F1 | Incendio Ferrari: i commissari replicano alle critiche
Dopo il GP d'Austria i commissari di percorso sono stati criticati per i ritardi nel soccorrere Carlos Sainz mentre le fiamme avvolgevano la Ferrari dello spagnolo. Ecco la loro replica.
Foto di: Andy Hone / Motorsport Images
Il Gran Premio d’Austria di Carlos Sainz jr. è finito in anticipo quando, a pochi giri dalla conclusione, il motore della sua Ferrari F1-75 è esploso avvolgendo il retrotreno della monoposto nelle fiamme.
Sainz, che nel momento della rottura era in scia a Max Verstappen, ha accostato la sua vettura in una via di fuga in salita, ma ha avuto difficoltà ad uscire dalla sua Ferrari perché con la monoposto in folle questa procedeva a marcia indietro.
Lo spagnolo ha così vissuto secondi concitati quando le fiamme hanno iniziato ad avvolgere anche l’abitacolo della vettura e subito dopo la gara ha spiegato come i soccorsi sarebbero dovuti accorrere con maggiore rapidità.
“Stavo chiamando i commissari per aiutarmi, per mettere qualcosa sulle gomme per evitare che l'auto scivolasse indietro, ma credo che l'intero processo sia stato un po' lento. Ad un certo punto c'era così tanto fuoco che ho dovuto darmi una mossa e saltare fuori autonomamente. Credo che proprio in quel momento sia arrivato il primo commissario e abbia fermato la macchina".
Quanto avvenuto a Sainz ha scatenato un dibattito e la squadra di sicurezza ufficiale del circuito austriaco ha scelto di rilasciare una dichiarazione in cui spiega come tutte le procedure sianoo state seguite correttamente, anche se è sembrato diversamente.
In primo luogo è stato evidenziato come i commissari di gara non sono autorizzati a intervenire in caso di incidenti fino a quando non hanno ricevuto il via libera dal direttore di gara.
"Dopo il terribile incidente di Jules Bianchi nel 2014, le regole della FIA relative ai recuperi e agli interventi in pista sono state drasticamente inasprite", si legge nel comunicato.
"L'intervento è consentito solo dopo le istruzioni della race control. Da un lato questo aumenta naturalmente la sicurezza dei piloti e dei commissari, ma dall'altro ha lo svantaggio che gli interventi richiedono un po' più di tempo".
I commissari spostano la vettura di Carlos Sainz, Ferrari F1-75
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
I commissari hanno anche spiegato l’intervento effettuato per domare le fiamme sulla Ferrari dello spagnolo.
"Si sono verificate diverse circostanze sfortunate. Il luogo in cui Sainz ha parcheggiato la Ferrari non era visibile dalla tribuna dei commissari. Hanno ricevuto via radio l'ordine di recarsi alla vettura con gli estintori e, quando hanno visto la situazione, hanno deciso di far intervenire l'autopompa”.
"Questa decisione doveva essere presa in pochi secondi e, a posteriori, è stata assolutamente corretta. Se ricordate l'incidente di Romain Grosjean, in una situazione del genere gli estintori portatili non sono assolutamente sufficienti. Pertanto, l'estintore è stato spento e l'auto è stata lasciata, e ciò ha portato a quella sfortunata immagine in TV del commissario che "scappava".
"Un altro problema è stato che Sainz, comprensibilmente, si è innervosito nel veicolo e ha frenato troppo presto. Il cuneo ha dovuto essere spinto sotto la vettura in movimento, il che ovviamente ha reso il tutto estremamente difficile. Tuttavia, grazie alla resistenza del cuneo, il veicolo si è fermato vicino al guard rail. In seguito, è stato possibile spegnere l'incendio con l'estintore".
I commissari hanno poi ammesso come sia sempre possibile migliorare il modo in cui vengono gestite le operazioni, ma sono convinti di non aver fatto nulla di sbagliato in termini di procedure adottate per affrontare l'incendio.
"Naturalmente, a posteriori, quando si guardano le immagini televisive e le registrazioni delle telecamere della pista, si scoprono cose che devono essere migliorate. Ne discuteremo anche internamente e con i nostri collaboratori".
"Ma in questa situazione eccezionale, perché anche per noi un incendio non è un evento quotidiano, i commissari hanno reagito bene complessivamente”.
"Abbiamo avuto un'autopompa sul posto in meno di 30 secondi, il che avrebbe messo sotto controllo un incendio a rapida propagazione. Dopo l'incidente di Grosjean, per noi è molto importante avere subito a disposizione un grande "potere estinguente" per proteggere il pilota nel miglior modo possibile”.
"Un altro veicolo di emergenza era già pronto e un terzo stava arrivando. Anche se Sainz non fosse uscito da solo dal veicolo, saremmo stati in grado di proteggerlo nel miglior modo possibile”.
"Siamo un team di appassionati di motorsport che sacrificano il loro tempo libero per gli allenamenti e le esercitazioni al fine di fare del nostro meglio per la sicurezza in pista durante questi eventi. Prenderemo questo incidente come un'opportunità per migliorare ulteriormente".
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