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Horner: "Vogliamo chiarezza su chi è il Costruttore"

Il team principal della Red Bull resta alla finestra in attesa della decisione della FIA sul caso Racing Point, mentre sposa l'abolizione del "quali mode" da Spa: "Penso sia una scelta sensata, c’è un costo enorme associato allo sviluppo di queste diverse modalità di utilizzo delle power unit, e garantirà gare più ravvicinate tra le forze in campo". Albon? "Deve migliorare nel giro secco, ma in gara il suo ritmo è impressionante".

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing

Charles Coates / Motorsport Images

Negli ultimi anni la Red Bull si è spesso ritrovata in prima fila quando c’è stato da discutere un cambiamento regolamentare o anche semplicemente da prendere una posizione nella polemica del momento.

Curiosamente, in un momento in cui nel paddock di Formula 1 si discutono animatamente molti temi ‘caldi’ (caso Racing Point, Patto della Concordia e mappa delle power unit) la Red Bull sembra stare alla finestra intenta ad osservare gli sviluppi delle varie situazioni, ad iniziare dalla questione Racing Point.

“Stiamo seguendo con interesse la corrispondenza che la FIA ci sta fornendo al fine di fare chiarezza sulla definizione di team Costruttore – ha confermato Christian Horner- per la Red Bull, che possiede il cento per cento di due squadre di Formula 1, è un tema di enorme importanza. Questo è incoraggiante, così come lo è la direttiva tecnica di cui si sta parlando questo fine settimana”.

La Red Bull ha una posizione in linea con quelle della FIA in merito alla volontà di obbligare i team ad utilizzare la stessa mappatura di motore in qualifica e gara.
“Sarà un cambiamento che impatterà su tutte le squadre – ha precisato Horner – ma non sappiano ancora quanto. Credo che le mappe in modalità ‘qualifica’ siano state spinte e sviluppate progressivamente nel corso degli anni, e penso che la FIA stia adottando una misura simile a quella presa anni fa in merito al caso dei gas di scarico, quando fu imposto di utilizzare una mappa motore standard per tutto il fine settimana".

"Penso sia una scelta sensata, c’è un costo enorme associato allo sviluppo di queste diverse modalità di utilizzo delle power unit, e penso che se questo provvedimento della Federazione Internazionale riuscirà a garantire gare più ravvicinate tra le varie forze in campo, sarà positivo per tutta la Formula 1”.

Passando ai riscontri emersi della prima giornata di attività in pista sul circuito di Catalunya, Horner si è confermato cautamente ottimista, a conferma del buon momento che sta attraversando la Red Bull:
“La monoposto è sembrata davvero ben bilanciata nelle simulazioni di gara, mentre dobbiamo ancora migliorare un po' la performance nel giro veloce. Stiamo continuando a fare progressi, ma qui a Barcellona abbiamo a disposizione delle mescole diverse (rispetto a quelle utilizzate lo scorso weekend a Silverstone) che su questa pista esaltano maggiormente i punti di forza della Mercedes piuttosto che i nostri".

"Ma in merito alle nostre chance in gara non si sa mai, tutto può succedere, anche perché i long-run ci hanno confermato che siamo sulla strada giusta”.

La fiducia nel potenziale della monoposto è la stessa riposta anche in Alexander Albon, che in questa prima fase di stagione è sembrato l’anello debole del team Red Bull. Ma Horner la vede diversamente, e conferma la stima nel suo pilota:
“Mi piacerebbe vedere entrambe le nostre monoposto nelle prime quattro file dello schieramento. Alex ha solo bisogno di mettere insieme un buon sabato, con una qualifica lineare e senza imprevisti, per il resto il suo ritmo di gara è stato impressionante e ha confermato che in corsa la sua performance non è un problema, anzi, è un punto di forza viste le rimonte di cui è stato capace. Se riuscirà a partire da una posizione vicina alla top-3, allora sarà in grado di essere della partita con chi punterà al podio”.

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