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Intervista a Binotto: ecco come sarà la Ferrari del futuro

Il team principal Ferrari in una lunga intervista ha spiegato la nuova organizzazione dopo che ha lasciato il ruolo di direttore tecnico e ha dato un chiaro indirizzo sul progetto che porterà la Scuderia a lottare per il mondiale nel 2022. Per l'anno prossimo, invece, si augura di tornare al secondo posto con una SF1000 che avrà un motore nuovo. Sulla Racing Point a Maranello si riservano 24 ore per discutere non di freni mal del concetto di macchina copia.

Laurent Mekies, Sporting Director, Ferrari e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Laurent Mekies, Sporting Director, Ferrari e Mattia Binotto, Team Principal Ferrari

Steve Etherington / Motorsport Images

La Ferrari è un cantiere in fermento, con tante attività aperte (o prossime a partire). Fare il punto della situazione della Scuderia con Mattia Binotto vuol dire spaziare su tanti fronti: dal caso Racing Point allo sviluppo della power unit del Cavallino, dalla firma del Concorde agreement all’organigramma tecnico che opera a Maranello.

Ed è proprio da questo aspetto che inizia una lunga chiacchierata, dall’addio che Binotto è stato costretto a dare al ruolo di Direttore Tecnico. Non deve essere stato facile per un ingegnere che da quando è arrivato a Maranello è stato sempre ‘pane e motori’, ma avere le redini della Scuderia richiede tutte le energie possibili rendendo impossibile rivestire altri ruoli.

“Un anno fa sono entrato nel ruolo di team principal ed ero anche direttore tecnico. È stato un cambiamento improvviso e non ci si riorganizza in un giorno. Vuole dire che l’anno successivo ho comunque mantenuto il contatto con i tecnici e sono stato coinvolto nelle decisioni, diciamo non proprio in tutte perché avevo comunque altri contesti a cui dovermi dedicare, ma sicuramente ero coinvolto. Un anno dopo direi che questo mio cambio di ruolo si è potuto completare, oggi ho delegato le responsabilità tecniche a delle persone indubbiamente capaci, abbiamo individuato dei responsabili delle varie aree che oggi hanno delega, responsabilità e tutto il supporto per poter operare al meglio. Il cambio organizzativo è stato quindi il compimento di un’evoluzione del mio passaggio da direttore tecnico a team principal”.

Quando questa ristrutturazione inizierà a garantire dei passi avanti?
“In realtà il nostro impegno è costante, ma la monoposto non è al livello delle attese. Spero che questa nuova organizzazione possa garantire una spinta in più nell’individuare i problemi”.

E' stata ribadita la fiducia al gruppo: cosa fa pensare di poter essere competitivo nel 2022?
“Ci sono tanti elementi. Il primo: penso che la stabilità e la fiducia negli uomini sia un elemento fondamentale per costruire qualcosa di importante nel futuro, e lo si è visto nel passato. Lo abbiamo vissuto anche in Ferrari alla fine degli anni 90, ma basta guardare cosa hanno fatto le altre squadre: un team di qualità lo si costruisce nel tempo. Ma l’aver dato fiducia non significa che non aggiungeremo alla nostra struttura altri professionisti qualora lo riterremo opportuno, se ci sarà bisogno di rafforzare delle aree in cui oggi ci sentiamo deboli agiremo di conseguenza. Aver confermato chi oggi opera nel team non vuol dire che l’organizzazione rimarrà così com’è in eterno. Questo è un punto di partenza che da fiducia a tecnici che hanno saputo fare delle buone vetture nelle scorse stagioni, indipendentemente dal progetto 2020, credo che conoscenze e capacità ci siano. Un ultimo aspetto è che la Ferrari sta continuando a investire, per esempio nel nuovo simulatore, l’azienda sta mettendo a disposizione della Gestione Sportiva risorse, tempo e la possibilità di fare bene”.

La Racing Point ha tratto vantaggio dalla possibilità di poter avere materiale tecnico Mercedes, come fornitrice di questo materiale la Mercedes avrebbe dovuto essere sanzionata?
“Nel verdetto emesso oggi è stato riconosciuto un aspetto importante che c’è stata un’infrazione del regolamento, che non è stato rispettato. E questo è un punto di partenza molto importante: la penalità inflitta è sufficiente o deve essere allargata? Dobbiamo analizzare il documento di 14 pagine che abbiamo ricevuto poche ore fa, e analizzarlo in tutti i suoi dettagli. Ci sono 24 ore per fare un eventuale appello, come Ferrari ci ragioneremo, ma solo dopo aver letto con cura le 14 pagine. Andare oltre in questo momento non sarebbe corretto. Come Scuderia Ferrari siamo convinti che il processo di copiare un progetto sia sbagliato, non legale. Abbiamo anche scritto alla FIA una nostra lettera in merito alle prese d’aria dei freni oggetto del reclamo presentato dalla Renault. Come Ferrari dobbiamo riflettere se allargare questo concetto all’intera vettura, perché il concetto di copiare, se è vero per le prese d’aria, può essere vero anche per l’intera monoposto. Per ora c’è un punto di partenza con l’ammissione di illegalità sulle prese d’aria dei freni, valuteremo nelle prossime 24 ore il da farsi”.

