F1 | Hamilton: "Las Vegas pista poco tecnica, potrebbe aiutarci"
Lewis Hamilton ritiene che il nuovo tracciato di Las Vegas, non essendo la pista più tecnica del calendario, potrebbe aiutare Mercedes nella ricerca del setup ideale, soprattutto ripensando a quanto successo in Brasile due settimane fa. Il weekend negativo di San Paolo ha ridotto le sue chance di poter chiudere il gap da Perez per la seconda posizione nel mondiale, ma il sette volte campione del mondo è comunque soddisfatto della sua stagione e dello spirito mostrato dal team in un anno complesso.
Gli ultimi fine settimana sono stati ricchi di alti e bassi in casa Mercedes. Dal secondo posto conquistato ad Austin, poi revocato a causa di una squalifica per un consumo eccessivo del pattino, si è passati a un bel podio in Messico a cui è seguita la delusione brasiliana.
Su una pista dove in realtà la squadra tedesca pensava e sperava di poter ben figurare, l'appuntamento di San Paolo ha solo evidenziato certi limiti tecnici della vettura e del set-up scelto per affrontare il weekend. Nonostante un'ala molto carica al posteriore, i piloti hanno incontrato numerose difficoltà nel gestire l'usura delle gomme al retrotreno, ritrovandosi con una vettura totalmente sbilanciata verso l'anteriore.
Per questo poi in gara gli ingegneri hanno provato a riequilibrare la monoposto togliendo carico all'avantreno, ma ciò ha generato un fastidioso sottosterzo che aggiunto un altro livello di complessità a una gara di per sé già dura: "La macchina ha ovviamente del potenziale, abbiamo disputato due gare molto belle. L'abbiamo solo messa nella finestra sbagliata e questo è colpa di tutti noi", ha spiegato Lewis Hamilton.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, George Russell, Mercedes F1 W14
La pista di Interlagos, con la sua grande varietà in termini di curve e un solo lungo rettilineo, è in forte contrasto con il tracciato con cui i team si confronteranno questo fine settimana. Infatti, se non per qualche curva lenta o a media percorrenza, la pista di oltre 6 km si compone prevalentemente di lunghi rettilinei, tanto da spingere le squadre a puntare su assetti da basso carico.
Per il momento non si conoscono a fondo le caratteristiche dell'asfalto, che verranno scoperte solamente con gli appositi sopralluoghi degli ingegneri e con il passaggio delle vetture, in modo da capire se e quanto toccheranno le vetture. Negli Stati Uniti è stato proprio questo elemento a portare alla squalifica di Hamilton, anche se il fatto di avere una sola sessione di libere a disposizione prima del parco chiuso aveva indubbiamente complicato il lavoro di messa a punto.
Parlando nella conferenza stampa di mercoledì sera a Las Vegas, Hamilton spera che la minor complessità a livello tecnico della pista di Las Vegas possa aiutare Mercedes nella ricerca dell'assetto della W14. Tuttavia, dall'altra parte, il timore è che i rettilinei potrebbero mettere a nudo i problemi in termini di resistenza aerodinamica della monoposto, come si era visto a Monza.
"Sicuramente più dell'ultima gara", ha risposto il sette volte campione del mondo quando gli è stato chiesto se si sentisse fiducioso in vista del penultimo appuntamento della stagione 2023.
Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG George Russell, Mercedes-AMG
"Peno ancora che sarà una sfida e che far funzionare gli pneumatici questo fine settimana sarà difficile. Spesso non siamo necessariamente i più veloci sui rettilinei, quindi questa sarà una sfida: vedere se riusciamo a non perdere troppo sugli allunghi, ma tenendo il passo con tutti nelle curve. Ma non è il circuito più tecnico, quindi speriamo che questo renda le cose un po' più facili [sul setup]".
Facendo un passo indietro, Hamilton ha descritto il weekend del Brasile come "uno dei peggiori" che abbia mai vissuto nei suoi 10 anni di permanenza in Mercedes. Le difficoltà di set-up hanno pesato in maniera importante sull'andamento del fine settimana e ciò, unito al buon quarto posto ottenuto da Sergio Perez, ha ridotto ulteriormente le possibilità di agganciare il messicano al secondo posto nella classifica piloti.
Tuttavia, per Hamilton il secondo posto non rappresenta un grande traguardo a cui prestare particolare attenzione, dato che il focus è rivolto più all'andamento complessivo della stagione: "Sì, 30 punti in due gare, sì, lui [Perez] dovrebbe fare due disastri e io dovrei essere secondo, in pratica. Ma per me, onestamente, non fa alcuna differenza se sono secondo o terzo. Penso che abbiamo comunque avuto un anno straordinario, vista la macchina che abbiamo avuto".
"Non avremmo mai pensato di lottare per il secondo posto nel Costruttori e di bussare alla porta della macchina più dominante, probabilmente, della nostra epoca. Quindi sì. Sono grato di essere dove siamo e di aver disputato una mezza stagione decente. Molto meglio dell'anno scorso", ha raccontato l'inglese.
Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images
Lewis Hamilton, Mercedes
Da una W14 nata ancora sulla filosofia zero pod si è passati a una vettura in parte rivoluzionata in alcuni dei suoi concetti, ma senza cambiarne completamente la natura, perché determinati limiti sono tutt'ora evidenti. "Quando ho guidato la macchina per la prima volta a febbraio ho capito subito che non era un'auto che ci avrebbe portato a vincere il titolo. Mi è sembrata identica a quella dell'anno precedente e questo mi ha preoccupato. Il merito è di noi, come squadra, che ci siamo riuniti e che ci siamo concentrati sulla massimizzazione di ciò che abbiamo".
"Per quanto mi riguarda, credo di essere stato molto, molto costante in generale, a parte una gara probabilmente quest'anno; in generale è stato un altro anno buono e costante per me. Ma ci sono anche molte aree in cui posso continuare a migliorare. Ma quando siamo saliti sul podio ad Austin e in Messico, è merito delle persone fantastiche con cui lavoro, che non hanno mollato durante l'anno e continuano a spingere. Abbiamo migliorato la vettura, in definitiva non quanto avremmo voluto, ma credo che sia davvero così. Sento che più che mai abbiamo una stella polare, sappiamo dove stiamo andando e sappiamo dove dobbiamo arrivare. Ora è necessario che tutti remino allo stesso ritmo", ha poi aggiunto Hamilton, guardano al futuro e alla W15 che disputerà il prossimo campionato.
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