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Formula 1 GP del Qatar

F1 | Isola: "Coinvolgiamo anche le moto per i circuiti nuovi"

Il direttore di Pirelli Motorsport nel commentare i fatti del GP del Qatar lancia una proposta: "Se nel calendario entra un tracciato nuovo è giusto che prima del debutto lo vedano non solo chi è impegnato in F1, ma anche la FMI e la Michelin, oltre chi ha disegnatol'impianto. Si potrebbero deliberare scelte che vadano bene per due e quattro ruote". I tecnici della Casa milanese, intanto, hanno portato alla Bicocca alcune gomme di Lusail per fare analisi più approfondite.

Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, in conferenza stampa con i team principal

La Pirelli non considera chiuso il Gran Premio del Qatar: i tecnici della Casa milanese hanno spedito alcune gomme usate ieri a Lusail al quartiere generale della Bicocca dove c’è il reparto R&D per proseguire le verifiche di laboratorio utili a capire cosa sia successo durante il weekend qatariota, quando si sono registrate delle micro-fratture che hanno generato delle separazioni nelle spalle.

Il fornitore unico di F1 vuole trovare tutte le risposte alle domande emerse nella trasferta a Doha, mentre è pronto ad ufficializzare il rinnovo di FIA e FOM per i prossimi anni, dando una giusta continuità al serio lavoro svolto fino a oggi.

L’allarme è scattato dopo le qualifiche del venerdì, quando gli ingegneri Pirelli avevano iniziato l’analisi a campione di alcuni pneumatici, riscontrando nel laboratorio mobile le micro-fratture che potevano dare origine a delle perdite di pressione. Solo il microscopio aveva permesso di osservare il problema che nasceva dalle forti sollecitazioni causate sui cordoli piramidali scelti per delimitare il rinnovato impianto.

Pirelli ha subito coinvolto la FIA e per evitare qualsiasi pericolo per i piloti, hanno deciso insieme di limitare la vita dei treni di gomme nuovi a 18 giri, vale a dire la distanza che era stata coperta prima di riscontrare le micro-fratture, costringendo di fatto i piloti a una gara con tre soste.

Charles Leclerc, Ferrari SF-23, Esteban Ocon, Alpine A523

Charles Leclerc, Ferrari SF-23, Esteban Ocon, Alpine A523

Photo by: Sam Bloxham / Motorsport Images

I tecnici milanesi sono stato costretti a un durissimo lavoro extra per definire nel dettaglio anche la vita di ogni set già usato, tralasciando nel computo sia il giro di lancio che quello di rientro, tornate nelle quali i piloti non solo soliti sfruttare i cordoli. Ci si è domandato come mai la Pirelli non abbia messo tutti i concorrenti alla pari, fornendo a tutti dei treni di pneumatici nuovi, visto che il cambio delle regole era avvenuto a evento già iniziato. La risposta non ha tardato ad arrivare: la Casa milanese si porta dei treni di scorta, ma non aveva una disponibilità per rimpiazzare i set usati con uno equivalente della stessa mescola.

Mario Isola, responsabile di Pirelli Motorsport, oltre a voler proseguire l’indagine sulle gomme del Qatar, apre ad un’analisi più ampia: “Dobbiamo migliorare la comunicazione – a spiegato il milanese -, quando ci sono dei cambiamenti a un circuito è necessario che ci sia il coinvolgimento di più parti interessate e non solo della F1. Perché non coinvolgere il mondo della MotoGP, chiamando anche la Federazione Motociclistica e la Michelin, coinvolgendo le persone che hanno progettato la pista. Dobbiamo migliorare la comunicazione per anticipare i problemi”.

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