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F1 | Horner: "Se Honda avesse detto di voler tornare, niente progetto Powertrains"

Christian Horner ha spiegato che la Red Bull non avrebbe creato un proprio programma per la realizzazione di Power Unit se avesse saputo che la Honda sarebbe tornata nel campionato a partire dalla stagione 2026.

Red Bull Racing RB18 con il logo Honda

Foto di: Giorgio Piola

La settimana di avvicinamento al Gran Premio di Monaco si è aperta con la notizia dell’accordo tra Honda e Aston Martin per la fornitura di Power Unit a partire dal 2026. Una collaborazione che riporta a tutti gli effetti il marchio del costruttore giapponese in Formula 1 come partner ufficiale, anche se, in realtà, la presenza di Honda nel campionato è al momento assicurata dalla partnership con Red Bull.

Dal 2019 al 2021, infatti, il motorista nipponico ha fornito i motori alla squadra di Milton Keynes, quanto meno fino al ritiro ufficiale avvenuto un anno e mezzo fa. Successivamente, Honda ha sì fornito il proprio supporto alla Red Bull, ma dietro le quinte, tanto che la stessa Red Bull aveva iniziato a programmare il futuro creando la divisione Powertrains, la quale si occuperà della nuova Power Unit per il 2026 in collaborazione con Ford.

Max Verstappen, che ha vinto con Honda i campionati piloti 2021 e 2022 e contribuendo anche alla conquista del titolo costruttori nella scorsa stagione, ha dichiarato che vedere la casa nipponica firmare con Aston Martin sia un peccato.

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, Toyoharu Tanabe, Direttore tecnico F1, Honda, Masashi Yamamoto, General Manager, Honda Motorsport, e il team Red Bull Honda, festeggiano la vittoria

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, Toyoharu Tanabe, Direttore tecnico F1, Honda, Masashi Yamamoto, General Manager, Honda Motorsport, e il team Red Bull Honda, festeggiano la vittoria

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Ai commenti dell’olandese si sono aggiunte anche le dichiarazioni di Christian Horner, il quale ha spiegato che se la Red Bull avesse saputo che la Honda era intenzionata a tornare nel 2026, non avrebbe mai intrapreso un proprio programma per la creazione di Power Unit. Indubbiamente costruire in proprio il motore comporta vantaggi in termini di integrazione tra telaio e Power Unit, ma questo obiettivo poteva essere raggiunto anche firmando un accordo in esclusiva con un costruttore, proprio come avverrà tra Honda e Aston Martin.

"Beh, è certamente una decisione costosa!”, ha spiegato Horner a Motorsport.com.

"Per le prospettive della Red Bull, non siamo più clienti. Per noi avere la Power Unit costruita nelle nostre fabbriche, completamente integrata con il telaio e le sinergie che si creano con gli ingegneri motoristici e del telaio uno accanto all'altro, a lungo termine, comporta vantaggi significativi. Ma non avremmo fatto questo salto se non fosse stato per il ritiro della Honda".

Horner ha aggiunto che la Red Bull dovrebbe essere "grata" alla Honda per aver abbandonato la F1, poiché ciò ha creato più posti di lavoro a Milton Keynes, mitigando le restrizioni imposte dal tetto dei costi implementato nel 2021: "Sotto molti aspetti, dovremmo essere grati a loro per averci dato la spinta per creare il nostro dipartimento motori”.

"I posti di lavoro che ha creato e fornito e, naturalmente, la partnership [commerciale per il 2026] che abbiamo con Ford è particolarmente eccitante per il futuro e per l'impegno della Red Bull e degli azionisti nel progetto. Avremmo preso la stessa decisione sapendo qual è oggi la decisione della Honda? Assolutamente no”.

Jim Farley, CEO di Ford, Mark Rushbrook, direttore del team Ford e Red Bull Racing Christian Horner

Jim Farley, CEO di Ford, Mark Rushbrook, direttore del team Ford e Red Bull Racing Christian Horner

Photo by: Red Bull Content Pool

"Ma l'abbiamo presa e ci siamo impegnati in tal senso e, man mano che la strada intrapresa si è evoluta, sono aumentati i vantaggi per il gruppo a lungo termine", ha aggiunto il Team Principal della Red Bull.

Alla fine del 2022 Red Bull e Honda hanno ripreso i colloqui per una possibile collaborazione per i nuovi motori 2026, i quali prevedono l’abbandono dell’MGU-H: con Porsche il team era giunto anche a un’intesa di massima, ma l’accordo è poi saltato nel momento in cui la casa tedesca si è fatta avanti per essere più di un semplice fornitore, acquisendo quote azionare delle squadre.

Le discussioni si sono concentrate principalmente sui componenti ibridi del motore, in quanto Honda aveva originariamente lasciato la F1 per dedicare risorse e finanziamenti all'elettrificazione della sua linea di auto da strada. Tuttavia, Horner ha citato i "troppi compromessi probabilmente da entrambe le parti" come causa per la rottura delle trattative, prima che la Red Bull utilizzasse il lancio della RB19 a New York per rivelare pubblicamente la collaborazione con la Ford.

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