F1 | Hamilton: "Senza contatto al via, Leclerc era alla portata"
Lewis Hamilton ha concluso il GP del Giappone al quinto posto, dividendo le due Ferrari. Tuttavia, l'inglese crede che senza il contatto iniziale con Sergio Perez, con il relativo tempo perso nel primo stint, forse vi sarebbe stato il margine per tentare l'assalto al quarto posto. Altro tema è quello relativo al duello con il compagno di squadra: per Hamilton l'ordine di invertire le posizioni sarebbe dovuto arrivare prima, mentre l'idea di fornire il DRS a Russell si sarebbe rivelata controproducente.
Un quinto posto accolto con un mezzo sorriso al termine di un weekend iniziato negativamente. È il riassunto del fine settimana di Lewis Hamilton, che a Suzuka è riuscito a piazzarsi tra le due Ferrari, giocando anche di strategia per dividere le due Rosse.
Per l’inglese della Mercedes, la partenza si è rivelata immediatamente caotica a causa del contatto con Sergio Perez mentre stava cercando di sopravanzarlo sulla sinistra. Inoltre, sempre nel tentativo si sopravanzare il messicano, Hamilton è finito largo sul cordolo di curva due, perdendo la posizione su Fernando Alonso, bravo ad approfittare della situazione per salire al sesto posto. Dopo i dovuti controlli, sia grazie ai sensori sparsi lungo la vettura che alle immagini, gli ingegneri hanno accertato che non vi erano danni né l’ala anteriore né al fondo, potendo così proseguire.
Alla ripartenza l’inglese si è immediatamente confrontato con il suo compagno di casacca, George Russell, scambiandosi in due occasione la settima posizione tra l’ultima chicane e curva uno. Ciò, inoltre, ha dato la possibilità a Fernando Alonso, che aveva preso il via sulla gomma soffice, un piccolo margine per allungare e respirare. Hamilton ha poi iniziato a chiudere il gap sullo spagnolo ma, avendo qualche difficoltà a trovare il sorpasso, Mercedes ha iniziato a valutare le possibilità a propria disposizione, suggerendo anche la sosta nel caso il pilota non si fosse fermato, in modo da portare a termine un undercut.
Esteban Ocon, Alpine A523, Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, Fernando Alonso, Aston Martin AMR23
Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images
La scelta della squadra di Silverstone di rientrare ha dato modo a Hamilton di ritrovarsi a due secondi da Sainz, ma un errore in curva nove a causa dell’eccessivo sottosterzo ha spinto nuovamente il sette volte campione del mondo verso il compagno di squadra, con i due che non si sono risparmiati alla Spoon. Hamilton è stato il primo a fermarsi, ritornando con la gomma hard a cinque secondi da Leclerc e a due e mezzo da Sainz, rimasto in pista più a lungo su gomma vecchia.
Dopo essersi districato nel traffico superando Esteban Ocon e Fernando Alonso, Hamilton si è ritrovato a circa tre secondi dalle due Ferrari, con un gap che si è poi progressivamente allargato fino a stabilizzarsi intorno ai quattro secondi. Diversificando anche la strategia tra le due W14, e sapendo che Ferrari non avrebbe potuto fare un double stack, Mercedes ha deciso di provare un undercut su Sainz, il quale si è poi rivelato efficace portando così l’inglese davanti al pilota del Cavallino.
Nell’ultimo tratto di gara, Hamilton ha anche tentato la rimonta su Charles Leclerc sperando nell’aiuto del compagno di squadra, il quale era rimasto a lungo fuori per tentare la singola sosta. Tuttavia, nel momento in cui il monegasco ha sopravanzato Russell con una bella manovra in curva due, si sono spenti i sogni di rimonta, dovendo anzi guardarsi le spalle dal ritorno di Sainz. Negli ultimi giri, infatti, Russell ha rallentato proprio il sette volte campione del mondo, dando così la possibilità allo spagnolo di riavvicinarsi. I tentativi di sorpasso hanno poi spinto Mercedes a imporre l’ordine di scuderia, anche se Hamilton è certo che quell’ordine sarebbe dovuto arrivare prima.
“Avremmo dovuto scambiarci [le posizioni] prima e io avrei dovuto scappare più avanti possibile per mantenere il distacco sulla Ferrari. Credo che se ci fossimo scambiati la posizione prima, forse George sarebbe riuscito a tenerlo [Sainz] dietro, ma siccome cercava di lottare con me danneggiava le sue gomme, credo che la situazione si sia complicata. Il fatto è che non stiamo lottando tra di noi nel campionato a squadre, come piloti non è importante dove siamo. L'importante è che uno di noi finisca davanti alla Ferrari per mantenere la posizione [nel costruttori]. Quindi oggi dovevamo davvero lavorare come squadra”.
Lewis Hamilton, Mercedes F1 W14, George Russell, Mercedes F1 W14
Photo by: Andy Hone / Motorsport Images
Una delle possibili idee suggerite da Russell e dal team era quella di fornire il DRS per difendersi sul rettilineo principale. Una strategia che, secondo Lewis Hamilton, non avrebbe funzionato: “Non credo affatto che sia stata una buona idea. Quando me l'hanno proposta sapevo che ci avevano pensato già dalla gara precedente e non aveva senso. Avevo bisogno di scappare via e sono andato via per la mia strada. Avevo circa due secondi di vantaggio e mi hanno chiesto di dare a George il DRS, quindi ho dovuto rallentare. Ha ottenuto il DRS ma è stato comunque superato, cosa che sarebbe successa comunque perché lui era su una sosta, noi su due. Ma poi lui [Sainz] l'ha superato ed era proprio dietro di me, quindi sì, non è stato l'ideale. È stato molto difficile negli ultimi due giri, ma credo che, come squadra, dobbiamo essere grati per un quinto e un settimo posto. È meglio di un sesto e un settimo posto”.
Hamilton ha ammesso di essere stato duro con il suo compagno di squadra, ma crede che fosse necessario, poiché ha anche detto che la sua prestazione è stata un po' compromessa da una collisione con Sergio Perez alla prima curva. "Sono stato sicuramente aggressivo, ma credo che sia stata una buona gara. Onestamente non avrei dovuto trovarmi in quella posizione”, ha spiegato l’inglese riferendosi al contatto iniziale con Perez.
“In pista ho fatto fatica a trovare il bilanciamento. Ma è stata una bella battaglia, un po' aggressiva, ma era quello che serviva per ottenere la posizione".
Al di là di questa situazione, Hamilton si ritiene soddisfatto della quinta posizione: “Era il massimo che potessi fare oggi, credo. Credo che, se non fossi stato colpito all'inizio forse avremmo potuto lottare per il quarto posto, ma le Ferrari erano piuttosto veloci. Ma sono grato di aver concluso davanti a una Ferrari”.
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