F1 | Hulkenberg svela: "Ecco com'è nato il mio ritorno"
Nico Hulkenberg torna titolare in F1 dopo 3 stagioni da riserva. Il 35enne ha raccontato com'è nata la trattativa che lo porterà a correre per il team Haas F1 a partire dal 2023.
Sebastian Vettel lascia, Nico Hulkenberg torna. Tra i due, all’anagrafe, un mese di distanza, per il resto una carriera sportiva molto diversa che li ha portati ad un curioso crocevia. A trentacinque anni Hulkenberg ricomincia, e lo fa con un grande entusiasmo figlio della frustrazione maturata nell’arco di diverse stagioni vissute nel ruolo di pilota di riserva, attendendo l’occasione per saltare in macchina.
Ora non ci saranno più telefonate notturne per la convocazione, ad attenderlo c’è la Haas per l’intera stagione 2023, ed il primo assaggio arriverà domani nei test di Yas Marina. Ieri sera Nico si è tolto la maglietta verde dell’Aston Martin, ed oggi è arrivato in pista di buon’ora per la prima conferenza stampa da pilota Haas.
Quando hai avuto la certezza che saresti tornato in pista da pilota titolare?
“Vista la mia storia mi sono imposto di non farmi illusioni fino a quando non fosse stato firmato il contratto, ma diciamo che il mese scorso tutto è diventato sempre più concreto, facendo crescere il mio ottimismo, fino alle ultime due settimane quando ormai non ho avuto più dubbi”.
Come vedi il test di domani? Cosa ti aspetti?
“È un piccolo assaggio ma molto importante considerando che prima del via della stagione 2023 avremo solo tre giorni di test. Voglio farmi un’idea di come funziona la macchina, ma soprattutto familiarizzare con i sistemi, diciamo portarmi un po' avanti con il lavoro. Ho guidato per l’ultima volta una Formula 1 lo scorso agosto dopo la gara di Budapest, quindi dovrò riadattarmi. Credo che il prossimo anno ci sarà forse bisogno di un paio di weekend di gara per arrivare al cento per cento del mio rendimento”.
Sei stato tu a proporti alla squadra o viceversa?
“Ho chiamato io Guenther la scorsa estate”
Cosa ti ha fatto davvero desiderare di tornare? C’è stato anche chi, come Daniel Ricciardo, ha rifiutato la proposta di correre con questa macchina.
“Non lo so, non sono Ricciardo, sono me stesso e ho ancora la fame di correre, la voglia di essere in Formula 1 che è sempre l'apice del motorsport. È ciò che amo fare, e probabilmente ciò che so fare meglio, quindi solo amore per il motorsport e le corse”.
C’è stato un momento nel corso degli ultimi anni in cui hai pensato che tra te e la Formula 1 era ormai una storia finita?
“Non mi sono arreso, ma devo dire nel 2019 mi sono ritrovato fuori dalla Formula 1 senza però avere un grande desiderio di tornare. Ho disputato qualche gara negli ultimi anni, ma tra alti e bassi è andata avanti così fino alla scorsa estate quando sono tornato nel paddock. Ho assistito a dei weekend di gara e rivedere l’azione mi ha fatto tornare un forte desiderio, e da quel momento sono iniziati i contatti. Nel 2019 credo mi servisse una pausa, ed è stato un bene per me avere del tempo libero per riflettere su alcune cose, credo di aver anche cambiato un po' la prospettiva”.
Nico Hulkenberg, Aston Martin AMR22
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Come immagini il rapporto con Kevin alla luce di qualche vostro precedente?
“Mi aspetto di avere un buon rapporto con lui, in realtà già all’inizio di questa stagione abbiamo avuto modo di metterci tutto alle spalle. L'ho salutato con le sue stesse identiche parole che pronunciò nel 2017 e l'ha trovato abbastanza divertente! Non ho assolutamente alcuna preoccupazione e sono pronto a lavorare con lui, siamo entrambi adulti, ci rispetteremo e gareggeremo per la squadra. Poi siamo entrambi genitori, potremo anche scambiarci consigli sui tipi di pannolini…”.
Hai sempre avuto sostenitori ma anche qualche critico. Cosa credi abbia convinto la Haas a puntare su di te?
“Questa è una domanda per Gunther, i team alla fine scelgono ciò che pensano sia meglio per la loro squadra, si punta sempre ad avere i migliori risultati e ad essere più competitivi. Immagino che abbiano esaminato la mia carriera, le mie statistiche, le gare in cui sono stato chiamato a sostituire altri piloti, e nei colloqui che abbiamo avuto immagino di averli convinti che sono la scelta giusta!”
Pensi che avrai un buon equilibrio tra lavoro e vita privata ora che sei genitore?
“Ho qualche anno in più, il mio equilibrio tra lavoro e vita privata in realtà non è mai stato male, ma ora lo scenario sarà po' diverso. Magari il prossimo anno organizzeremo un piccolo giro del mondo per famiglie…”.
Quando nel 2019 sei rimasto escluso dalla griglia di partenza si è spesso parlato della tua carriera come un percorso che non ti ha mai visto sul podio. Ora però il tuo ritorno è stato accolto con grande favore.
“Non sono sorpreso, credo di aver avuto sempre buoni rapporti con le persone nel paddock, non penso di aver fatto terra bruciata da nessuna parte, alla fine sono un ragazzo semplice. Ho ricevuto molti messaggi dopo l'annuncio, e devo dire che è stato molto bello”.
Il tuo ingresso in Haas coincide con la partenza di Mick…
“Sono cose che avvengono sempre in Formula 1, ogni pilota combatte per la sua carriera, per lo stesso pezzo d’asfalto. Chi ottiene un posto prende praticamente sempre il sedile lasciato libero da un altro pilota, e non vale solo per noi, ma anche ad esempio per gli ingegneri e molti altri ruoli”.
Per i giovani piloti l’obiettivo è sempre quello di diventare campioni del mondo di Formula 1. All’inizio di questa nuova avventura, cosa ti aspetti?
“Beh, resta un sogno, ma credo che si debba essere realisti se si parla di sogni ed obiettivi. Per me il target è massimizzare ciò che abbiamo, a seconda di quanto sarà competitivo il pacchetto con cui saremo in pista. Poi ci possono essere delle circostanze che possono offrire delle opportunità, diciamo il classico giorno fortunato, ma il mio lavoro punterà a garantire alla squadra il massimo ogni weekend, diciamo che non voglio lasciare nulla sul tavolo”.
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