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Hamilton: "Non si deforesta per fare una pista a Rio"

L'esa-campione del mondo prende posizione contro chi vuole abbattere una foresta per costruire il nuovo circuito di Rio dove disputare il GP del Brasile. Lewis commenta anche il fatto che un esponente del team Mercedes è risultato positivo al COVID-19. Sul GP dell'Eifel è incuriosito da come reagiranno le frecce nere con il freddo: "Sarà un problema 'accendere" le gomme anteriori per portarle in temperatura".

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG F1

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Le conferenze stampa di Lewis Hamilton non sono solo un’occasione per conoscere le aspettative del weekend che si appresa ad iniziare o avere l’opinione del campione del mondo sui temi del momento.

Hamilton ci aggiunge sempre qualcosa in più che esce dal mondo del motorsport, un aspetto che se non fosse l’Hamilton che vince a mani basse gli si ritorcerebbe contro.

“Pensa ad altro e guarda poi…”, sarebbe il facile commento. Ma Lewis mette tutti a tacere macinando record e può permettersi di andare oltre.

Così oggi al Nurburgring, dopo aver fatto il punto su un fine settimana che si aspetta atipico, l'inglese ha lanciato qualche frecciata. Ad una Formula 1 che deve pensare in modo più concreto ad una svolta ‘green’, a chi vuole costruire un autodromo a Rio de Janeiro dove ora c’è un polmone verde e a chi nel 2012 aveva giudicato sbagliata la sua scelta di andare in Mercedes…

In che modo il freddo influirà sull'assetto questo fine settimana?
“Sarà il primo weekend di gara ‘super freddo’ dell'anno. Credo che ci sarà da lavorare sull’assetto per riuscire ad ‘accendere’ le gomme anteriori nel modo corretto, perché saranno condizioni che non abbiamo mai incontrato con questa monoposto. Se sarà bagnato e, soprattutto, se vedremo che ci aspetta un weekend costantemente bagnato, allora ci si concentrerà su un assetto full-wet, cosa che si fa molto raramente. Sarà interessante”.

Mercedes ha annunciato che un membro del team è risultato positivo al test Covid. È un aspetto che ti preoccupa?
“Non è certo una bella notizia, è triste sapere che uno dei ragazzi del team sia stato trovato positivo, ed è motivo di preoccupazione. È importante ricordare continuamente che questo problema è ancora qui, non è scomparso, dobbiamo continuare a seguire i protocolli, indossare mascherine, tenere le mani pulite e mantenere le distanze di sicurezza".

"Non posso sapere cosa accadrà nel weekend, abbiamo molte persone fantastiche all'interno del nostro team e starà a noi cercare di renderlo orgoglioso cercando di lavorare per sopperire alla mancanza”.

Credi che le tue spiegazioni al collegio dei commissari sportivi di Sochi siano state cruciali per l’annullamento dei punti di penalità sulla licenza?
“Ciò che accadde in quella stanza dovrebbe sempre restare qualcosa di privato, quindi non posso dirvi cosa è stato detto. Potete chiedere a loro perché hanno cambiato idea, da parte mia posso immaginare che nei momenti che precedono la partenza hanno già molte cose di cui occuparsi, e hanno preso una decisione abbastanza velocemente. Quando hanno rivisto con calma l’accaduto si sono resi conti che non tutto era corretto e hanno cambiato il verdetto”.

Eddie Jordan ha dichiarato che se fosse in te andrebbe alla Red Bull per sfidare Verstappen…
“Non è mai stato nella mia posizione, quindi non c'è molto altro da aggiungere”.

In Brasile c’è un progetto per realizzare un nuovo autodromo a Rio (per accogliere la Formula 1) in una zona che al momento è un polmone verde. Che ne pensi?
“Speravo di non ricevere questa domanda, perché la mia opinione personale è che il mondo non ha bisogno di un nuovo circuito. Penso che ci siano molti circuiti fantastici, amo Interlagos. Sono stato a Rio ed è un posto bellissimo, ma non conosco tutti i dettagli del progetto, ho sentito che potenzialmente può essere sostenibile, ma la cosa più sostenibile che si può fare è non abbattere alcun albero, soprattutto in un momento in cui stiamo combattendo una pandemia e continua ad esserci una crisi globale in tutto il mondo".

"Non penso che la deforestazione sia una mossa intelligente, non conosco nei dettagli i motivi per cui vogliano fare una pista a scapito di una zona verde, ma certamente non è qualcosa che sostengo personalmente”.

Credi che la decisione della Honda avrà un impatto su tutta la Formula 1?
“Avevo sentito che se ne stavano andando, ma non ho letto le loro motivazioni. È triste vederli lasciare, ma su un aspetto li capisco. Come sport abbiamo molta strada e molto lavoro da fare per andare verso un impatto più positivo sul pianeta, la Mercedes ha appena realizzato un piano incredibile in termini di obiettivi a lungo termine, e credo che la risposta possa arrivare dalla tecnologia”.

Negli ultimi tempi si è parlato molto del tuo straordinario ciclo Mercedes, e di come è iniziato, ovvero con il tuo addio alla McLaren. Hai mai pensato a come sarebbe stata la tua vita senza quella decisione?
“È stata una delle decisioni più difficili che abbia mai preso, ero legato alla McLaren da moltissimi anni, e senza il loro supporto e quello della Mercedes non sarei arrivato in Formula 1. La mia famiglia non aveva il denaro che serve per iniziare in questo sport, quindi c’era un forte senso di lealtà e riconoscimento nei loro confronti, ma allo stesso tempo dovevo pensare a cosa mi avrebbe riservato il futuro".

"Volevo far parte di una squadra che non avesse ancora avuto tanto successo, ma che si trovava in fase di crescita, mi piaceva l’idea di sposare un progetto del genere: costruire qualcosa di relativamente nuovo".

"È stata una sfida entusiasmante, ovviamente non sapevo quanto tempo sarebbe stato necessario per poter essere lì a giocarci la vittoria, ma dentro di me ero convintissimo che ci saremmo arrivati. Chiamare il mio capo, chiamare soprattutto Martin (Whitmarsh), è stata una delle telefonate più difficili che abbia mai dovuto fare. Spero che ormai mi abbia perdonato! ".

"Penso di sì, perché ha capito che è stata la decisione giusta. Da parte mia sapevo che era la decisione corretta, credo che sia così la vita in generale, nessuno può dirti cosa fare, solo tu puoi sapere cosa è giusto o sbagliato per te stesso e non puoi permettere a nessun altro di influenzare quella decisione”.

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