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Il flussometro funziona con gli ultrasuoni

Il sofisticato sistema della Gill Sensors per il controllo del consumo soffre temperature elevate e vibrazioni

Charlie Whiting, direttore di prova dei Gp di Formula 1, difende la Gill Sensors, la società che fornisce ai team il flussometro, lo strumento attraverso il quale la FIA può controllare in modo istantaneo il consumo di carburante, che non deve mai superare i 100 kg/h quando la power unit supera il regime di rotazione di 10.500 giri. MERCEDES E RED BULL RICHIAMATE Durante il Gp d'Australia, che ha aperto il mondiale 2014, la FIA aveva invitato Mercedes e Red Bull Racing di rientrare nei parametri di consumo perché i dati letti dai commissari tecnici indicavano dei picchi fuori dalla norma. LA SFIDA DI MILTON KEYNES Il muretto delle frecce d'argento ha recepito il messaggio, ordinando a Nico Rosberg di ridurre il passo (il tedesco, del resto, era in testa alla corsa con la W05 e aveva un grande margine di vantaggio, per cui non ha risentito del rallentamento), mentre la Red Bull Racing ha disatteso l'indicazione ritenendo che il flussometro montao sulla RB10 di Daniel Ricciardo non funzionasse a dovere e, quindi, preferiva controllate i consumi con i dati di iniezione rilevati della propria telemetria. SISTEMA A ULTRASUONI Ma come è possibile che ci sia una disparità di lettura dei consumi da una macchina all'altra considerato che l'Ultrasonic Fuel Flow Meter è uguale per tutti e viene fornito dalla FIA? La domanda è lecita se si considera che la Gill Sensors è orgogliosa di aver messo a punto un sistema che ha superato brillantemente i test di omologazione predisposti dalla Federazione Internazionale con appena lo 0,2% di tolleranza. IMPIANTO MOLTO COMPLICATO E, allora, dove sarebbero nati i problemi visto che nelle prove libere del venerdì erano state numerose le monoposto che avevano accusato dei seri problemi nella lettura dei dati di consumo? Intanto bisogna dire che il flussometro è frutto di un sistema molto sofisticato: i misuratori ad ultrasuoni utilizzano per la rilevazione del flusso alcune particolari fenomenologie connesse alla propagazione di onde ultrasonore attraverso un fluido in moto, che in questo caso è la benzina. NEI TEST FUNZIONA BENISSIMO Nei test svolti in laboratorio il flussometro della Gill Sensors ha mostrato un'affidabilità sorprendente, mentre montato sulle nuove monoposto di Formula 1 ha mostrato dei limiti. Come mai? L'impianto è dotato di una piattaforma elettronica di nuova concezione, che integra il flussometro, e consente allo strumento di misurare la portata di carburante a 10 Hz (dieci segnali al secondo). PERICOLO TEMPERATURE E VIBRAZIONI Evidentemente l'Ultrasonic Fuel Flow Meter va in crisi quando è sottoposto a temperature troppo elevate o oltre una certa frequenza di vibrazioni. E siccome ciascuna power unit lavora in condizioni molto diverse, non è facile trovare un impianto che soddisfi le esigenze di tutti i costruttori. La questione, quindi, è molto complessa e non è di facile soluzione: a rendere più difficili le cose, infatti, è stata la limitazione dei test. Evidentemente certe prove al banco non sono probanti per mettere alla frusta il flussometro, mentre le debolezze del sistema emergono quando il misuratore di consumo è montato sulle monoposto. LA FIA E' INFLESSIBILE La FIA ha deciso che l'Appello della Red Bull Racing alla squalifica di Daniel Ricciardo nel Gp d'Australia verrà discusso il 14 aprile a Parigi: nel frattempo si disputeranno altri due Gp. Quale sarà l'atteggiamento della Federazione Internazionale? Comprensivo o reppressivo? I TEAM FANNO I FURBI? E quale sarà il comportamento delle squadre? Conoscendo i punti deboli del sistema, infatti, si potrebbero "creare" le condizioni per mettere in crisi il dispositivo e per provare a trarne un (piccolo o grande) vantaggio. Siamo sicuri che in pochissimo tempo il mondo della Formula 1 saprà trovare una soluzione accettabile per tutti, ma nel frattempo agli appassionati rimarrà il dubbio che qualcuno possa aver beneficiato dei guasti veri o presunti che fossero...

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