “aggressiva” sugli pneumatici, in maniera simile a quanto si è visto per la Ferrari. Tuttavia, la buona prestazione di Jeddah ha fatto tirare un sospiro di sollievo ai vertici del team, specie per i dati ricavati nell’utilizzo della mescola più dura, compound che, ad esempio, Alfa Romeo ha invece subito scartato.

“Ci sono molti fattori che influenzano il comportamento delle gomme. Ma a Jeddah è andata bene [su questo aspetto]. La midfield è molto compatta e ogni punto conta tantissimo”.

 

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