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Analisi

F1: le modifiche al calendario e le incognite per i rookie

Anche nel 2021 il calendario della Formula 1 sarà fluido a causa della pandemia. Il correre su circuiti nuovi, però, potrebbe rivelarsi un boomerang per i tre rookie che si presenteranno al via quest'anno...

Mick Schumacher, Haas VF-20

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

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Delle volte la vita ha bisogno di qualcosa di nuovo, di diverso.

Nel 2020 uno dei pochissimi lati positivi dell'orribile impatto della pandemia di coronavirus è stato, almeno da un punto di vista del calendario, l’ingrasso in Formula 1 di alcune novità. Il Nurburgring, Imola e Istanbul sono tornate ad ospitare la massima categoria, mentre il Mugello, Portimao ed il tracciato corto del Bahrain hanno fatto la loro prima apparizione.

I cambiamenti necessari non sono stati indolore, dato che la normalità del passato è improvvisamente scomparsa, ma le incognite riservate dalle nuove piste hanno stuzzicato la fantasia degli appassionati.

Ci si chiedeva, infatti, come i piloti della Formula 1 avrebbero affrontato una pista selvaggia come quella del Mugello, da anni palcoscenico della MotoGP, o ancora come sarebbe stata accolta la gara sul tracciato breve di Sakhir, che fino alla vigilia destava molte perplessità.

Si trattava in ogni caso di considerazioni banali, ma dato il periodo quelle banalità rendevano tutto semplicemente meraviglioso.

Anche il calendario 2021 è già stato modificato rispetto alla versione originaria. La gara in Australia, che avrebbe dovuto aprire la stagione, è stata posticipata a novembre, mentre quella in Cina è stata annullata ed Imola è tornata daccapo protagonista.

In Inghilterra, poi, si stanno applicando delle limitazioni molto severe per chi arriva dall’estero e se questa misura dovesse essere confermata, anche l’evento di Silverstone potrebbe essere a rischio.

L’approccio flessibile adottato lo scorso anno dai vertici della Formula 1 ha salvato la stagione 2020. Considerando l’attuale situazione emergenziale non è da escludere che un simile approccio possa essere ripetuto anche quest’anno.

Bisogna però considerare l’impatto che queste decisioni hanno sui piloti meno esperti presenti in griglia.

I piloti sottolineano spesso quanto sia fondamentale l’esperienza. La scalata verso la conoscenza di tutti gli aspetti tipici del mondo della Formula 1 fornisce degli indubbi benefici. Inoltre si deve considerare come le monoposto della massima categoria siano decisamente più veloci e complesse rispetto a quelle delle categorie propedeutiche, così come maggiore è la pressione e l’attenzione dei media.

Inoltre, molte piste del calendario sono completamente sconosciute per i piloti più giovani.

In una stagione di Formula 1 normale, con i calendari originariamente previsti, il campionato avrebbe fatto tappa a Melbourne, Shangai, Montreal, Singapore, Suzuka, Austin, Città del Messico ed Interlagos. Tutti questi tracciati solitamente non ospitano le gare delle categorie minori.

Se la Formula 1 sarà costretta ad abbandonare nuovamente queste sedi nel 2021, per i tre debuttanti di quest’anno questa decisione potrebbe avere un effetto negativo perché non avranno la possibilità di imparare layout sconosciuti.

Nella passata stagione una esperienza simile era stata vissuta da Nicholas Latifi, ma il canadese, sulle piste inserite nel corso dell’anno, è partito da zero così come gran parte dei suoi colleghi.

Il rovescio della medaglia di questa situazione si vedrà quando la situazione tornerà alla normalità, perché i rookie potranno vantare un bagaglio di esperienza che tornerà utile anche quando si potrà correre nuovamente sui tracciati elencati in precedenza.

Nicholas Latifi, Williams FW43. Nella stagione d'esordio il canadese ha spesso sbagliato in qualifica

Nicholas Latifi, Williams FW43. Nella stagione d'esordio il canadese ha spesso sbagliato in qualifica

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Nel 2021 Latifi non sarà più il rookie della situazione, ma il pilota della Williams ha voluto fornire un interessante punto di vista sulla vicenda.

“Tecnicamente se dovessimo correre daccapo su piste sconosciute sarei come un rookie. Ma in questo caso l’unica cosa che puoi fare è quello di accettare la situazione e confrontarti con i mezzi che hai a disposizione”.

Per Latifi un ulteriore elemento di “disturbo” nella sua stagione di debutto in Formula 1 è arrivato dalla pandemia. Il lungo lockdown ha imposto una pausa forzata di parecchi mesi tra i test invernali e la prima gara dell’anno in Austria che gli ha fatto perdere quella familiarità con la vettura appresa a Barcellona.

Il canadese ha commesso degli errori tipici da debuttante che gli hanno fatto perdere la possibilità di andare a punti in gare caotiche, ma la Williams si è sempre mostrata soddisfatta dei suoi progressi nel corso dell’anno e, soprattutto, della sua gestione di gara.

Ciò che è stato particolarmente apprezzato è stata la sua personalità tranquilla che ha nascosto un animo da pilota spietato.

Adesso che si avvicina alla sua seconda stagione in F1, Latifi è consapevole che c’è un aspetto che deve necessariamente migliorare: la qualifica. Per la natura tipica della categoria, i piloti al volante di monoposto non di prima fascia hanno la possibilità di brillare e mettersi in luce soltanto al sabato con prestazioni degne di nota.

Se si paragonano le sue prestazioni in qualifica del 2020 con quelle del compagno di squadra, George Russell, si può notare come il canadese sia riuscito ad entrare in Q2 in una sola occasione contro le nove dell’inglese.

In molte occasioni ha sfiorato il passaggio del turno, ma degli errori commessi nei momenti chiave, come nella Q1 a Sakhir, si sono rivelati costosi.

“Sono consapevole di aver imparato tanto ed il fatto che continuerà a correre con lo stesso team mi consente di poter godere dell’esperienza accumulata nel 2020 per progredire”.

“Conosco le aree dove devo migliorare come pilota. In particolare devo essere più costante al sabato, ma allo stesso tempo la passata stagione ha evidenziato alcuni dei miei punti forti come la gestione di gara e delle gomme”.

“In generale posso dire che il 2020 è stato un grande anno, e non vedo l’ora che inizi la nuova stagione, ma ci sono state molte qualifiche nelle quali mi sono precluso la possibilità di entrare in Q2 soltanto per miei errori”.

“In poche occasioni sono stato soddisfatto del mio giro, mentre molte volte ho pensato che avrei potuto fare meglio. So come poter migliorare, ma adesso l’obiettivo è quello di mettere insieme tutto perché se ci riuscissi potrei anche io entrare in Q2 molte volte così come ha fatto George lo scorso anno”.

Questo percorso, però, fa parte della curva di apprendimento propria di ogni pilota di Formula 1. Latifi ha compiuto dei grandi passi avanti nonostante gli ostacoli posti dalla pandemia.

Probabilmente la situazione di incertezza globale continuerà ancora per qualche tempo, ma quando il COVID-19 sarà soltanto un ricordo la Formula 1 dovrà riflettere sulle numerose incognite che ha messo davanti ai suoi pregiati interpreti.

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