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Nella Ferrari crescono gli uomini di Pat Fry!

Con l'arrivo di Daraker sono già quattro gli ex tecnici di Woking approdati a Maranello

La Ferrari secondo Pat Fry. La squadra del Cavallino rampante sta gradualmente cambiando faccia secondo le indicazioni che sono state fornite a Stefano Domenicali dal tecnico inglese. Gli innesti sono graduali, ma molto mirati, nel tentativo di rafforzare il Reparto Corse nei punti che il responsabile dell'autotelaio (non è stato nominato Direttore Tecnico al posto di Aldo Costa) riteneva deboli per attaccare la supremazia della Red Bull Racing. Qualcuno ha letto in questo orientamento politico la bocciatura della Ferrari “tutta italiana” che era stata lanciata dal presidente Luca di Montezemolo dopo l'uscita di Ross Brawn e Jean Todt: i risultati, in effetti, non sono stati esaltanti anche se nel 2007 è arrivato il titolo piloti con Kimi Raikkonen e per ben altre due volte il mondiale si è letteralmente “volatilizzato” all'ultimo Gp. Si è anche detto che ci fosse Flavio Briatore a “ispirare” dall'esterno Fernando Alonso (il manager piemontese è sempre molto ascoltato dal campione spagnolo) con consigli per gli acquisti molto mirati: è per questo che aveva preso quota la candidatura di Pat Symonds, ex Renault rimasto coinvolto proprio con Flavio nel “Singapore-gate”. Un tecnico molto esperto e capace, ma sicuramente impresentabile per una squadra come la Ferrari che ha sempre fatto della legalità e il rispetto delle regole un elemento distintivo. Pat Fry, insomma, il mercato lo ha agitato nel bacino che meglio conosce, quello della McLaren. L'occhialuto tecnico britannico, infatti, sta portando avanti un piano molto chiaro con l'intenzione di avere un uomo di fiducia in tutti i gangli nevralgici del Reparto Corse di Maranello. Aldo Costa, per esempio, non aveva fatto i salti mortali quando gli era stato annunciato a inizio anno l'arrivo di Neil Martin. L'ex specialista informatico della Red Bull Racing è stato preso per dare vita ad un nuovo reparto di sviluppo delle strategie a Maranello, ma non faceva parte del “borsino” del Direttore Tecnico. Neil era stato caldeggiato a Domenicali proprio da Pat Fry che ne aveva apprezzato le doti a Woking dove è stato fino al 2007: nella squadra di Dennis era una figura molto apprezzata che era arrivata ad essere team leader – operational research. In contemporanea a Martin subito dopo il Capodanno sono arrivati in Italia altri due uomini chiesti dal tecnico 47 enne di Shepperton: il primo è Giacomo Tortora, un italiano (a riprova che non ci sono affatto preclusioni per i nostri) al quale è stata affidata la responsabilità della simulazione, mentre il secondo è Ioannis Veludis, un greco molto bravo che ha implementato l'area del CFD (Computational Fluid Dynamics). Ora è il momento di un pezzo da novanta: si tratta di Rupart Daraker, un tecnico di orgine indiana che è stato tenuto a lungo nascosto nell'urna di Woking e per questo non è mai assurto alle pagine dei giornali. Darekar è un'aerodinamico che andrà a rinforzare un'area che di recente ha subito molto critiche perché i dati della 150° Italia letti in galleria del vento non combaciavano con quelli della pista. Darekar avrà l'opportunità di lavorare con il wind tunnel di Renzo Piano completamente rivisto ed allargato secondo i crismi della moderna F.1 con modelli in scala al sessanta per cento, anziché al quaranta per cento come sono stati usati fino allo scorso anno. In attesa che la nuova struttura di Maranello sia attiva affiancherà Nikolas Tombazis in una delle due gallerie del vento che la Toyota ha messo a disposizione del team del Cavallino a Colonia. Compatibilmente con il blocco degli organici imposto dall'agreement della FOTA, la Ferrari potrebbe chiedere la consulenza ad un tecnico molto abile nella lettura e nell'interpretazione delle regole (vi ricordate le grandi intuizioni di Rory Byrne?) in modo da impostare il progetto della monoposto 2012 su basi meno classiche rispetto alle monoposto che l'hanno preceduta. Per questo ruolo si sono fatti i nomi più fantasiosi, dopo che Adrian Newey ha declinato l'offerta che gli era arrivata dal Cavallino. In questo caso si tratterebbe di un progettista ancora giovane, ma già della vecchia guardia, capace di disegnare una monoposto intera da solo. Di chi stiamo parlando? Lo scopriremo nei prossimi giorni: un fatto è sicuro. Domenicali non vuole affidare tutto il potere tecnico nelle mani seppur esperte di Pat Fry, per cui alcuni innesti saranno indipendenti dalle scelte dell'inglese, ma utili a far crescere il potenziale e la concorrenza di idee all'interno del Reparto Corse. In attesa di ulteriori colpi di mercato, aspettiamo che Daraker lasci la Gran Bretagna per venire in Emilia Romagna. Il bravo Alberto Antonini di Autosprint è stato il primo a portare alla luce il colpaccio della Ferrari, anticipando anche il comunicato ufficiale del Cavallino che è previsto prima di Silverstone.

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