Leclerc: a Monza è nata una Stella. E' rossa Ferrari
Quella del GP d'Italia non è una semplice vittoria per Charles: il successo che segue quella di Spa a distanza di una settimana, introduce il monegasco fra i grandi della F1, emozionando anche chi non è propenso alle lacrime come il manager Nicolas Todt o Modesto Menabue.
Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1, terzo classificato, si congratula con Charles Leclerc, Ferrari, primo classificato al Parc Ferme
Jerry Andre / Motorsport Images
Anche se ogni gara assegna il medesimo punteggio per la classifica di campionato, in termini di peso specifico non tutti i Gran Premi sono uguali, così come non tutti i successi hanno lo stesso sapore.
Sette giorni fa a Spa Charles Leclerc ha vissuto la gioia della prima vittoria in Formula 1, oggi a Monza l’emozione ben più intensa del primo trionfo.
Stessi punti, stesso valore statistico, ma in termini emotivi tutt’altra cosa. La vittoria conquistata nel Gran Premio d’Italia è destinata a diventare uno spartiacque nella carriera di Leclerc.
Charles, ovviamente, non ha imparato oggi come si disputa una gara da fuoriclasse, ma ha avuto il palcoscenico perfetto per mettere in scena ciò che sa fare, ed è tanto.
Oggi in Formula 1 ci sono tre piloti che riescono ad esprimersi ad un livello superiore al resto del gruppo, e Charles Leclerc è entrato in questo specialissimo olimpo in cui da tempo siede Lewis Hamilton, e da poco più di un anno Max Verstappen.
La buona notizia, per la Ferrari, è l’avere a disposizione un pilota di questa caratura per molti anni, (almeno fino al termine del 2022 e si parla già di un’estensione di ulteriori due stagiponi) perché rappresenta una certezza su cui costruire il futuro.
Ma intanto c’è un presente da godersi, perché quanto abbiamo visto oggi a Monza è qualcosa in più di una vittoria della Ferrari nella gara di casa. È un Gran Premio destinato ad essere ricordato, perché a vincere è stato un fuoriclasse di ventuno anni che ha corso con un controllo della situazione da veterano.
Il cocktail è completo: velocità, una sensibilità di guida che gli ha permesso di controllare la gomma hard dopo il pit-stop, la cattiveria agonistica sfoderata con Hamilton, e una notevole tecnica di guida collegata alla visione di gara.
Quando Hamilton è entrato in zona DRS, Charles ha cambiato traiettoria in Parabolica, usando una linea ‘V-style’ sacrificando un po' l’ingresso ma anticipando il punto in cui poter andare sul gas, al fine di ottenere subito la massima velocità senza la quale la difesa sarebbe crollata.
Il tutto con una Mercedes in scia, sempre più gigante negli specchietti, e soprattutto, senza commettere errori in 53 tiratissimi giri. Lo show tra lui e Hamilton è stato così intenso da far balzare sulle sedie i box (e anche gli spettatori) per una frenata un po' ritardata o una sbavatura sul cordolo, roba da decimi, ma oggi il confronto è stato su questa unità di misura.
Siamo all’inizio di una storia, iniziata dodici mesi fa proprio a Monza, quando la Ferrari comunicò a Kimi Raikkonen che la storia in rosso era conclusa. La fine di un rapporto che sollevò anche qualche timida polemica, perché il tempo cementa rapporti, sia nei box che fuori, e non sempre è facile voltare pagina. Ma la Formula 1, come tutti gli sport, deve guardare avanti, e possibilmente guardare nella giusta direzione.
Oggi Leclerc ha messo tutti d’accordo, proprio tutti, anche coloro che ventiquattr’ore prima avevano criticato il suo eccesso di egoismo in qualifica nei confronti di Vettel. La storia non riporta tanti esempi di campionissimi con spiccate doti d’altruismo, i piloti sono personalità fortissime, viceversa difficilmente reggerebbero le pressioni a cui sono sottoposti.
Senza andare troppo lontano, anche lo stesso Vettel si è trovato nel ruolo di carnefice con vittima il compagno Mark Webber con il celebre ‘Multi 21’ di Malesia 2013, e la storia è zeppa di questi episodi.
La vittoria è poi una medicina che guarisce quasi tutto, e a fine gara sono stati in parecchi ad emozionarsi nel box del Cavallino, parliamo di professionisti da curriculum di primissima qualità ma soprattutto con tanti anni vissuti in pista.
La gioia del successo è stata proporzionata alla sofferenza della corsa, ma l’emozione dello storico motorista Modesto Menabue, quella dell’ingegnere Matteo Togninalli (salito sul podio con Leclerc) ed anche del manager di Charles, Nicolas Todt, sorpreso con gli occhi lucidi dopo il podio, ha reso ancora più certo ciò che è stato progressivamente sempre più limpido con l’avvicinarsi della bandiera a scacchi: oggi a Monza è nata una stella.
Be part of Motorsport community
Join the conversationShare Or Save This Story
Iscriviti ed effettua l'accesso a Motorsport.com con il tuo blocco delle pubblicità
Dalla Formula 1 alla MotoGP, raccontiamo direttamente dal paddock perché amiamo il nostro sport, proprio come voi. Per continuare a fornire il nostro giornalismo esperto, il nostro sito web utilizzala pubblicità. Tuttavia, vogliamo darvi l'opportunità di godere di un sito web privo di pubblicità e di continuare a utilizzare il vostro ad-blocker.
Top Comments