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Leclerc: "Mi sveglio con un pensiero fisso: vincere con Ferrari"

Il 21enne si è concesso a Motorsport.com per un'intervista esclusiva dalla quale emerge la determinazione di Charles. Il ferrarista ammette di aver stretto troppo Hamilton alla Roggia a Monza. "Mi sento più vicino a Lewis che a Seb: sto per lanciare la mia linea di abbigliamento".

Intervista a Leclerc

Ferrari

Non c’è niente che possa preparare al successo e alla popolarità che ne consegue, non ci sono libri da studiare. Ci si può mettere in guardia cercando di prepararsi, ma alla fine, quando si è dentro, quel mondo è diverso da qualsiasi cosa una persona abbia mai vissuto, e bisogna ambientarsi da soli.

Raggiunta la vetta, la sfida diventa restare sé stessi, ed è la prossima prova che attende Charles Leclerc. A ventuno anni (22 il prossimo 16 ottobre) la stella nascente della Ferrari è stata catapultata in un mondo nuovo, diventando nell’arco di pochi giorni un top-driver di Formula 1.

L’istinto, come è giusto che sia, è quello di un giovane che si è fatto largo a spallate inseguendo l’unico obiettivo che gli poteva consentire di essere dove è ora: vincere.

Leclerc ha vinto, con qualsiasi mezzo a quattro ruote avuto a disposizione, ma oggi è chiamato ad ambientarsi in un contesto nuovo, con tanti benefit ma anche un ordinamento più complesso.

Direttive e metodi di lavoro che richiederanno tempo per essere assimilate, un processo di ‘lavorazione’ destinato a portare alla luce un diamante grezzo che ha già mostrato sfaccettature in grado di produrre effetti di luce sorprendenti.

Abbiamo incontrato Leclerc prima delle qualifiche di Sochi. Charles, come va?
“Bene, sono in un periodo molto bello della mia carriera”.

In poco più di un anno sei passato dai primi passi in F.1 all’esordio in Ferrari, fino alla vittoria con il Cavallino. Quanto è cambiata la tua vita?
“Non poco. Dal punto di vista personale la mia vita è cambiata da quando sono diventato pilota Ferrari ed è stato un cambiamento notevole. Ma, soprattutto, dopo aver vinto in F1, la gente mi ha visto sul podio, ed oggi mi capita di essere riconosciuto quando sono in giro”.

“Anche sul fronte professionale la mia vita è cambiata, pur mantenendo gli obiettivi originali, perché all’inizio ho dovuto abituarmi ad interagire con tante persone, e nei primi momenti è intimidente, perché hai paura di dire una cosa sbagliata, ma poi mi sono abituato. E poi ci sono… tanti media”.

Charles Leclerc si racconta con il nostro Roberto Chinchero

Charles Leclerc si racconta con il nostro Roberto Chinchero

Photo by: Ferrari

Com’è cresciuto il tuo rapporto con gli ingegneri?
“All’inizio c’è sempre un po' di soggezione, è stato così anche quando sono arrivato in Alfa Romeo, ma la squadra era più piccola e mi sono ambientato subito, mentre in Ferrari è stata un’altra storia”.

“Nelle prime gare non ho osato dire cosa avrei voluto, cercando di adattarmi alla monoposto e mi è sembrato giusto farlo. Poi gara dopo gara ho visto che anche la squadra era ben disposta nel cercare di venirmi incontro, così ho colto l’opportunità per dire cosa avrei voluto, e abbiamo lavorato insieme in quella direzione. È stato uno step molto positivo”.

Quanto è importante la relazione con i tecnici in Formula 1?
“Molto. Se non hai la relazione giusta con i tuoi tecnici è un problema, devi essere sintonizzato completamente con chi lavora per te”.

Passiamo ai tuoi progressi in qualifica. Che lavoro hai svolto per fare un così deciso passo avanti?
“Ho cambiato l’approccio nella mia testa. Prima davo sempre il 100%, in ogni situazione, ma quando sei sempre al limite ragioni di meno. Adesso uso la Q1 e la Q2 per prendere le ultime informazioni, verificando in ogni curva se c’è qualcosa da limare, e poi provo a mettere tutto insieme nella Q3”.

Durante la pausa estiva, a causa degli esiti delle ultime gare, la situazione per la Ferrari non sembrava delle migliori. Ti aspettavi di ritrovarti a lottare per il successo in tutte le gare dalla ripresa del campionato?
“Siamo tutti sorpresi nel vedere il grande passo avanti che abbiamo confermato nelle ultime gare. La squadra a Maranello ha fatto un lavoro assolutamente incredibile. A Monza è arrivata la power unit (spec 3) che ha confermato un grandissimo lavoro, ed anche il pacchetto aerodinamico portato a Singapore ha fornito dei grandi risultati, superando anche le attese”.

