F1 | In Mercedes è tornata l'euforia: Wolff ci crede di nuovo
Wolff è convinto che la W13 abbia fatto un concreto passo avanti dopo aver limitato il porpoising. La seconda fila di Russell è commentata positivamente: "Ora possiamo sviluppare la macchina. Credo che ci riprenderemo". George in gara vede la Red Bull davanti, ma considera la freccia d'argento già alla portata della Ferrari. L'entusiasmo sembra contagioso, ma sarebbe meglio tenere i piedi per terra.
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
C’è una certa euforia in Mercedes. La miglior qualifica stagionale di George Russell e della squadra si è conclusa con una quarta posizione a 0”643 dal poleman Charles Leclerc. Rispetto al gap di 0”829 accusato a Miami o a quello di nove decimi di Melbourne e Jeddah è in effetti un passo avanti, ma ad una prima analisi non tale da giustificare una così grande ondata d’ottimismo.
I motivi dietro l’entusiasmo Mercedes sono tre: l’aver ritrovato la via d’uscita da una crisi durata più di due mesi, la consapevolezza di poter iniziare lo sviluppo del progetto W13 dopo essersi messi alle spalle il problema del porpoising, e la fiducia nella performance in gara, che fa ben sperare in vista di domani.
Toto Wolff, Team Principal e CEO del team Mercedes
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
“Abbiamo fatto un solido passo avanti – ha commentato dopo le qualifiche Toto Wolff – ora sappiamo di poter sbloccare la performance della monoposto. Le altre squadre hanno potuto continuare a sviluppare le proprie macchine, mentre noi siamo stati alle prese con il problema del saltellamento. Ora finalmente possiamo riprendere lo sviluppo regolare, capire le gomme ed il setup corretto della vettura. Credo che ci riprenderemo”.
Vista con questa prospettiva l’euforia Mercedes appare più comprensibile, perché quanto visto a Barcellona è un passo avanti che comunque non assicura a Mercedes di poter pensare in grande.
George Russell, Mercedes
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
Eppure, Russell in grande ci pensa, escludendo solo Verstappen dalla lista dei contendenti in vista della gara di domani: “Sarà una corsa caotica con molti pit-stop. Max sul passo gara sembra molto più veloce di tutto il resto del gruppo, ma penso che abbiamo una vera possibilità contro le Ferrari, a meno che non abbiano trovato dei miglioramenti dall'oggi al domani, penso che saremo nel mix con loro. Lotteremo per il podio”.
L’euforia per l’ottima qualifica, che ha visto Russell precedere Hamilton di 0”119, può essere motivo di una grande spinta di ottimismo, ma comunque George non è il solo nel box Mercedes a credere che le migliori chance arriveranno domani.
Lewis Hamilton, Mercedes W13
Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images
Anche Hamilton ha mostrato un buon sorriso, ma con i piedi ben saldi per terra.
“Siamo nella stessa posizione in cui ero nell’ultima gara – ha spiegato – ma stiamo progredendo, è evidente. Non saltellare più fa un grande, enorme differenza, c’è ancora qualcosa in termini di porpoising alla curva 3 e 9, ma molto meno accentuato di prima. Vediamo finalmente la luce, siamo stati anche i più veloci in Q2”.
Altra cosa è però il confronto interno, che ancora una volta si è concluso a favore di Russell. “Il mio compagno di squadra è quarto – ha chiarito Hamilton - quindi significa che la macchina dovrebbe essere almeno terza o quarta, mentre io oggi non sono andato oltre la sesta posizione. Sono ancora alle prese con la macchina, e non so ancora come risolvere il problema, semplicemente non sento il retrotreno come vorrei, ma ora possiamo lavorare in modo diverso, e credo che riuscirò ad adattarmi”.
Lewis Hamilton, Mercedes W13
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
Le aspettative Mercedes mettono ancora più pepe in vista della gara di domani. Wolff non vuole spingersi troppo in avanti, per lui la vera notizia del weekend è aver finalmente risolto il problema dei saltellamenti.
“Ora capiamo – ha concluso Toto – è un effetto aerodinamico che si crea con l’oscillazione del fondo, ma è stato tremendamente difficile arrivare ad una soluzione in modo scientifico. Il team di Mike Elliot e Jarrod Murphy ce l'ha fatta, che dire è... fantastico”.
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