La delusione degli australiani: "Un sacco di soldi perduti"
Il pubblico di Melbourne era già in fila agli ingressi dell'autodromo Albert Park quando il GP d'Australia è stato annullato: "Ci rimborseranno il biglietto, ma volo aereo, hotel e tutto il resto no". "La colpa non è tanto della F1, quanto dello Stato di Victoria che poteva agire in anticipo". Nei supermarket inizia l'accaparramento.

Ventiquattr’ore dopo l’annuncio che ha ufficialmente cancellato il Gran Premio d’Australia, Melbourne è ancora attraversata da molti fan, macchie colorate di “giallo Renault” (ovvero tifosi di Daniel Ricciardo) che spiccano soprattutto sul lungofiume della città australiana, tappa obbligata per chi visita Melbourne.
Complice la minaccia Coronavirus appena percettibile rispetto all’allarme europeo, a tenere banco tra gli appassionati giunti a Melbourne è ancora la delusione per la cancellazione della “loro” gara, un disappunto legato non solo alla decisione in sé, ma anche alle tempistiche con cui è stato comunicato lo stop.
“Molta gente è arrivata qui in aereo – spiegava un appassionato giunto da Perth con un nutrito gruppo di amici – avrebbero potuto avvisarci prima. Anche se ci rimborseranno il biglietto di tribuna, il resto delle spese sono perse".
"Ma oltre a questo c’è l’amarezza per aver appreso dell’annullamento del weekend quando siamo arrivati ai cancelli d’ingresso, pronti con tutto quello che serviva per passare al meglio una giornata in pista. Un volo di quattro ore, Hotel e tutto il resto e poi arrivi li e trovi chiuso”.
Sotto accusa, almeno per il pubblico arrivato a Melbourne, non è tanto il sistema Formula 1, quanto le autorità dello stato di Victoria, accusate di non aver voluto annullare per tempo l’evento facendo arrivare nella città australiana squadre e piloti.
“Ho acquistato i biglietti quando ho visto in televisione che i lavori di allestimento della pista erano completati – ha spiegato un appassionato di Sidney, in divisa Ferrari praticamente completa – a quel punto ho dato per scontato che non ci sarebbero stati problemi".
"Poi ho visto che erano arrivati piloti, squadre, tutto insomma, ero certo al cento per cento che tutto sarebbe stato come al solito”.
La delusione degli appassionati australiani sarà comunque destinata ad attenuarsi nei prossimi giorni, visto il crescente numero di misure preventive varate per contrastare il contagio del virus.
Provvedimenti al momento molto marginali (Melbourne è ancora una città in cui si svolge una vita ordinaria), ma gli indizi di un crescente allarme iniziano ad essere visibili.
Mascherine e prodotti disinfettanti esauriti, insieme alla ‘solita’ carta igienica che a quanto pare sta molto a cuore agli australiani.
Solo in un quadro di maggior allarme la decisione di annullare il Gran Premio di Formula 1 diventerà una scelta comprensibile, anche per chi oggi è ancora deluso per non aver potuto assistere al maggior evento motoristico dell’anno per il motorsport australiano.
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