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Hamilton: "I giochetti mentali con me non funzionano"

L'esa-campione del mondo non è affatto preoccupato dall'atteggiamento adottato dalla Red Bull nei confronti della Mercedes. Lewis plaude al ritorno di Alonso e si augura che la F1 non debba perdere Vettel.

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1

Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1

Andy Hone / Motorsport Images

Lunghi briefing con gli ingegneri, allenamento e qualche passeggiata con il fido Roscoe, il suo bulldog.

Lewis Hamilton ha trascorso gli ultimi giorni in modo molto diverso rispetto ai suoi abituali ritmi di vita, decidendo di restare a Spielberg.

Alla vigilia di un weekend in cui il campione del Mondo è già chiamato a rispondere a Valtteri Bottas, Lewis sembra decisamente sul pezzo rispondendo a tutte le domande poste, anche a quelle relative al ritorno di Fernando Alonso.

Ciò che conta davvero sarà tornare a riprendersi ciò che lo scorso fine settimana gli è sfuggito per i 12 millesimi pagati in qualifica e una bandiera gialla vista in ritardo. Sbavature, ma che possono fare la differenza, ed il primo a saperlo è proprio Hamilton.

Credi che l’atteggiamento di Red Bull nello scorso weekend faccia parte dei ‘giochi mentali’ per poter pensare di batterti?
“Non posso rispondere per loro ma credo che ormai mi conoscano e dovrebbero sapere che i giochi mentali non funzionano. Se non lo sanno, credo che alla fine lo impareranno”.

L’obiettivo di questo weekend sarà rimettere tutto a fuoco in chiave campionato?
“Non credo di dover mettere a fuoco nulla, se guardi la gara vedrai che è stata una buona gara. Ho bisogno di fare un lavoro migliore durante il fine settimana, ma non direi che sono stato distratto da qualcosa, continuo a rimanere concentrato come ho sempre fatto. Credo che si possa restare concentrati sul tentativo di vincere il campionato e potersi anche interessare della parità dei diritti”.

Dovrete stare lontano dai cordoli questo weekend?
“Faremo ciò che ci verrà detto di fare”.

Ti ha fatto piacere sapere del ritorno di Alonso?
“Certo, perché non dovrebbe farmi piacere? In definitiva, penso che per il bene del nostro sport più grandi piloti ci sono e meglio è. Non gli ho parlato, quindi non conosco la sua situazione, ma mi congratulo con lui”.

Credi che con l’avanzare degli anni la performance di un pilota possa avere un calo?
“Immagino che con il passare degli anni ci siano pro e contro. L'esperienza conta molto, e quando lavori con una squadra come la Renault, che punta a recuperare terreno, un pilota come Fernando può aiutare il team a muoversi nella giusta direzione e sarà sicuramente un bonus per la squadra".

"Non so ancora cosa comporti avere 40 anni, quindi non ho idea se fisicamente si fa più fatica, ma non ho dubbi sulla forma fisica di Fernando. Per me la buona notizia è che non sarò più il secondo pilota più vecchio nel Mondiale, ma scendo al terzo posto”.

La Formula 1 ha probabilmente perso qualcosa con l’uscita di scena di un campione del Mondo, ed ora ne guadagnerà dal suo ritorno.

Quanto credi che sarà competitivo? E quanto invece potrebbe essere un duro colpo se Vettel non troverà un volante per la prossima stagione?
“Non so davvero come rispondere. La Formula 1 continuerà anche quando non ci saremo più noi, arriveranno altri, quindi non credo che i GP perdano qualcosa se un pilota decide di mollare, semplicemente continua a crescere in una direzione positiva. Ma se Seb dovesse fermarsi prima del suo tempo penso che sarebbe un peccato, perché credo che abbia ancora molto da dare al nostro sport. Credo che si debba cercare di tenere in Formula 1 i campioni del mondo, come Seb e Fernando”.

Hai notato cambiamenti in Valtteri?
“È sempre Valtteri”.

Che consiglio daresti ad Ocon in vista della sua convivenza con Fernando Alonso?
“Testa bassa, sempre, e non distrarsi”

E a Fernando?
“È molto più vecchio (Hamilton di riferisce al tempo della sua convivenza con Alonso) quindi dubito che sia lo stesso pilota. Posso immaginare che sia cresciuto molto come uomo”.

Ti inginocchierai ancora prima del via?
“Non lo so, vedremo. È stato davvero bello vedere almeno una delle squadre inginocchiarsi, penso che fosse la Red Bull, è stato grandioso. Quindi, se abbiamo tempo, c'è qualcosa potrei fare insieme alla mio team".

"Ciò che credo sia importante è che dopo questo periodo non si torni alla situazione precedente, dobbiamo continuare a parlare, dobbiamo continuare a sfruttare il momento per diffondere consapevolezza e cercare di spingere per il cambiamento".

"Non sarà un movimento che scomparirà presto, non andrà avanti solo un paio di settimane, e farò del mio meglio per tenere alta l’attenzione. Non sono contrario a inginocchiarmi nuovamente, se riuscirò a trovare un modo che non ci impedisca di fare il nostro lavoro, lo farò”.

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