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Honda: prima del ritiro ci sarà un motore evoluto

Takahiro Hachigo, CEO Honda, ha ammesso che il marchio non ridurrà i suoi sforzi nel tentativo di aiutare la Red Bull a lottare per il titolo mondiale 2021 contro la Mercedes: i giapponesi, infatti, stanno sviluppando una power unit evoluta.

Logo Honda sulla Red Bull Racing RB16

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

La Honda lascerà la F1 alla fine del 2021, ma il Costruttore giapponese non ha alcuna intenzione di ridurre lo sviluppo previsto sulla power unit del prossimo anno. Red Bull Racing e AlphaTauri, infatti, potranno contare su propulsori evoluti che sono già in avanzata fase di sviluppo nel centro ricerche di Tochigi in attesa di trovare un nuovo partner che sia disposto a dargli i motori per il 2022.

I nipponici escono dai GP per destinare le risorse della F1 alla ricerca del carbon free: l’annuncio di venerdì mattina serve a coprire le perdite che il Colosso giapponese ha sopportato per effetto del COVID-19.

Takahiro Hachigo, CEO Honda, ha ammesso che il marchio non ridurrà i suoi sforzi nel tentativo di aiutare la Red Bull a lottare per il titolo mondiale 2021 contro la Mercedes.

"Abbiamo ancora sette gare da disputare in questa stagione - ha detto Hachigo sugli obiettivi a breve termine della Honda in F1 -. L'anno prossimo affronteremo un'altra stagione nella quale faremo il nostro meglio per vincere il mondiale con la Red Bull”.

I problemi di natura aerodinamica della RB16 di inizio stagione associati ai guai di affidabilità emersi sul motore RA620H dopo che è entrata in vigore la mappatura unica, non hanno permesso a Max Verstappen di restare in battaglia per il titolo contro le frecce nere.

La Honda, comunque, è l’unico motorista in F1 che ha vinto nell’era ibrida con due squadre diverse: oltre alle quattro affermazione ottenute dalla Red Bull con il pilota olandese, si conteggia anche il successo di Pierre Gasly con l’AlphaTauri al GP d’Italia di Monza a inizio settembre.

"Nei primi tre anni abbiamo faticato molto, ma ora abbiamo superato quelle difficoltà - ha aggiunto Hachigo, senza citare il periodo con la McLaren - e poi siamo stati in grado di meritare cinque vittorie. Quindi, in una certa misura, penso che abbiamo lasciato un segno con le nostre vittorie”.

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