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Analisi

F1 | La spalla non si deforma più? E la gomma non si surriscalda!

I piloti e le squadre hanno chiesto alla FIA di disporre quest'anno di pneumatici che permettessero di tirare nell'arco dell'intero stint di gara, senza dover abbassare il ritmo per evitarne un'usura precoce. Andiamo a scoprire qual è stato il lavoro svolto dai tecnici Pirelli sulle gomme ribassate e perché si può limitare il surriscaldamento con le 18 pollici.

Mick Schumacher, Haas VF-21, Nikita Mazepin, Haas VF-21

Mick Schumacher, Haas VF-21, Nikita Mazepin, Haas VF-21

Andy Hone / Motorsport Images

Nel paddock della F1 si discute quanto saranno effettivamente più lente le monoposto a effetto suolo rispetto alle regine che hanno lasciato la scena alla fine dello scorso anno. Nella conferenza stampa che apre alla stagione 2022 di Pirelli Motorsport, Mario Isola ha spiegato qual è stato l’approccio con il quale la Casa italiana affronterà il debutto delle gomme ribassate…

Confronto delle dimensioni fra gli oneumatici Pirelli da 13 pollici e quelli da 18 pollici che saranno usati nel 2022

Confronto delle dimensioni fra gli oneumatici Pirelli da 13 pollici e quelli da 18 pollici che saranno usati nel 2022

Photo by: Giorgio Piola

“Il progetto 18 pollici è stato pensato in modo differente rispetto al passato – ha spiegato Isola – come differenti sono gli obiettivi che ci siamo posti. I piloti hanno chiesto di poter guidare un pneumatico che garantisca un minor surriscaldamento ed un minor degrado, ed è comprensibile da parte loro il desiderio di potersi permettere una guida aggressiva”.

L’obiettivo, quindi, è poter tirare per tutto il run di gara, senza dover fare ricorso a una gestione della gomma come siamo stati abituati a vedere fino al 2021.

“Nei test di Abu Dhabi – ha confermato Isola – abbiamo potuto verificare anche il comportamento delle gomme nel traffico, visto che c’erano dieci monoposto in pista al posto della singola avuta a disposizione nelle prove precedenti, ed abbiamo constatato un miglioramento sul fronte del surriscaldamento, così come il corretto delta tra le varie mescole”.

Le indicazioni sono positive, ma è interessante domandarsi come sia stato possibile un così radicale cambiamento di comportamento. E la risposta tutto sommato è piuttosto semplice: le tradizionali gomme da 13 pollici avevano una spalla molto grande e piuttosto morbida che assorbiva le sollecitazioni dell’asfalto, assolvendo alle funzioni del molleggio e permettendo alle sospensioni di essere particolarmente rigide.

Le deformaziomi della spalla sulle gomme da 18 pollici saranno molto minori a causa di un profilo più rigido

Le deformaziomi della spalla sulle gomme da 18 pollici saranno molto minori a causa di un profilo più rigido

Photo by: Giorgio Piola

Vale la pena mettere in risalto come le continue deformazioni del fianco quando il pneumatico veniva sollecitato causavano due effetti ben definiti sul comportamento e le prestazioni delle monoposto:

primo – le isteresi, vale a dire l’imperfetta elasticità delle coperture di F1, generavano delle nocive turbolenze nel flusso d’aria che lambiva le ruote, causando una perdita di efficienza aerodinamica a scapito del tempo sul giro, per cui i team avevano specie al posteriore avevano studiato dei vortici che limitassero quello che gli inglesi chiamano "tyre squirting".

secondo – il movimento a “soffietto” della spalla provocava un aumento della temperatura della gomma ed era, insieme al rotolamento, il primo elemento che permetteva di portare il pneumatico nella giusta finestra di temperatura, ma poteva diventare anche la principale causa del surriscaldamento capace di determinare una maggiore usura oltre che peggiorarne le guidabilità.

Le squadre che hanno saputo imparare a gestire questo fenomeno hanno tratto grandi vantaggi prestazionali, riuscendo a “controllare” con l’aria adeguatamente convogliata nei cestelli l’innesco dell’overeating.

Le gomme da 18 pollici sulla Ferrari SF21 ai test di Abu Dhabi

Le gomme da 18 pollici sulla Ferrari SF21 ai test di Abu Dhabi

Photo by: Giorgio Piola

Lo scenario, invece, è destinato a cambiare molto quest’anno, perché con le Pirelli da 18 pollici hanno una spalla ribassata e il fianco dovrà essere molto più rigido per sopportare le sollecitazioni dei curvoni veloci e del passaggio sui cordoli.

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Le nuove coperture, quindi, grazie al nuovo disegno e all'introduzione di nuovi materiali non tenderanno a surriscaldarsi, permettendo, quindi, un run con prestazioni più costanti.

Gli pneumatici dentro le termocoperte: nel 2022 saranno scaldati a un massimo di 70 gradi

Gli pneumatici dentro le termocoperte: nel 2022 saranno scaldati a un massimo di 70 gradi

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Gomme in uscita dalle termocoperte a 70 gradi

Se consideriamo che la temperatura di uscita dalle termo-coperte non sarà più di 100 gradi come è successo fino al 2021, ma solo di 70 gradi, è facile capire che i piloti si troveranno nella condizione di dover mandare le gomme nella giusta finestra di utilizzo prima di sfruttarle al 100 del loro potenziale.

L’argomento gomme, quindi, deve essere affrontato in un modo completamente diverso rispetto al recente passato, tanto più che il cestello in carbonio che coprirà il corner dovrà essere chiuso, per cui non ci saranno soffiaggi di aria calda utili a scaldare il cerchio e, quindi, il pneumatico.

L’approccio alle coperture dovrà essere del tutto diverso e ogni squadra dovrà studiare nuove strategie per trarre il massimo dalle Pirelli ribassate: se la missione era smaltire il calore, nel 2022 la priorità potrebbe diventare scaldare le gomme…

La gomma Pirelli da 18 pollici posteriore e il copricerchio della McLaren ai test di Abu Dhabi

La gomma Pirelli da 18 pollici posteriore e il copricerchio della McLaren ai test di Abu Dhabi

Photo by: Giorgio Piola

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