F1: i piloti spingono per cambiare i punti di penalità
Dopo la controversa penalità di due punti inflitta da Hamilton a Sochi e poi revocata i piloti della F1 hanno discusso per cambiare le modalità di assegnazione chiedendo di sanzionare solamente i casi più gravi.

A Sochi, i Commissari Sportivi della FIA hanno ritenuto che Lewis Hamilton avesse condotto le prove di partenza al di fuori della zona designata e gli hanno inflitto due penalità da cinque secondi ciascuna più due punti di penalità sulla sua patente.
Questa sanzione ha portato Hamilton ad un totale di 10 punti di penalità sfiorando così il limite di 12 che, qualora fosse stato toccato, lo avrebbe costretto a saltare una gara.
Tuttavia, dopo una discussione tra il team della Stella ed i commissari sportivi, questi ultimi hanno deciso di revocare i due punti di penalità al sei volte campione del mondo perché la Mercedes ha affermato di aver indotto in errore Hamilton consentendogli di effettuare le prove di partenza oltre l’uscita dei box.
La vicenda ha dato il via a un dibattito sul sistema e su come alcune infrazioni apparentemente innocue comportino automaticamente la medesima perdita di punti di quelle più evidenti e pericolose come le collisioni o l'eccesso di velocità sotto le bandiere gialle.
Proprio la modalità di attribuzione dei punti di penalità è stato uno dei principali argomenti di discussione durante il briefing dei piloti al GP dell’Eifel.
“Ho sollevato la questione nel corso della riunione. Credo che questa modalità debba essere rivista” ha dichiarato Daniil Kvyat.
“Se si provoca un incidente a causa di una manovra pericolosa, e le responsabilità sono evidenti, allora è giusto che si venga puniti con i punti sulla patente, ma per le infrazioni in regime di bandiere blu o tutte le altre stronzate simili non credo si debba procedere allo stesso modo”.
“Non ci troviamo in un parcheggio per i taxi. Dobbiamo essere in grado di spingere sempre al limite. Credo che il sistema debba essere leggermente rivisto”.
Anche il compagno di team di Kvyat, Pierre Gasly, la pensa allo stesso modo: “Non sono un grande fan di questo sistema di penalità Daniil ne ha parlato perché è stato punito per alcune infrazioni che nulla avevano a che fare con la guida pericolosa. Mi sembra un po' strano”.
“Credo che in F1 ci sia un grande rispetto tra tutti. A volte ci si scontra con gli altri piloti, ma questo fa parte degli sport motoristici ed alla fine il rispetto c'è sempre. Non credo che questo sia il modo di affrontare gli incidenti che a volte accadono. Siamo abbastanza grandi e maturi per discutere di queste cose".
Lando Norris ha affermato come il briefing di Sochi si sia rivelato un'utile opportunità per i piloti di esprimere il loro punto di vista.
“Penso, e spero, che i commissari abbiano una migliore visione di quale comportamento meriti una penalità e quale no”.
"Ci sono alcune regole in base alle quali un pilota ottiene punti di penalità quando non dovrebbe. Questi dovrebbero essere assegnati solo per cose che in caso di manovre realmente pericolose o che causano gravi incidenti, oppure con manovre che hanno veramente a che fare con la sicurezza. Penso che la cosa sia stata chiarita, ma dovremo vedere come si comporteranno in futuro”.
Michael Masi, invece, ha rifiutato di commentare questa vicenda: “Le discussioni che si svolgono nel briefing dei piloti rimangono tra i piloti, me ed i team manager. Continueremo ad avere discussioni, buone o meno, sempre all’interno del briefing e io non le voglio commentare”.
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