“È il frutto di un lavoro fatto nel buon ambiente che si vive nel team, con Seb condividiamo tutte le informazioni e questo è un elemento importante”.

Intervista a Leclerc di Roberto Chinchero

Intervista a Leclerc di Roberto Chinchero

Photo by: Ferrari

Ultimamente i tuoi team-radio hanno fatto parlare più della performance in pista. Ti fa paura essere sotto i riflettori?
“Ho sbagliato e non mi spaventa, a Singapore eravamo primi e secondi, però io con l’adrenalina ho esagerato un po'. La mattina mi alzo e penso a vincere, vado a letto la sera e penso a vincere, e quando sono in monoposto non posso che pensare a vincere, e con l’adrenalina a Singapore ho parlato troppo, anche quando non era necessario farlo”.

Però quel “datemi tutto” è piaciuto a molti appassionati…
“Volevo vincere, ma non avrei preso dei rischi che avrebbero potuto mettere a rischio il risultato di squadra, questo era ben presente nella mia testa. Dietro quel messaggio c’era la mia voglia di far bene”.

La Formula 1 è uno sport di squadra che contiene al suo interno una sfida individuale. È difficile gestire due aspetti così contrastanti quando si è parte di un top-team come la Ferrari?
“Io voglio battere Seb, e Seb vuole battermi, ma gli interessi della squadra nel suo insieme hanno la priorità. Ci vuole sempre un compromesso”.

Però a fine anno, quando si tirano le somme, sai bene che il primo confronto è sempre tra i compagni di squadra…
“Sicuramente, ed è anche giusto perché il compagno di squadra è l’unico che ha la tua stessa monoposto e sarà sempre così. Il mio obiettivo, come credo sia per ogni pilota, è stare davanti al proprio compagno”.

Quando sta per prendere il via un Gran Premio, hai mai pensato che rappresenti una grande azienda?
“Quando ti ritrovi in bagarre con il tuo compagno di squadra ci pensi, sai che da quello che fai dipende il risultato del lavoro di mille persone, e se sono in lotta con Seb è un aspetto che tengo in considerazione, non puoi prenderti rischi. Ce l’hai sempre un po' nella testa”.

Ti abbiamo sentito spesso metterti in discussione, è questo che ti consente di crescere?
“È la testa che fa tutto, analizzo ogni cosa che faccio per capire se posso far meglio, è così che ho sono cresciuto negli anni. Quando metto la macchina a muro, come in Germania, capisco subito che è colpa mia, non posso che prendermela con me stesso”.

“Ero con le gomme slick sotto la pioggia, ma non dovevo sbagliare. Per crescere devi capire ed ammettere i tuoi errori, è un approccio che funziona per me, non è detto che sia lo stesso per tutti”.

Quando hai capito che un giorno saresti arrivato in Formula 1?
“Dopo aver vinto la GP3 Series ho iniziato a pensarci. Ho vinto bene, ero parte della Ferrari Driver Academy, potevo contare su Nicolas (Todt), c’era un pacchetto che poteva consentirmi di fare il salto. Ma sapevo che dipendeva da me”.

Dopo Monza non ho dormito

La tua immagini sul podio di Monza ha fatto il giro del mondo. Cosa hai pensato quella domenica sera prima di dormire?
“Non ho dormito! Ci ho provato ma non ce la facevo, così ho guardato mille volte le immagini della premiazione con la gente che cantava l’inno, è stato pazzesco!”.

“Dopo Spa ho subito iniziato a pensare a Monza, non ho avuto tempo per fermarmi a pensare alla vittoria belga, ma dopo Monza ho ripensato molto a quanto è accaduto. È stata una settimana molto, molto speciale, iniziata a Milano con l’incredibile pubblico arrivato in piazza Duomo per la festa Ferrari”.

“Sentire la gente urlare il tuo nome beh, ti colpisce, non mi aspettavo quel calore da parte del pubblico”.

È vero che al lunedì rivedi sempre la gara del giorno prima?
“Sempre, è una mia abitudine, lunedì. E le guardo con il commento italiano”.

Alla Roggia forse ho stretto troppo Lewis

Il lunedì dopo Monza sarai stato soddisfatto da quanto hai visto…
“In realtà ho commesso qualche sbavatura nel duello con Lewis. Alla Roggia sapevo che era alla mia destra, lui ha staccato un po' prima, ma poi ha rilasciato i freni e non mi aspettavo quella seconda mossa, quando ho visto che è andato dritto ho capito che forse l’avevo stretto troppo, ma non è stato intenzionale”.

