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Hamilton in pole col motore vecchio, Max spera nel via

Lewis ha siglato la partenza al palo del GP del Qatar con un giro perfetto nel quale ha lasciato Verstappen a quattro decimi. Horner riconosce all'epta-campione il merito della prestazione, riconoscendo che non c'erano le clamorose differenze di velocità viste in Brasile. E, dopo mezze ammissioni, è arrivata la conferma che l'inglese ha montato il motore 4 della Turchia, riservandosi quello fresco per il GP dell'Arabia Saudita.

Il pole man Lewis Hamilton, Mercedes, festeggia dopo le qualifiche

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

La lotta nel mondiale ‘parlato’ (in corso da tempo nei retrobox di Mercedes e Red Bull) tiene banco, ma per fortuna arriva la pista a ricordare che quella a cui stiamo assistendo è una stagione fantastica, che sarà ricordata molto a lungo.

Il tutto grazie a due piloti eccezionali, che anche oggi nelle qualifiche di Losail si sono confermati un passo avanti rispetto al resto del gruppo nella loro capacità di sfruttare la monoposto a disposizione.

La pole position numero 102 di Lewis Hamilton è tra quelle che il sette volte campione del mondo ricorderà con maggior piacere, un giro perfetto pennellato con una sequenza che ha fatto danzare la sua monoposto sulle sedici curve di Losail.

Concluse le qualifiche, l’ingegnere di Hamilton (Peter Bonnington) prima ancora di comunicargli il solito “P1, Lewis”, ha sottolineato un altro dato: “Guarda il tempo, guarda il tempo: 4 decimi e mezzo!”. Il riferimento era, ovviamente, al distacco che Hamilton ha rifilato a Verstappen, mentre nei confronti di Bottas il margine ha superato i sei decimi.

“Ho trovato il giusto ritmo – ha commentato Lewis – rispetto a ieri è stata davvero un’altra cosa. Ieri sera abbiamo lavorato quasi fino a mezzanotte, ed oggi è stato fantastico vedere come reagiva la monoposto. Non immaginavo che avrei guadagnato così tanto nell'ultimo giro, ma nelle ultime due gare sono riuscito a mettere insieme tutto nel momento in cui contava farlo”.

Hamilton non sta utilizzando la ICE ‘brasiliana’

C’è anche un altro aspetto che ha contribuito ai grandi sorrisi visti nel box Mercedes al termine delle qualifiche. La notizia che da stamane gira nel paddock di Losail è che Hamilton stia utilizzando la power unit 4, e non la 5 che ha esordito lo scorso fine settimana a Interlagos. Ovviamente le bocche Mercedes sono sigillate, ma più fonti hanno confermato che il motore endotermico montato questo weekend sulla monoposto numero 44 è quello che ha esordito nel Gran Premio di Turchia ed utilizzato fino alla tappa di città del Messico.

Una conferma indiretta è arrivata anche dagli avversari diretti, ovvero da Christian Horner: “La loro velocità in rettilineo è diminuita un po', ora è tornata ad essere molto più simile alla nostra. Penso che Lewis abbia fatto la differenza in un ultimo giro fantastico tra le curve 6 e 7, se guardiamo i settori ha ottenuto un tempo incredibile in quella sequenza delle due curve più lente. Da quello che abbiamo visto dai nostri dati, sui rettilinei la sua velocità sembra normale”.

I rilevamenti in fondo al rettilineo confermano quanto sottolineato da Horner, con Hamilton che risulta solo tredicesimo nella classifica delle top-speed.

In questa graduatoria le due Red Bull sono in diciottesima e diciannovesima posizione, a causa dell’ala con maggior carico scelta prima del via delle qualifiche. In questo caso non è stata una scelta legata al setup, bensì alla necessità di risolvere i problemi al sistema DRS che si sono manifestati in modo evidente durante la sessione FP3, ed il successivo warning arrivato dalla FIA ha messo i tecnici davanti ad una scelta obbligata.

Hamilton ci ha messo molto del suo, ma la Mercedes ha messo Lewis nelle migliori condizioni possibili grazie ad un lavoro di preparazione che ha reso le W12 molto guidabili su una pista mai vista in precedenza.
“Il lavoro sul simulatore è stato fantastico – ha commentato Toto Wolff – e in generale la comprensione della macchina negli ultimi tempi è molto migliorata, e questo consente ai piloti di poter lavorare senza incognite. Ma dobbiamo restare molto vigili, abbiamo visto in Messico che le cose possono cambiare in fretta”.

Red Bull spera nella partenza di Max

In casa Red Bull non hanno subito troppo la pole position di Hamilton. Forse perché il timore era quello di dove incassare una prima fila tutta Mercedes, uno scenario che Verstappen ha scongiurato.

“Pensavo di aver fatto davvero un buon giro – ha commentato l’olandese - ma poi mi hanno detto la differenza nel tempo sul giro con Lewis e mi sono detto che non avevo nemmeno bisogno di rischiare, ma mi sono divertito, le qualifiche sono state belle ed è una pista davvero divertente su cui guidare”.

Domani Max si giocherà molto in partenza, e se dovesse riuscire a piazzare la zampata, sfilando al comando alla prima curva, per Hamilton la corsa diventerebbe in salita, considerando la difficoltà di sorpasso (temute da molti team) e la buona trazione confermata dalla sua monoposto in uscita dalla cruciale curva 16, un’arma non indifferente per proteggersi sul rettilineo principale.

A pesare in Red Bull è stata la clamorosa uscita di scena di Sergio Perez nella sessione Q2. Dopo un primo ‘run’ con gomma media che lo ha visto solo dodicesimo, il messicano è tornato in pista con un set di soft per mettere al sicuro il passaggio in Q3, ma nella foga ha scaldato male le gomme, arrivando con una temperatura troppo bassa nel primo settore. Una beffa per lui e la Red Bull, sia in ottica di strategia di gara (Verstappen dovrà vedersela con due Mercedes) che per l’obiettivo mondiale Costruttori.

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