Iscriviti

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia
Commento

F1: l'enigma del denaro dietro le ultime scelte del calendario

Con l'ingresso di Liberty Media si è scelto di far entrare in calendario circuiti veri, ma la necessità di ottenere introiti può portare la Formula 1 su tracciati anonimi e costringere le squadre ad estenuanti triplette.

Stefano Domenicali, CEO, Formula 1, sulla griglia

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Motorsport.com contenuti Prime

I migliori contenuti di Motorsport.com Prime, il nostro servizio di sottoscrizione. <a href="https://www.motorsport.com/prime/">Subscribe here</a> per avere accesso a tutti i contenuti.

"Quello che vogliamo sono circuiti da veri. Non vogliamo quei vecchi circuiti stradali classici con curve a 90 gradi. Vogliamo circuiti veloci, circuiti che comportino una sfida per i piloti e vogliamo circuiti dove si possa correre ruota a ruota".

Queste sono state le parole di Ross Brawn all'inizio di quest'anno quando, parlando del nuovo design del tracciato dell'Arabia Saudita, si è entusiasmato per il nuovo approccio che Liberty Media ha adottato quando si è trattato di aggiungere nuove piste al calendario.

Sono finiti i giorni in cui tutto ciò che serviva per ottenere un gran premio era un grosso assegno dal governo locale che pagava una massiccia tassa per ospitare la gara e alcune strutture luccicanti del paddock che avevano un bell'aspetto per gli ospiti aziendali.

La F1 ha subìto un periodo in cui le nuove gare, che si svolgevano in luoghi remoti di fronte a tribune spesso vuote, sono state presentate come un piano di espansione verso un nuovo mondo, ma alla fine sono evaporate.

Lewis Hamilton, McLaren

Lewis Hamilton, McLaren

Photo by: Charles Coates / Motorsport Images

E quando i soldi sono finiti, la F1 ha rapidamente impacchettato i suoi camion e se n'è andata pronta a inseguire il prossimo governo disposto a consegnarle un'iniezione di denaro.

La qualità dell'azione in pista non aveva importanza per i contabili della F1. Fino a quando i dollari continuavano a entrare, erano più che felici.

Con l’uscita di scena del precedente proprietario della F1, CVC, sotto Liberty l'enfasi doveva tornare alle corse. L'espansione del calendario non doveva riguardare solo la vendita ai migliori offerenti. La qualità del prodotto finale era considerata essenziale e per questo motivo la F1 sarebbe andata solo su piste che riteneva potessero rendere giustizia allo spettacolo.

Nel suo quartier generale di Londra la F1 ha dedicato personale e risorse tecniche, sotto la guida dell'ex capo ingegnere della Williams Craig Wilson, per eseguire modelli di simulazione al computer  e per creare e progettare piste che offrissero opportunità di sorpasso.

Qui è nata l'idea delle sopraelevate di Zandvoort ed è stato qui che gli ambiziosi progetti per i circuiti stradali in Vietnam e in Arabia Saudita sono diventati realtà così da realizzare la visione di cui Brawn si vantava con tanto orgoglio.

Luoghi come il Vietnam e l’Arabia Saudita sarebbero diventati il modello per realizzare circuiti ancora migliori in futuro.

Tifosi con la bandiera olandese

Tifosi con la bandiera olandese

Photo by: Red Bull Content Pool

"Niente è mai certo al 100%, e probabilmente faremo degli errori, ma proseguiremo per realizzare il tipo di circuito che vogliamo", ha dichiarato Brawn.

Nonostante la speranza che le parole e le azioni di Liberty ci hanno dato (comprese le scelte popolari obbligate dalla pandemia del coronavirus di correre in posti come il Mugello, Imola e il Nurburgring), la decisione di inserire il Qatar in calendario quest'anno ha fatto scattare qualche campanello d'allarme.