C’è a Maranello un Direttore Tecnico che tira i fili del progetto?
“La risposta è semplice. Non esiste una squadra con un direttore tecnico che guida l’intera area tecnica. In Mercedes c’è un responsabile motori che è separato da quello del telaio, magari indipendente dalla parte produttiva. Bisogna capire cosa si intende per direttore tecnico: se ci riferiamo al telaio, noi abbiamo due persone che sono Enrico Cardile e Simone Resta, che si occupano di sviluppo delle prestazioni e dello chassis engineering, vale a dire realizzare la vettura una volta definite le linee guida”.

E' pentito di non poter cambiare le regole per la stagione 2021?
“Quando abbiamo discusso durante il periodo di lockdown credo che non avessimo delle alternative come motorsport in generale, non come Ferrari. C’era una crisi evidente con grandi difficoltà economiche, non si poteva fare finta di nulla. Credo che abbiamo la responsabilità, anche come Scuderia, di guardare al bene del nostro sport. La F1 festeggia in questo weekend i 70 anni, e la Ferrari ne ha sempre fatto parte e ne farà parte anche nei prossimi anni. Quello che è stato trovato è un compromesso che, giusto o sbagliato che sia, è il migliore che si potesse trovare in quel momento. È chiaro nell’immediato non ci garantisce certo un vantaggio, visto che ci limita nelle possibilità di sviluppo in vista del 2021, ed abbiamo dovuto anche posticipare i nuovi regolamenti di un anno. È stata una decisione inevitabile, non un compromesso, perché essendoci fermati per nove settimane non ci sarebbe mai stato il tempo necessario per realizzare una nuova monoposto completa da poter utilizzare la prossima stagione”.

Questione Racing Point: perché la FIA non è intervenuta di sua iniziativa piuttosto che attendere il reclamo di una squadra? Qual è la posizione Ferrari in merito?
“In F1 c’è la possibilità di presentare un reclamo, e la Renault è stata la prima ad averlo fatto. Credo che per protestare la Renault avesse degli elementi che gli assicuravano concretamente la possibilità di presentare un reclamo attendibile, sono stati i primi ad aver avuto degli elementi e quindi…bravi a loro da questo punto di vista. È chiaro che la FIA dovrebbe monitorare la regolarità del campionato, ma è anche vero che i team sono più strutturati per poter svolgere certe analisi. Non credo che sia un motivo di demerito per la FIA, l’importante è che una volta presentato un reclamo ci sia un giudizio corretto, e su questo ho piena fiducia”.

Ma una macchina giudicata due gare fa come ‘non regolare’, come può partecipare ai Gran Premi successivi avendo pagato solo una multa?
“Abbiamo 24 ore per decidere cosa faremo. È stata ammessa una violazione delle regole, ma non voglio dire ora cosa intendiamo fare”.

Quanto preoccupa non poter sviluppare la power unit?
“Mi preoccupa la power unit come mi preoccupa il telaio e ogni altra area che non riteniamo all’altezza delle nostre aspettative. È vero che il nostro motore è il meno potente, ma non è distante da Renault e Honda, penso che queste tre power unit siamo molto vicine tra loro. Ce n’è solo una che sta facendo la differenza, con un vantaggio che io giudico elevato considerando che nel resto del campo c’è invece una convergenza. Questa settimana abbiamo ricevuto una nuova direttiva tecnica in merito alla power unit, a conferma che il tema è complesso e necessita ancora di chiarimenti. Noi continuiamo a lavorare: quest’anno potremo fare poco, ma per l’anno prossimo avremo l’opportunità di portare in pista una power unit nuova sulla quale stiamo lavorando intensamente a Maranello. Nel frattempo è importante che la FIA chiarisca ulteriormente un regolamento ancora molto complesso”.

Alla luce delle prime quattro gare, come mai Vettel rende meno rispetto a Charles? È una questione di stile di guida o di motivazione vista la sua situazione contrattuale?
“Credo che ci siano diversi elementi. Non è giusto fare un solo fascio, perché non tutte le gare sono state uguali. Se penso all’ultimo Gran Premio indubbiamente non si è trovato a suo agio con la vettura, sicuramente ha perso tempo al venerdì per problemi di affidabilità e quindi sono curioso di vedere in questo weekend quale sarà la prestazione di Sebastian. Credo sia in difficoltà in alcuni momenti, ma va elogiata la prestazione di Charles, un ragazzo giovane sul quale la Ferrari ha investito e a cui abbiamo prolungato il contratto. Credo che stia guidando molto, molto bene, e questo credo che vada sottolineato”.

Se un team è stato sanzionato perché ha copiato delle soluzioni tecniche, credi che sanzionabile anche chi si è confermato disponibile a farsi copiare?
“Siamo stati tutti a scuola: di solito se c’è uno studente che copia è perché ce n’è un altro che gli passa il compito. Detto questo, non so quali siano stati gli accordi, ma noi su questo aspetto al momento siamo molto esterni. Abbiamo preso atto del reclamo presentato della Renault, ed abbiamo visto il verdetto della FIA. Ma indipendentemente da tutto, per noi copiare non va bene”.

