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Analisi
Formula 1 GP d'Austria

F1 | La Ferrari si è... spenta e la SF-24 resta la quarta forza

Leclerc non riesce a chiudere un tempo in Q3 perché non ha funzionato l'antistallo e scatterà decimo nella garetta, mentre Sainz sarà quinto ma con un distacco di oltre quattro decimi da Verstappen. Il saltellamento apparso a Barcellona non è sparito in Austria, segno che c'è qualcosa che non va sullo sviluppo della rossa.

Charles Leclerc, Ferrari SF-24

Carlos Sainz quinto, Charles Leclerc decimo. Ci sono due temi differenti nell’analisi del difficile venerdì vissuto dalla Ferrari a Silverstone, concluso con un risultato lontano dalle aspettative. Il caso più eclatante riguarda Leclerc, ritrovatosi a zero giri lanciati al termine della SQ3. Mentre era nella coda formatasi all’uscita della pit-lane a due minuti dal termine della sessione, Charles si è ritrovato con il motore spento in un momento in cui il countdown verso la bandiera a scacchi non concedeva spazi per imprevisti. Il monegasco è poi riuscito a riaccendere la power unit, ma per quanto abbia percorso l’outlap molto velocemente, non è riuscito a transitare sul traguardo prima della fine della sessione. Nessun tempo, decimo posto.

Quando il motore si è spento c’è stato un primo dialogo concitato tra Leclerc e il suo ingegnere di pista. “Cosa è successo, ragazzi?”. “È entrato l’antistallo”, è stata la replica di Bryan Bozzi. “Ma l’antistallo non fa spegnere il motore, e non so se avete notato ma il motore si è spento”. A quel punto Charles è stato invitato al silenzio con un messaggio chiaro: “Ne parliamo dopo nel box”. L’atipicità dell’inconveniente accaduto a Leclerc è dovuta proprio alla mancanza di funzionamento da parte del sistema che dovrebbe prevenire queste situazioni.

Charles Leclerc, Ferrari SF-24

Charles Leclerc, Ferrari SF-24

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

“Non so cosa sia successo – ha commentato a caldo Leclerc - ero in pitlane e tutto si è spento. La squadra mi ha detto che parleremo quando tornerò nel box, quindi ne saprò di più quando parlerò con gli ingegneri”. Poco dopo Fred Vasseur ha confermato: “È entrato l’antistallo in pit lane, la procedura è stata un po’ lunga, eravamo in coda e Charles ha dovuto spostare la vettura sul lato destro per resettare la powe unit”.

È andata meglio a Sainz, che ha completato la sessione senza imprevisti. Il quinto tempo finale (favorito anche dall’errore in Q1 di Hamilton che ha danneggiato il fondo della Mercedes) fotografa il potenziale della SF24, che, come a Barcellona, è tornata a saltellare sulle curve veloci. Il termine ‘bouncing’ sembrava ormai destinato all’archivio della Formula 1, una parola che ha caratterizzato il 2022 e la prima metà del 2023, ma in casa Ferrari è tornata improvvisamente e misteriosamente d’attualità. Sainz ne aveva già parlato alla vigilia del weekend di Silverstone, ma tutto sembrava legato alle caratteristiche del circuito di Catalunya e lì, la Ferrari, sperava di aver lasciato il problema.

Carlos Sainz, Ferrari SF-24

Carlos Sainz, Ferrari SF-24

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Il verdetto di Spielberg è stato finora diverso rispetto alle speranze della Scuderia, e sia nella curva 6 che nella sequenza 9-10 la SF-24 è tornata a saltellare, un problema lamentato soprattutto da Sainz. “Credo di aver fatto tre giri molto puliti – ha spiegato Carlos – ma come avevamo già visto nella sessione di prove libere quanto montiamo le soft non siamo particolarmente a nostro agio. Credo fosse impossibile arrivare nelle prime tre posizioni, e alla fine la quinta posizione rispecchia quello che avevamo già visto nelle prove libere”.

Più stringato, ma sulla stessa linea, il commento di Leclerc: “Potevo sicuramente far meglio della decima posizione, ma non eravamo molto forti in termini di performance”.

“Sicuramente il bouncing non aiuta mai – ha ammesso Vasseur - se c’è un fenomeno di saltellamento bisognerà sistemarlo, ma in questo tipo di curve, con questi cordoli, se paragoniamo le vetture non sono certo che sia quella che presenta più bouncing, però in ogni caso sicuramente bisogna sistemarlo perché fa perdere parecchio tempo. Non si può quantificare, anche perché lo stesso fenomeno c’è stato a Barcellona in curva 7-9, c’era un saltellamento, in parte dovuto anche al surriscaldamento delle gomme”. Secondo Sainz il surriscaldamento è invece prodotto proprio dal bouncing e finisce col condizionare le curve successive a quelle in cui si registra il saltellamento.

In vista del proseguimento del weekend la gara sprint offre ai due ferraristi poche possibilità di poter ambire alla top-3. I 24 giri in programma nella gara sprint di domani potranno essere d’aiuto soprattutto per verifiche e prove in vista delle qualifiche pomeridiane e della gara di domenica. Al momento, però, la Ferrari resta quarta forza.

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