Hai superato gli obiettivi che ti eri posto alla vigilia della stagione?
“Sono contento, il mio target principale era avere un’evoluzione durante il campionato, ed ovviamente non ho ancora finito il mio lavoro. Sarò contento se da qui alla fine del Mondiale continuerò a crescere”.

C’è politica in Formula 1?
“Provo a starne fuori e penso che non cambierò. Voglio restare me stesso, e credo che ci riuscirò”.

Sto per lanciare la mia linea di abbigliamento

Seb tiene molto alla sua privacy, mentre Lewis, al di fuori dai campi di gara, resta spesso sotto i riflettori. A chi assomigli di più?
“Come Lewis, anche io sto per dare il via alla mia linea di abbigliamento, è una cosa che volevo fare da tempo. Su questo fronte sono più simile a Lewis, mi piace mettermi alla prova su altri fronti: è un approccio che mi aiuta a staccare la spina dopo i weekend di gara”.

Sei arrivato a 2,3 milioni di follower su Instagram, hai pensato alle controindicazioni della popolarità? Alla possibilità di ritrovarti fotografato ovunque?
“Sono consapevole che esiste questa possibilità, ma al momento non ci penso”.

In Italia hai un seguito incredibile…
“Mi rendo conto, sento il calore della gente. Ma i tifosi Ferrari sono unici ovunque andiamo, e sostengono tutta la squadra, non solo i piloti”.

In meno di due stagioni sei entrato nell’olimpo dei top-driver di F1…
“Mi fa piacere, non lo nego, ma devo ancora compiere 22 anni e so che ho tanti aspetti che posso migliorare ed affinare”.

“Singapore ha dimostrato che devo ancora crescere, e non parlo solo di performance, ma ad esempio nel feedback da fornire agli ingegneri, che è un aspetto cruciale per fare passi avanti”.

Lewis sottolinea spesso che quando si lotta per il titolo l’approccio alla gara è diverso. Pensi che quando sarai in corsa per il Mondiale dovrai cambiare qualcosa nella tua visione di gara?
“Ha ragione, quando lotti per il titolo l’approccio in certe situazioni cambia, ma anche oggi non posso permettermi di buttare via punti, lotto con Verstappen, Seb e anche Bottas, perché è raggiungibile nella classifica del Mondiale. Non posso permettermi di gettare al vento un risultato”.

Charles Leclerc, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari SF90, segue Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari e il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari in posa per una foto di gruppo
Il vincitore della gara Sebastian Vettel, Ferrari e Charles Leclerc, Ferrari al Parc Ferme
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Il vincitore della gara Charles Leclerc, Ferrari festeggia sul podio con lo champagne
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, terzo classificato, si congratula con Charles Leclerc, Ferrari, primo classificato al Parc Ferme
Charles Leclerc, Ferrari, sulla griglia
Il vincitore della gara Charles Leclerc, Ferrari in posa per una foto con il team Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari SF90
Il vincitore della gara Charles Leclerc, Ferrari festeggia al Parc Ferme con il team Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari, primo classificato, arriva sul podio
Mattia Binotto, Team Principal Ferrari, Charles Leclerc, Ferrari, e Sebastian Vettel, Ferrari, entra nel team Ferrari per celebrare il 90esimo anniversario
Il vincitore della gara Charles Leclerc, Ferrari SF90 taglia il traguardo mentre Jean Alesi sventola la bandiera a scacchi
Fan esultano mentre Charles Leclerc, Ferrari, difende il comando
Charles Leclerc, Ferrari, e Jean Todt, President, FIA
Charles Leclerc, Ferrari
Charles Leclerc, Ferrari sul palco nella fan zone
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Sebastian Vettel, Ferrari SF90, e Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
Charles Leclerc, Ferrari, alla parata dei piloti
Charles Leclerc, Ferrari, festeggia con il suo team, incluso Mattia Binotto, Team Principal Ferrari e Laurent Mekies, Sporting Director, Ferrari
Race winner Charles Leclerc, Ferrari, festeggia con il suo manager Nicolas Todt in Parc Ferme
Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la vittoria al parc ferme
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10 e Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10. Kimi Raikkonen, Alfa Romeo Racing C38 è stato scagliato in aria da Max Verstappen, Red Bull Racing RB15
Charles Leclerc, Ferrari, festeggia la vittoria al parc ferme con Valtteri Bottas, Mercedes AMG F1
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10, Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10, e il resto delle auto al giro di apertura
Charles Leclerc, Ferrari SF90, precede Sebastian Vettel, Ferrari SF90, Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10 e Valtteri Bottas, Mercedes AMG W10
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