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La F.1 del futuro avrà tre "gironi" continentali?

La proposta di Hembery piace a Bernie: calendario diviso per aree geografiche e 4 campioni (3 continentali e l'assoluto)

(Da sinistra a destra): Paul Hembery, Direttore Pirelli Motorsport con Bernie Ecclestone

Foto di: XPB Images

Paul Hembery, Pirelli Motorsport Director with his Personal Assistant Ilaria Parolari
Paul Hembery, Direttore Pirelli Motorsport
Paul Hembery, Direttore Motorsport Pirelli,
Kimi Raikkonen, Ferrari SF15-T
Romain Grosjean, Lotus F1 E23
Will Stevens, Manor Marussia F1 Team
Nico Hulkenberg, Sahara Force India F1 VJM08
Kimi Raikkonen, Ferrari SF15-T
Nico Rosberg and Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W06

Bernie Ecclestone e Jean Todt sono stati chiamati dal Consiglio Mondiale della FIA a dare una svolta alla Formula 1, pensando delle proposte che possano migliorare lo spettacolo e ridurre i costi, da presentare entro il mese di gennaio. Tra queste, Mister E sembra intenzionato a seguire un'idea che gli è arrivata dal responsabile motorsport della Pirelli, Paul Hembery, e che darebbe una svolta epocale ai calendari.

Stando a quanto riferisce il Guardian, l'idea sarebbe quella di spezzare la stagione in tre tronconi per aree geografiche: area Australia-Asia, Europa ed America. Questi tre "stint" sarebbero intervallati tra loro da due pause abbastanza significative, ma soprattutto aprirebbero a diverse classifiche, nel senso che ogni continente avrebbe il suo campione, anche se poi chiaramente a portarsi a casa la corona iridata sarebbe quello che ha totalizzato più punti nell'intero calendario.

Hembery ha confermato che tra breve discuterà la sua proposta con Mister E, perché urgono modifiche importanti al Circus: "Ne parlerò con Bernie a breve. Non mi sono mai occupato di problemi logistici, perché tocca alle squadre farlo, ma in questo momento ruota tutto intorno al creare maggiore interesse sulla Formula 1, specialmente in America. Chi si occupa di mercato dice che il problema più grande della Formula 1 sono gli orari. Per esempio, quando si corre in Europa, in America devono svegliarsi prestissimo per guardare le gare. L'idea era già stata suggerita anche in passato, ma non è mai stata presa in considerazione perché gran parte degli eventi hanno i loro slot tradizionali nel calendario".

In particolare, Hembery punta il dito contro le scelte tecniche fatte nell'ultimo biennio: "Ora ci sono tanti commenti pungenti riguardo alla noiosità della Formula 1. Se non stiamo attenti, rischiamo di ritrovarci con uno sport che non vuole più guardare nessuno. Il rischio è quello di creare noi stessi la nostra rovina. Non fare nulla di fronte a questa situazione è inaccettabile. Le modifiche che abbiamo fatto recentemente con i regolamenti tecnici non hanno funzionato. Hanno girato a favore della Mercedes, che ha fatto un lavoro eccezionale, ma non hanno funzionato per gli altri".

Ed anche lui è convinto che lo spettacolo debba assolutamente essere migliorato: "Abbiamo perso il rumore, che è sempre statao un elemento distintivo della Formula 1. Abbiamo creato un sistema davvero complesso, che ha creato delle difficoltà ai motoristi, aumentando radicalmente i costi. Quello che dobbiamo fare è creare un prodotto più interessante per il pubblico, che vuole solo vedere più sorpassi ed epiche battaglie".

Infine, ha sottolineato la vitale importanza dell'America per il sistema Formula 1 e quindi quanto sarebbe grave la perdita di Austin: "E' un grande circuito, molto organizzato, in grado di dare un ottimo show agli spettatori. Perderlo sarebbe assolutamente negativo per il nostro sport". E non ha dubbi su quale dovrebbe essere la nuova frontiera: "Penso che sarebbe importante avere una gara in California. Con questa idea regionale dobbiamo aumentare l'interesse e questo aiuterebbe a creare una base solida di fan. Se continuiamo a concepire la Formula 1 solo in funzione delle televisioni europee, perché così rischiamo di avere solamente pubblico europeo".

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