F1 | Imola apre ai privati? E' Domenicali che indica la strada
Nel paddock del GP d'Italia si è parlato della F1 all'Enzo e Dino Ferrari anche nel 2026 a "risarcimento" della gara saltata nel 2023 per l'alluvione. Il discorso, però, potrebbe non fermarsi lì, visto che il capo del Circus ha ipotizzato un ampliamento delle figure coinvolte anche al privato. E si possono aprire scenari interessanti e inediti.
Stefano Domenicali, CEO di Formula 1
Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images
Nel paddock di Monza durante il weekend del GP d’Italia si è anche parlato di Imola. Il Gp del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, come quello tricolore, sono nella delicata fase dei rinnovi di contratto con F1, visto che entrambe le gare italiane andranno in scadenza l’anno prossimo.
Angelo Sticchi Damiani, presidente di ACI Italia, è impegnato nelle trattative per chiudere il primo step che è la conferma del tempio della velocità nel calendario dei GP: i lavori svolti sulla pista con il nuovo asfalto e quelli per l’accesso sicuro del pubblico con quattro sottopassi rifatti, sono la testimonianza di un impegno che spinge il promotore ad ammodernare con investimenti molto importanti tribune e servizi per rispondere alle richieste della FOM che pretende strutture adeguate alle esigenze della F1 moderna.
Monza, quindi, si trasformerà presto di nuovo in un cantiere per completare l’altro pezzo del progetto che potrebbe dare allo storico impianto brianzolo il tanto atteso rinnovo. Il tema è la sostenibilità del GP d’Italia: con il successo di Charles Leclerc con la Ferrari c’è stato l’afflusso record di 335 mila persone. Un bagno di folla che, però, non basta a coprire l’impegno economico dell’appuntamento tricolore, fra lavori di aggiornamento, fee da riconoscere a F1 e organizzazione della gara. È evidente che serve il supporto finanziario del Governo, come del resto avviene per gli altri 23 GP in calendario.
Uno studio della Fondazione CENSIS ha certificato l’indotto: 142 milioni di euro, una cifra importante che porta una ricaduta economica positiva sul territorio e che potrà essere ulteriormente incrementata nel futuro.
Marco Panieri, Sindaco di Imola, con Gian Carlo Minardi nel paddock del GP d'Italia a Monza
Foto di: Motorsport.com
Per il momento Imola si mette in scia all’Autodromo Nazionale, ma anche per l’Enzo e Dino Ferrari i tempi si fanno stretti. Anche se non c’è alcuna informazione ufficiale sarebbe emersa la volontà di F1 di prolungare il contratto di Imola al 2026, facendo un prolungamento che vale da “risarcimento” al GP 2023 non disputato per l’alluvione. Sarebbe un… tassello strategico per avere l’opportunità di costruire un business plan, magari diverso da Monza, per puntare alla stesura di un nuovo accordo con F1.
“Bisogna capire se il sistema Paese è in grado di supportare due GP o se uno dei due promotori sarà in grado di raccogliere degli investimenti a livello privato – ha detto Stefano Domenicali, presidente e CEO di F1 nella cornice del GP d’Italia –. Difficile, ma non impossibile. Affronteremo con Sticchi Damiani il tema dei due Gp e vedremo che direzione prendere”.
Dunque c’è un’apertura alla doppia gara tricolore da parte di un manager che è nato a Imola e vive a Monza quando non è a Londra e il discorso pare sia più orientato su Imola che sull’Autodromo Nazionale. I 25 milioni che vengono versati a F1 sono erogati dal sistema pubblico in una mutua collaborazione che vede coinvolto il Governo con l’Istituto per il commercio con l’estero e il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, insieme alla Regione Emilia Romagna e il Con.Ami per un contributo di 18 milioni, mentre il resto è coperto da ACI Italia che ha anche i costi organizzativi della gara gestita da Formula Imola.
Tenuto conto che l’introito di F1 è destinato a crescere anno per anno, è facile pensare che ci possa essere l’affiancamento del privato a sostegno di attività capaci di incrementare il business nella settimana del Gran Premio. Come? È tutto da scoprire. Al momento l’attivissimo sindaco di Imola, Marco Panieri, non scuce una parola, consapevole di giocare una partita complessa, ma se Domenicali ne ha parlato è perché vede possibile un inserimento del privato in un sistema pubblico che ha bisogno di sostegno per sopportare i costi.
Monza e Imola, quindi, non dovranno entrare in guerra una contro l’altra, ma dovranno trovare le strade migliori per garantirsi una continuità nel futuro. L’ACI Italia dà priorità alla gara nel tempio della velocità, ma Imola potrebbe trovare gli strumenti per meritarsi un rinnovo.
I due GP non si pestano i piedi a cominciare dal bacino d’utenza: oltre il 70% degli spettatori dei 335 mila fan presenti a Monza sarebbero stranieri (non solo svizzeri che arrivano dal vicino Canton Ticino…) a riprova della capacità attrattiva per creare un importante indotto sul territorio. A Imola i numeri quasi si invertono perché sono gli italiani a essere circa l’80%, per cui sarebbe logico invertire le due denominazioni. Battute a parte, l’Enzo e Dino Ferrari è disposto a fare degli investimenti per arrivare nel 2027 a una capienza di 150 mila spettatori al giorno (contro i 90 mila di oggi) se ci saranno le condizioni per rendere il GP sostenibile.
Chi dava l’appuntamento emiliano romagnolo morto a fine contratto forse si è sbagliato: c’è ancora una fiammella accesa che è da tenere viva. Quando l’Italia delle contrade esce dai campanilismi per fare sistema, tirando tutti dalla stessa parte, è capace di costruire progetti impensabili. Gli Stati Uniti hanno tre GP e l’Italia potrebbe tenerne due…
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