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F1 | Honda: l'addio a fine anno si trasformerà solo in un letargo?

La Casa giapponese si trova in una strana situazione: l'anno scorso ha annunciato il ritiro dalla Formula 1 alla conclusione del 2021 e quest'anno, dopo sei di sofferenze, è in lizza per il titolo mondiale con Verstappen e la Red Bull. I nipponici hanno siglato un accordo con Milton Keynes per utilizzare l’attuale power unit anche nelle prossime quattro stagioni, ma c'è chi pensa che ci sia l'idea di rientrare nel 2026 con le nuove power unit.

Il motore Honda dell'AlphaTauri

Giorgio Piola

Tra meno di due settimane la Honda concluderà la sua partecipazione diretta al campionato del Mondo di Formula 1. È la quarta volta che accade, e a differenza del ciclo precedente, chiuso con una sola vittoria (Ungheria 2006) in nove stagioni di presenza, questa volta l’addio arriva con ben altri riscontri.

Al di là di quale sarà l’epilogo del Mondiale 2021, dopo un inizio molto difficile i tecnici nipponici sono riusciti a portare in pista una power unit eccellente, ed il progetto in generale ha regalato soddisfazioni e visibilità al progetto Honda.

Dopo l’annuncio shock del 2 ottobre dello scorso anno, con il quale i vertici della Casa giapponese hanno ufficializzato lo stop del programma Formula 1 al termine della stagione 2021, sono accadute molte cose che hanno cambiato non poco lo scenario rispetto a dodici mesi fa.

Lo scorso 7 ottobre è arrivata la conferma dell’accordo tra Red Bull e la stessa Honda che consentirà alla squadra di Milton Keynes di poter utilizzare l’attuale power unit anche nelle prossime quattro stagioni, un lasso di tempo in cui i motori saranno congelati con poche eccezioni concesse a sviluppi, quasi esclusivamente legati all’introduzione del bio-carburbante.

La Honda ha concesso a Red Bull il diritto all’utilizzo delle power unit attuali, e si farà carico dell’ultimo sviluppo concesso dal regolamento prima del freezing previsto al via della prossima stagione.

Negli ultimi dodici mesi, ovvero il periodo seguito alla decisione di stop arrivato dal quartier generale di Tokio, sono accadute anche altre cose. La prima è indubbiamente la grande stagione che Red Bull e Honda stanno portando a termine, un exploit probabilmente andato anche oltre le già grandi aspettative della vigilia di campionato.

Dopo anni di sacrifici (tecnici e finanziari), il 2021 ha portato i frutti di un lavoro partito da lontano, ma quella dei tecnici nipponici è una gioia smorzata dal conto alla rovescia ormai vicino alla conclusione del programma. Se ad Abu Dhabi arriverà un alloro iridato, sarà difficile capire se le lacrime saranno legate solo al successo o anche all’addio alla Formula 1 dopo sette stagioni molto intense.

C’è anche un altro importante aspetto, sempre emerso nell’ultimo anno, ovvero il tavolo di confronto ormai prossimo alla definizione delle linee guida della power unit che sarà utilizzata a partire dal 2026. Ci saranno novità tecniche, che sembrano mirare più ad una semplificazione che a nuove sfide tecnologiche, e ci sarà anche l’introduzione del budget cap, come già in vigore nella gestione delle squadre.

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Lo scenario nel quale la Honda lascia la Formula 1 è paradossalmente quello più conveniente per chi oggi dispone di un motore competitivo. Le power unit che saranno utilizzate nei prossimi quattro anni saranno di fatto le stesse attuali, quindi senza impatti importanti sul fronte finanziario, e allo stesso tempo il progetto del nuovo motore 2026 non dovrebbe essere impegnativo (come è stato l’attuale) per quanto riguarda gli investimenti richiesti ad una casa già presente in pista.

C’è una parte della Honda che ovviamente ha messo sul tavolo queste considerazioni, ma ormai per il prossimo quadriennio le scelte sono state fatte. Forse in modo troppo precipitoso, sull’onda delle incertezze create dalla situazione Covid e sulla politica ‘full-electric’ che la Casa ha annunciato a partire dal 2030 su grande spinta del vice presidente Seiji Kuraishi.

C’è però rammarico da una parte dello staff nipponico, e nel paddock si sussurra che un orecchio resta teso per provare a capire quali saranno le decisioni che arriveranno dal Congresso Mondiale FIA del prossimo 17 dicembre in merito all’architettura delle power unit 2026, indiscrezioni che dipingono la posizione Honda più simile ad un letargo che ad un vero e proprio addio all’attività racing.

Abbandonare la Formula 1 in un momento di successo e di crescita generale della categoria (anche sul fronte della visibilità) non è detto che si riveli una strategia vincente nel lungo periodo, e qualche ripensamento, anche se sarà mai ammesso dai diretti interessati, non è da escludere. È un film già visto più volte...

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