Hamilton: la solidità mentale è l'arma micidiale di Lewis
Lewis ha letteralmente demolito Bottas nelle qualifiche del GP di Russia: il britannico ha superato tutte le difficoltà della Q2 resettandosi per il turno finale nel quale ha inventato un giro perfetto che gli è valso anche il record della pista. Il finlandese ha ammesso di non averne per contrastare il compagno di squadra, ma conta di rifarsi domani potendo fare affidamento sulle gomme medie al via e sulla scia. Ma dovrà vedersela anche con Verstappen.

La classifica finale delle qualifiche non riporta tutto ciò che è accaduto nel sabato di Sochi. La sessione del sabato pomeriggio più complessa vista finora in questa stagione, ha avuto un inizio regolare in Q1, con Valtteri Bottas e Lewis Hamilton davanti a tutti e con ampio margine. Tutto come da programma, poi di colpo il pomeriggio del campione del Mondo ha iniziato a complicarsi nel turno Q2, quando si è visto annullare il miglior tempo ottenuto nel primo ‘run’ con gomme Medie per aver superato la linea esterna dell’ultima curva. Crono annullato, e tutto da rifare.
Tornato in pista con un nuovo set di medie, Hamilton ha però dovuto abortire il suo giro a causa dell’uscita di pista di Sebastian Vettel, che ha congelato la sessione con bandiera rossa e una classifica che vedeva Lewis in quindicesima posizione.
I due minuti e quattordici secondi rimanenti prima della bandiera a scacchi della Q2 hanno messo molta pressione su Lewis, tornato in pista con gomme soft (ovvero il set che monterà domani al via della gara).
Il muretto-box della Mercedes dopo il primo settore ha colto il rischio di non riuscire a completare il giro di lancio prima della conclusione della sessione, e ha subito lanciato l’allarme: “Situazione critica Lewis, devi spingere, spingi!”. Hamilton ha subito eseguito, riuscendo a transitare sul traguardo otto decimi prima del termine della sessione ed ottenendo un rassicurante quarto tempo.
Tirato un sospiro di sollievo, Lewis ha resettato il tutto, affrontando la Q3 a mente fredda, ed a quel punto la pole position numero 96 è arrivata in modo quasi naturale, ma maledettamente veloce per gli avversari. In un sabato molto complesso, a stupire è stato anche il margine che Hamilton ha inflitto al suo compagno di squadra (0”652), un divario inspiegabile visto il rendimento solitamente molto buono di Bottas in qualifica e ancora di meno giustificabile considerando che la pista di Sochi è sempre stato un cavallo di battaglia del finlandese.
Bottas ha iniziato bene in Q1, ottenendo il miglior tempo con un margine di 0”327 su Hamilton, poi è emerso al meglio anche nella Q2, riuscendo a passare il taglio con le medie a differenza del compagno di squadra. Sembrava esserci tutto per una giornata perfetta, ma in Q3 Hamilton ha cambiato passo, mentre Bottas no. Tra Q1 e Q3 Lewis ha abbassato il suo miglior tempo di 1”679, Bottas di 1”027.
Ma cosa è accaduto? Con il primo set di soft Bottas non ha mandato nella giusta finestra di temperatura le gomme posteriori, e alla curva 18 la monoposto è scivolata più del dovuto. Quando gli è stato comunicato il tempo ottenuto nel primo run da Hamilton (1’31”391) Bottas è rimasto pietrificato: “non posso fare quel tempo”, ha commentato.
A quel punto è stato Valtteri ad accusare la pressione, ed anche se con l’ultimo set di gomme a disposizione è riuscito a scendere sotto il minuto e trentadue secondi (1’31”956), il crono si è confermato lontanissimo dal limite finale imposto da Hamilton (1’31”304), che ha guadagnato terreno sul rivale in tutti e tre i settori della pista. La beffa finale per Bottas è stato poi l’assalto di Max Verstappen, che gli ha soffiato la seconda piazza per 89 millesimi.
Terminate le qualifiche Bottas è sembrato un pugile intontito, demolito proprio sulla pista dove aveva messo in conto di essere lui a mettere tutti a distanza, mentre poco distante Hamilton ha festeggiato più all’interno della monoposto (urlando via-radio con il suo ingegnere Peter Bonnington) che davanti a pubblico e telecamere. “Domani in partenza avrò il vantaggio della scia”, ha commentato a bassa voce il finlandese, cosa vera sul circuito di Sochi, ma al via avrà anche una mescola con meno grip rispetto a quella del compagno di squadra, un aspetto che ha sottolineato Verstappen.
Non scopriamo certo oggi quanto la solidità mentale di Hamilton sia probabilmente l’arma più micidiale che il sei volte campione del mondo utilizza per attaccare gli avversari, ed in particolare il più temibile, ovvero quello con cui condivide il box. Anche oggi se ne è avuto un esempio, dal sangue freddo mostrato nel Q2 al colpo micidiale nel Q3, arrivando a -5 dall’inimmaginabile record di 100 pole position.

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Riguardo questo articolo
Serie | Formula 1 |
Evento | GP di Russia |
Sotto-evento | QU |
Location | Sochi Autodrom |
Piloti | Lewis Hamilton , Valtteri Bottas |
Team | Mercedes |
Autore | Roberto Chinchero |
Hamilton: la solidità mentale è l'arma micidiale di Lewis
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