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La Ferrari cerca l'uscita dal (wind) tunnel

Alonso in Corea ha scelto un assetto troppo scarico? Per battere Vettel servono sviluppi tecnici che funzionano

Fernando Alonso ha perso la testa del mondiale piloti a Yeongam: allo spagnolo non è bastato un terzo posto per difendere la supremazia iridata nei confronti di Sebastian Vettel. Lo avevamo scritto a commento del Gp d’Italia che lo spagnolo sbagliava a considerare Lewis Hamilton il vero rivale per il titolo mondiale e i fatti ci stanno dando ragione. Sei punti da recuperare sul tedesco non sono molti, specie in una stagione che ha vissuto continui ribaltamenti dei valori e frequenti colpi di scena, ma l’andamento del campionato, proprio da Monza in avanti, mostra uno scenario piuttosto inquietante per la Ferrari. RECUPERATI 10 PUNTI A GP Sebastian Vettel ha totalizzato 75 punti in quattro gare: dopo lo zero del Gp d’Italia ha infilato una tripletta di successi, mentre Fernando Alonso ha materializzato solo 45 punti. Lo score dello spagnolo è condizionato dall’incidente al via di Singapore: anche lui ha pagato uno zero che adesso pesa come un macigno. Il tedesco ha recuperato dieci lunghezze a Gp nelle ultime tre gare. Sono decisamente troppe, perché delineano un andamento che non gioca a favore della Ferrari. NON BASTA DIFENDERSI Svanito il consistente vantaggio (Fernando ha avuto 40 punti di vantaggio) bisogna analizzare quali possibilità la Rossa ha di ribaltare la situazione: non basta più difendersi, ma è indispensabile andare all’attacco e vincere. Facile a dirsi, complicato da realizzarsi. La F2012 mostra delle carenze in qualifica e i due piloti pagano il dover partire inseguendo e prendendo dei rischi. LA VELOCITA’ NON MANCA Anche questa volta è interessante andare ad analizzare alcuni dati del Gp per capire meglio lo scenario in cui si è disputato: a Yeongam è stato più profittevole puntare sul carico aerodinamico anziché sulla velocità di punta. Le due Red Bull Racing hanno monopolizzato la prima fila con la 19esima e 20esima velocità alla speed trap: Mark Webber ha raggiunto 312,0 km/h, poco meglio di Vettel 311,9 km/h. Le due Ferrari sono state accreditate di 315,5 km/h per Alonso (ottavo) e 315,4 km/h per Massa (nono), mentre Lewis Hamilton con la McLaren (sedicesimo) era a metà strada con 313,7 km/h. ALONSO ERA TROPPO SCARICO? In gara le cose sono cambiate: Vettel e Webber hanno toccato rispettivamente i 283,3 km/h e 283,5 km/h in fondo al rettilineo del traguardo e Massa è stato appena più veloce con 284,8 km/h, mentre è diventata più evidente la differenza di Alonso. Lo spagnolo è arrivato ad un picco di 290,8 km/h. L’asturiano, evidentemente, ha scelto una monoposto più scarica per sperare di fare dei sorpassi, ma questa volta non deve aver fatto la scelta più adatta per il tipo di tracciato, perché con meno carico ha messo leggermente più in crisi di gomme la sua F2012. MASSA ERA PIU’ PRESTAZIONALE E alla resa dei conti era la Rossa di Felipe Massa la più efficace a Yeongam: il brasiliano ha ottenuto il giro più veloce in gara a 205 millesimi da Mark Webber che glielo ha strappato al penultimo giro, mentre Fernando si è fermato a quattro decimi dall’australiano. Non deve stupire il fatto che Vettel in questa lista sia solo quinto: il tedesco stava amministrando la vettura e le gomme nel finale ed è stato scavalcato anche da Sergio Perez. Non sappiamo, quindi, qual sia il valore assoluto della Red Bull che, probabilmente, è rimasto nascosto. LA