Il circuito di Losail, piatto e senza particolari caratteristiche, si è dimostrato buono per la MotoGP, ma la natura delle sue curve da velocità medio-alta, insieme alle vaste vie di fuga, fa presagire che non possa offrire molte emozioni sul fronte della F1.

Nonostante  tutti i discorsi sul fatto che il Qatar sia un'aggiunta straordinaria al calendario 2021, la F1 ha già ammesso che quella di Losail non è una soluzione a lungo termine.

È stato abbastanza significativo che il giorno dell'annuncio i responsabili della F1 stavano già mettendo in chiaro che quando si tornerà a correre in Qatar nel 2023, la gara sarà in un posto nuovo. Questo significa una pista completamente diversa, forse un circuito stradale a Doha o un circuito di Losail modificato.

Come affermato dal CEO della F1 Stefano Domenicali: "Per il 2023 stiamo davvero lavorando per vedere qual è la sede migliore ". Una dichiarazione che non lascia presagire una gara appassionante quest’anno.

Ma, alla fine, i soldi parlano e i rumors secondo i quali il Qatar abbia pagato una delle più costose tasse per ospitare la gara per 10 anni spiegherebbero perché ha ottenuto la possibilità di entrare in calendario quest'anno.

Non dimentichiamo che, a causa della pandemia di coronavirus, il reddito della F1 ha subito un enorme colpo, quindi la necessità di riportare in salute le finanze è ovviamente in cima all'agenda. E questa è anche una buona notizia per le squadre poiché, condividendo le entrate dei diritti commerciali, beneficeranno anche delle entrate extra del Qatar.

Ma c'è anche un punto in cui Liberty potrebbe fare un passo indietro. I fan hanno apertamente messo in discussione sui social media come il Qatar, un paese sotto i riflettori per le negazioni dei diritti umani, abbia trovato la sua strada nel calendario di una serie che ha fatto di #weraceasone il suo mantra.

Il circuito di Losail

Il circuito di Losail

Questo annuncio, inoltre, è arrivato anche in una settimana in cui Liberty Media ha promesso un calendario sostenibile per il personale dei team già al limite.

Nel 2018, con i tre Gran Premi di Francia, Austria e Gran Bretagna che hanno lasciato il personale delle squadra a pezzi, i capi della F1 sono stati chiari sul fatto che disputare tre eventi in tre fine settimana consecutivi non sarebbe stata un'opzione gradita in futuro.

Naturalmente la pandemia di coronavirus nel 2020, e la necessità di avere un programma il più completo possibile nella seconda metà di quell'anno, significava che disputare le triplette era una necessità comprensibile che le squadre di F1 dovevano accettare per la sopravvivenza del campionato.

Ma all'inizio di quest'anno Domenicali ha affermato che queste triplette non sarebbero tornate in vigore quando il mondo sarebbe tornato alla normalità.

"Dobbiamo essere più equilibrati e spero davvero che l'anno prossimo, quando la situazione dovrebbe essere più stabile da questo punto di vista, eviteremo il più possibile le triplette perché capisco quali sono i limiti" ha detto.

Tuttavia le tre triplette previste nel calendario 2021 non sembrano essere le ultime per la F1. Nel tentativo di disputare le 23 gare previste nel 2022, tra la metà di marzo e la metà di novembre, sono in programma altre triplette. Una notizia che ha lasciato con l’amaro in bocca parecchi team principal.

Non c'è dubbio che il desiderio di inseguire queste gare extra, e ottenere così il più grande calendario nella storia della F1, sia alimentato dalla caccia ai soldi.

Sarà affascinante vedere quale percorso la F1 prenderà per quanto riguarda la ricerca del denaro. È quel sottile equilibrio tra fare ciò che è meglio per il business rispetto a ciò che è meglio per il campionato e i fan che alla fine determinerà la nostra opinione sull’operato di Liberty.

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Key: "Il regolamento '22 è restrittivo ma con alcune pieghe"
Prossimo Articolo Dallara: "Il BoP dell'Endurance si studia con i modelli di galleria"

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Italia