C’è stata una rottura personale con Toto Wolff?
“Non sono abituato a parlare degli altri team, mentre ad altri piace. Ho letto alcune dichiarazioni di Toto e mi sono dispiaciute, ma credo che non ci sia niente di fondamentalmente sbagliato fra noi due, a livello personale non c’è niente da segnalare. Sono tutti temi professionali. Si discuti su argomenti che fanno parte del nostro mestiere, del nostro sport e dei nostri ruoli. Accetto le sue critiche, ma non vuole dire che le condivida”.

La SF1000 a quali traguardi potrà ambire nel 2021 con i vincoli di regolamento?
“Rispetto ad alcuni mesi fa ci sono delle limitazioni che non si possono negare. Il motore potrà essere rinnovato in vista del prossimo anno, e questo è un buon punto di partenza anche se già in questa stagione abbiamo delle limitazioni in merito al numero di ore in cui si può lavorare al banco. Arriverà un propulsore nuovo ma avremo meno opportunità di sviluppo rispetto a quelle che avremmo avuto in una situazione di totale libertà. Il telaio è in gran parte congelato, potremo solo fare due modifiche che abbiamo già deciso. L’aerodinamica rimane libera, ma anche qui si è ridotto del 20% l’utilizzo della galleria del vento. Ci sono delle limitazioni che hanno un impatto su un progetto che oggi ha uno svantaggio prestazionale rispetto ai migliori. Credo che da parte nostra si potrà migliorare, ma ambire a poter battere la Mercedes credo che sia in qualche modo sbagliato, perché oggi il divario è enorme considerando che siamo in Formula 1. Però il secondo posto deve essere considerato assolutamente un obiettivo possibile”.

È più facile che l’Inter vinca l’Europa League o la Ferrari un GP?
“Visto che l’Europa League si concluderà a breve, iniziamo con vincere quella. E da lì in poi cercheremo di vincere anche un Gran Premio”.

Sorprende che alla Racing Point sia stata data una penalità in un Gran Premio e solo una reprimenda nei successivi?
“Sì è sorprendente, non fa chiarezza. Non è pensabile che una gara sei illegale e quelle dopo no”.

Farete proteste sul concetto vettura della Racing Point?
“Non è da escludere”.

E' la Ferrari oggi la monoposto più in regola, considerando il regolamento con molte zone grigie?
“Più che una zona grigia è una zona nera. C’è stato un verdetto di condanna, non condivido l’idea della zona grigia. In realtà la zona grigia è quella che ogni concorrente cerca di sfruttare al meglio per cercare delle prestazioni. Oggi credo che noi, come Ferrari, cerchiamo di essere sicuramente ligi al regolamento e non ci stiamo prendendo dei rischi. Questo è un punto che ti posso confermare”.

La vicenda di Racing Point non giova di sicuro alla Formula 1. Qual è lo stato di salute della categoria?
“Se parliamo di stato di salute della Formula 1 ci sono due elementi importanti da valutare, ed entrambi riguardano un futuro non troppo lontano: il Concorde agreement ed i regolamenti 2022, una stagione che è ormai dietro l’angolo, visto che già dal prossimo mese di gennaio saremo impegnatissimi su questo progetto. Sono due aspetti importanti, visto che il nuovo Concorde agreement garantirà maggiori risorse i team più piccoli, ed il nuovo regolamento porterà benefici sul fronte delle spese. Nel suo complesso credo che sarà un passaggio importante per la Formula 1, ci sarà più spettacolo, più competitività, spero un pacchetto che incontrerà anche il favore dei tifosi. È vero che in questo momento la situazione non è delle migliori, ma guardando al futuro sono ottimista”.

Tombazis ha detto che la FIA cercherà di inserire delle regole per evitare che ci siano repliche della Mercedes in griglia: vi rassicura?
“No, non abbastanza. È importante, ma bisogna chiarire nel presente, poi si penserà al futuro”.

A che punto siete per il rinnovo del Concorde agreement?
“Siamo pronti a firmare, c’è una scadenza suggerita da Formula 1 e fissata 12 agosto, da parte nostra ci sono piccoli ritocchi da un punto di vista legale ma siamo pronti a firmare contenti di farlo, perché favorisce i piccoli team e riconosce il valore della Scuderia Ferrari per la Formula 1 nell’arco di settant’anni”.

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF1000, Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Charles Leclerc, Ferrari SF1000, Daniil Kvyat, AlphaTauri AT01

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 si ritira dalla sessione

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 si ritira dalla sessione

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 si ritira dalla sessione

Sebastian Vettel, Ferrari SF1000 si ritira dalla sessione

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari

Sebastian Vettel, Ferrari

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari

Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Musi della Ferrari SF1000 di Charles Leclerc

Musi della Ferrari SF1000 di Charles Leclerc

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

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