RED BULL SFORNA NOVITA’ CONTINUE I dati dicono che la Ferrari non è lontana dalla Red Bull Racing, ma ora serve uno sforzo ulteriore per cercare di riprendere la RB8, una monoposto molto complicata per l’integrazione dei flussi che solo adesso sembra esprimere il suo vero potenziale. La squadra di Milton Keynes ad ogni Gp sforna nuove soluzioni che accrescono le prestazioni della monoposto, tipo il Super DRS. Lotus e Mercedes sono impazzite nel cercare di far funzionare il sistema che fa stallare l’ala posteriore, mentre sulla F.1 di Adrian Newey ha funzionato subito. A inizio campionato Vettel e Webber hanno corso anche con configurazioni diverse, perché dove andava bene uno dei due, l’altro entrava in crisi. Adesso, invece, l’accoppiata dei “bibitari” viaggia di conserva. BOCCIATA LA GALLERIA DEL VENTO La Ferrari, invece, ha “recuperato” Felipe Massa: le gare imbarazzanti e ingiudicabili sono un ricordo, sebbene non lontano. Il brasiliano sembra aver cambiato passo e può essere utile alla causa iridata dello spagnolo. La squadra del Cavallino nelle strategie non sta sbagliando niente e sfrutta al massimo il potenziale a disposizione. Però serve un salto di qualità. Fernando lo sta invocando da qualche gara e per il momento non si sono viste novità tecniche clamorose. Anzi, è successo piuttosto di frequente vedere bocciate alcune soluzioni che erano state validate dal lavoro di galleria del vento. RISTRUTTURZIONE DELICATA Oggi il presidente Luca di Montezemolo, parlando a Radio Anch’io su Radio1, ha espressamente ammesso che c’è una discrepanza fra i dati del wind tunnel e la pista, al punto che l’impianto progettato da Renzo Piano verrà chiuso per una ristrutturazione. Sono almeno due anni che la Ferrari soffre in questo campo e vede azzopparsi il suo progetto di crescita. Va anzi rimarcata la clamorosa rincorsa che i tecnici di Pat Fry sono riusciti a realizzare all’inizio dell’estate, quando sembrava che la F2012 avesse colmato i guai di una nascita molto travagliata. TROPPI PEZZI BOCCIATI Dalla ripresa del campionato, dopo la sosta estiva, sono diverse le novità portate in pista al venerdì mattina che sono state bocciate in pista: il problema è serio perché non c’è tempo per recuperare. Tanto più che in questa fase lo sviluppo della macchina attuale si interseca con l’evoluzione della monoposto 2013 e la sgrossatura di quella 2014 che dovrà far debuttare il motore V6 turbo a iniezione diretta. COLONIA NON BASTA AL CAVALLINO La Ferrari va Colonia nella galleria del vento della Toyota (la Casa giapponese ne ha addirittura due che sono gemelle). Si tratta dello stesso impianto dove la McLaren va a validare i suoi pacchetti aerodinamici. Può essere che in Germania si stessero analizzando i progetti futuri, lasciando alla struttura di Maranello l’evoluzione della F2012. E non è escluso che si imponga un breve stop al 2013 per cercare di portare a casa un mondiale piloti che ha visto Alonso leader per buona parte della stagione. LA FIDUCIA DEL PRESIDENTE Per sgombrare il campo da ogni nuvola, il presidente Ferrari ha allontanato anche la minaccia che a Maranello nel 2014 possa arrivare Sebastian Vettel con Adrian Newey. Il capo del Cavallino ha cercato di stabilizzare pilota e staff tecnico che non ci saranno rivoluzioni. Montezemolo vuole motivare gli uomini, ma non basta: occorrono sviluppi efficaci. E nel Raparto Corse già sanno se disporranno di frecce al loro arco o se dovranno sparare con il fucile a tappi…

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